problemi in paradiso?

560 5 0
                                    

pov. Miriam
mi ha baciata e mi sento come sulle nuvole senza pensieri ma poi lo vedo allontanarsi da me cazzo forse non voleva farlo.
sono solo le 17.00 e torno già nella mia camera saltando la cena.
passa liz e mi guarda con un sorriso e mi chiede se mi deve chiudere la cella.

Io: si liz chiudi grazie- le dico con un sorriso triste.

L: mi vuoi dire che è successo- mi chiede lei.

Io:diversi problemi- le rispondo fredda.

L: problemi in paradiso?- la guardo incredula non pensavo lo avesse seriamente detto.

faccio segno di no e le chiedo di uscire appena mi chiude le sbarre e la cella mi metto a rollare una canna mi serve per calmare i nervi.
stavo fumando tranquilla fino a che non mi arriva un bigliettino

<scusa nennè> riconosco la grafia ed è di Ciro lo accartoccio senza rispondere alle scuse forse perché ci sono davvero dei problemi in paradiso.

mi metto a letto e prendo sonno.

*il giorno dopo*
Liz viene per svegliarmi ma le dico gentilmente di lasciarmi sola per un po' e quindi non scendo per fare colazione, per la lezione e per tutto quello che dovevo fare oggi. arriva la sera e mi addormento.

*una settimana dopo*

liz come tutte le mattine di questa settimana mi porta la colazione ha capito cosa è successo e non vuole infierire, ma io non faccio colazione e non faccio nulla oltre che pensare a Ciro mi sono affezionata e credo di amarlo.

esco il telefono dalla tasca e chiamo mamma.

io:mamma

M: ehi amore come stai

io: non bene è successo un casino con Ciro.

M: si lo sappiamo Ciro ha raccontato tutto al padre e lui ce lo ha riferito.

io: che devo fare?

M: per prima cosa inizia a uscire dalla cella e reagisci

Io: ok grazie ciao mamma

M: ciao tesoro

chiudo la chiamata e vado a lavarmi e vestirmi molto semplice.

chiudo la chiamata e vado a lavarmi e vestirmi molto semplice

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

esco dalla cella e vado a lezione anche se è già iniziata

Io: salve- dico entrando in aula

pr.ore: finalmente ti sei persa ben tre lezioni di inglese signorina- mi dice e io lo guardo divertita.

Io: oh quanto mi spiace aver perso la sua lezione ma non mi può importare di meno- gli sorrido falsamente e riprende a far lezione.

finita la stressante lezione vado in mensa e non tocco cibo.
vado in cella e inizio a cantare con le sbarre chiuse ma la porta aperta

Io:Tutto passa attraverso il dolore
Ferite interiori e sentirsi inferiore
Senza il coraggio di guardarsi dentro
Restare muti, minuti sembrano ore
Io, ho imparato che serve il silenzio
Per ascoltarsi e trovare nuove parole
Serve, perdere quel che si ha
Per prendere ciò che si vuole
Ogni, giorno di merda è seme per un futuro migliore
Allora dammi, drammi colpe e sbagli
No non mi spaventa li trasformerò in diamanti
So bene come farlo
Tu, non sai con chi parli
Sono diventati sogni quelli che erano dei tagli
Io so che serve allontanarsi per guardarsi bene
Serve perdersi per ritrovarsi e non temere
Perchè per volare poi serve cadere da questo aereoplano serve che mi dai la mano per tuffarci

vengo interrotta da Edoardo e Ciro che entrano in stanza.

pov ciro.

non la vedo da una settimana ho combinato un bel casino.
stamattina dopo giorni entra in classe sembra molto antipatica.
non mi degna di uno sguardo e se ne va appena finisce l'ora e arriva in mensa dove non tocca cibo dopo ci alziamo e appena entriamo nelle nostre celle sentiamo qualcuno cantare ed è bravissima

E: è lei andiamo le devi parlare- mi dice e io annuisco

arriviamo e smette di cantare appena sente le sbarre aprirsi non mi guarda e abbraccia Edoardo cosa che non mi da fastidio perché lui ha già una moglie e un figlio

Io: dobbiamo parlare miriam- le dico e lei mi guarda

M:ok ti ascolto- mi afferma mentre accende una canna fa un paio di turi e me la passa.

Io: scolta scusa se ti ho baciato e poi me ne sono andato- sta in silenzio fino a quando..

M: è ok pensi che io sia una delle tante troie mi va bene- mi dice mentre si riga la sua guancia con una lacrima che le asciugo

Io: no io non penso questo e che è difficile io non so cosa provo per te ma non è solo amicizia...credo che tu mi piaccia- mi guarda e mi sorride tristemente

M: allora frequentiamoci devo ammettere che anche tu mi piaci- mi dice e io la abbraccio cazzo dopo anni dalla morte di mia madre sono felice.

Io: mi perdoni?- lei annuisce dandomi un leggero bacio e mi fa sedere sul letto e mi guarda chiedendomi

M: ti va un'altra- mentre esce una canna dal suo zainetto la guardo e accendo io la canna e gliela passo.

pov Miriam.

eravamo fattissimi e abbiamo iniziato ad avere fame e io avevo la colazione di stamattina sulla scrivania e gli porgo una metà di latte e i biscotti.
ci guardiamo e ridiamo come matti.

Io: domani ho il permesso e tu?- mi guarda e mi sorride

C: anche io- lo bacio sulla guancia e gli chiedo se mi porta al mare e annuisce dopo un po' lui ed edo sono andati via e io mi metto sul letto e mi addormento.

*la mattina dopo*
Io: è domenica e ho il permesso- dico alle ragazze.

S: quindi vai al mare?- annuisco e metto sul letto tre costumi diversi.

N: questo- sceglie uno dei miei preferiti e lo indosso con sopra un top nero e un pantaloncino di jeans altrettanto nero

N: questo- sceglie uno dei miei preferiti e lo indosso con sopra un top nero e un pantaloncino di jeans altrettanto nero

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

saluto le ragazze con un bacio volante.
io e Ciro passiamo tutto il giorno al mare tra scherzi e lui che mi butta in acqua come un pesce morto e ridiamo dopo un po' la sera sentiamo due persone dietro di noi oh certo Ezio Di Salvo.
mi fissa e mi punta un coltellino in gola con la stessa rapidità gli sparo in testa e il corpo lo seppellisco sotto la sabbia e io e ciro ci guardiamo lui non sa che dire e io gli sorrido e lui mi bacia, un bacio passionale.

C:per quanto amo baciarti ora dobbiamo andare via arriva la polizia- mi dice e io gli faccio segno di andarsene.

C: no senza di te non vado- dice .

Io: vai a casa e se ti chiedono tu sei sempre stato li parla con la tua famiglia che ti deve coprire dicendo che sei stato sempre li e che non mi hai visto- annuisce ma so che andrà a casa e non chiederà a nessuno di coprirlo allora chiamo Don Salvatore e gli spiego la questione e lui dice che lo farà perfetto.

arriva la polizia mi arresta e mi riporta all'ipm dalla direttrice.

dentro per vendetta// MARE FUORI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora