incomprensioni

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pov Ciro.

mi sveglio e la vedo ancora dormire, per non svegliarla posiziono il cuscino del letto di sopra tra le sue braccia dove stavo io e mi alzo per rollare una canna.
guardo ancora la luna in cielo sono solo le cinque di mattina tra un po' ci dovrebbe essere l'alba.
sento qualcuno che mi abbraccia da dietro mi giro e vedo che si è svegliata.

M: buongiorno amore- dice ancora assonnata.

Io: già sveglia?- annuisce.

M: bhe anche tu sei già sveglio e ti stai rollando una canna che smezziamo vero?- la guardo divertito non so se è il suo volto imbronciato come una bambina o il fatto che non riesco a dirle di no.

Io: va bene pccrè- e mi bacia piano come se le nostre labbra si possano trasformare in polvere.

Io: ho perso l'accendino- le dico e lei sorride.

M: bhe in realtà te l'ho rubato io- sorride ancora.

"piccola furfante" penso tra me e me.

mi porge l'accendino e faccio il primo tiro e lei il secondo e continuiamo così fino alla fine finché esce di nuovo le cartine lunghe, i filtrini di carta, un po' di tabacco e il fumo capisco che ha ancora voglia di sballarsi.

la lascio fare e rollare in santa pace e inizia a aspirare il primo tiro subito dopo quando finisce la sua metà me la porge.
era bellissima con gli occhi rossi, era fattissima, infatti poco dopo ha fame.
si lava e si veste con un pantaloncino rosso e un top lasciando a vedere i suoi tatuaggi e il cerotto enorme che le copre la ferita.
lei così non esce dalla cella.

lei così non esce dalla cella

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la guardo e mi sorride.

M: tranquillo se qualcuno mi guarda non farà una bella fine lo so bene ma fa caldo- non ci credo aveva capito a cosa pensavo però ha ragione fa caldo stamattina.

Io: ok ammetto che fa caldissimo stamattina- le dico e lei sorride.

pov Miriam.

amo quando fa il geloso.
arriva lino e ci apre la stanza e Ciro va verso la sua cella io gli stavo per lasciare la mano ma mi trascina sul suo letto.
cerca di entrare in bagno ma è occupato.

C: Eduà muvt- gli urla e io rido.

E: sisi mo esco ho finito- apre la porta e Ciro entra si lava e si veste con tuta adidas e maglietta nera.

E: sisi mo esco ho finito- apre la porta e Ciro entra si lava e si veste con tuta adidas e maglietta nera

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C: andiamo a fare colazione- ci guada e io guardo Edoardo ridendo.

Io: siii andiamo potrei mangiarmi una pecora intera- dico, mi guardano.

Io: ah è vero la pecora non c'è più- rido mentre mi guardano ancora per poi rivolgere uno sguardo l'un l'altro e ridono con me.

arriviamo e le ragazze mi salutano.

S,N,G: ehi bellezza- dicono e mi stritolano con un abbraccio caloroso ma mi stanno facendo un po' male.

Io: ragazze sono felice anche io ma mi fate male alla ferita- si staccano e mi guardano con aria scusante ma non dicono nulla.

Io: sto bene non fate quelle facce- dico loro.

finito la colazione andiamo in classe e il professore spiega matematica.
alla terza ora dopo matematica c'era arte.
andiamo in un'altra aula più grande e ci mettiamo tutti attorno a un tavolo.
la professoressa esce dei dipinti, credo siano delle copie stampate.

mi colpisce un quadro stupendo e molto colorato.

pr.ssa: ti piace l'urlo di Munch, signorina?- mi guarda e io annuisco.

pr.ssa: secondo te cosa può rappresentare a parole tue- mi guarda e io sorrido nervosamente.

Io: una madre che urla alla vista del figlio morto- mi guardò e annuì per farmi segno che aveva capito.

si ok ammetto che sto pensando a Nazario però anche la mamma di Carmine e Ezio Di Salvo ha visto i figli morire, ma non né sento una colpa devono imparare che i Ricci e i Valletta non si possono toccare.

finite le lezioni vado in mensa e ciro mi scruta triste.
è successo qualcosa me lo sento.
lo guardo senza che se ne accorga e vedo che osserva Viola e lei se ne accorge e subito dopo si alza e si va a sedere vicino a lui e lo bacia.
non sto capendo nulla ma sento lo sguardo di Edoardo che mi brucia infatti poco dopo mi sorride ma io sono concentrata e ho uno sguardo serio.
mi alzo e mi faccio accompagnare in cella.
chiudo le sbarre e mi stendo sul letto e penso a cosa ho appena visto.

E: ehi ti va una canna credo tu debba sciogliere i nervi- lo guardo e gli sorrido tristemente con le guance rigate dalle lacrime e il mascara che cola.

E: c'è qualcosa che non va, lo so, non ne ha parlato manco con me, ma a una persona possiamo chiedere- ho già capito ma non ci diranno nulla.

Io: non ce lo diranno mai fidati conosco mio padre e anche Don Salvatore- mi guarda e mi abbraccia e io continuo a piangere.

accende la canna e me la passa.

E: tutta tua- faccio di no con la testa e gliela passo facendogli capire che la smezziamo.

finiamo di fumare e mi abbraccia e si stende di fianco a me e io mi addormento.

pov Edoardo.

Io: cosa vuoi? prima la fai stare male e poi fai i salti di gelosia solo perché sto con lei che stava piangendo per te- gli dico e lui mi spiega la faccenda e capisce che ha esagerato.

Io: ho capito ma cerca di fare il più possibile per far cambiare idea a tuo padre lei sta male per te- si perde nei suoi pensieri.

pov Ciro.

sono mesi ormai che io e Miriam stiamo insieme e le parole di Edo mi hanno fatto riflettere esco dalla cella e li lascio soli e vado nel dormitorio maschile entro in bagno mi chiudo e chiamo mio padre e mi risponde e non lo saluto neanche vado subito al dunque

Io: non voglio fare quel patto papà. Io voglio solo Miriam

Papà: Ciro capisco l'amore ma non puoi mandare a puttane tutto

Io: dopo la morte della mamma io non ho mai sorriso o amato più nessuno oltre lei.
ma ora amo Miriam oltre che mia madre e ne sono felice e so che lo è anche lei da lassù.

Papà: ho capito vedo che posso fare!

Io: interrompi il patto.

gli chiudo la chiamata e vado da miriam che dorme ancora e Edoardo sposta il suo sguardo da lei a me.

E: quindi?- mi chiede e gli racconto della chiamata.

M: qui... quindi tu non ami lei per davvero?- cazzo mi ha colto in sorpresa si era svegliata e ha ascoltato tutto.

Io: amo solo te pccrè o saij- la bacio e lei sospira di sollievo cazzo l'avevo ferita.

lei ha fatto l'amore con me era la sua prima volta, si è fidata e io non ci ho pensato a tutto questo quando ho obbedito a mio padre per il patto.

M: ora ne sono sicura- mi guarda ma è ancora un po' ferita e poco dopo si riaddormenta.
era bellissima

dentro per vendetta// MARE FUORI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora