Inizio a perdere la testa

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Usciti dalla scuola andiamo verso casa di Edward. É un ragazzo simpatico,carino e ingenuo. Ha una bella famiglia:una sorellina piccola, una madre affettuosa e sorridente e il padre solare. Arrivati in camera sua esco dalla collana.
-Hai una famiglia molto bella...-dico abbassando lo sguardo.
-Grazie! E tu sei fantastica! Mi hai salvato!-risponde contento -Ma...chi è Arthur per te? Me lo puoi dire sai? Guarda che dovrai rimanere con me per tutta la mia vita,quindi,forza!-
Lo guardo,pensando se dirglielo o no. Alla fine mi decido.
-Arthur...é mio fratello.-dico guardandolo negli occhi. Lui rimane a bocca aperta.
-WOOOOW!MA TU SEI UNA PERS...EHM..UN DEMONE INTERESSANTISSIMO! Parlami di te,daaaaai.- esclama emozionato.
Così gli racconto tutto,tranne quello che é successo prima di venire per la prima volta sulla Terra. Sembra gli interessi molto.
-Ho un'idea: perché quando sei in casa non ti trasformi in gatto? Così puoi stare con tutti noi. Quando usciamo entri nella collana. La mia famiglia ti acceterà.- mi dice con un sorriso stampato in faccia. Annuisco.
-Peró prima ho una cosa da fare.- e finita la frase mi teletrasporto nel cimitero della città. Cerco le loro tombe e le trovo:le lapidi sono vecchissime e, spostando le foglie di edera che ci sono cresciute sopra, rimango di sasso leggendo le date. Sono tutti morti alla stessa data, penso per un incidente stradale. Sono morti una settimana dopo che li ho riportati sulla terra. Raccolgo dei mazzetti di fiori e li metto sulle loro lapidi, poi cado in ginocchio e scoppio a piangere. Sento una mano sulla spalla. Mi giro e trovo Edward.
-Sapevo che eri qui.- dice con voce gentile e con un lieve sorriso -Fa un effetto strano vederti piangere. Mi dispiace per i tuoi amici, penso di capire come ci si sente. -
Mi rialzo subito e mi asciugo le lacrime.
-Non stavo piangendo, mi é entrato del polline negli occhi. - dico con voce fredda.
-Oh,beh. Come vuoi..- dice scrollando le spalle e mantenendo il sorriso.
-Andiamo.- e finita la frase mi tresformo in un gatto nero e gli salto in braccio. Arrivati a casa sua tutti vengono verso di me e iniziano ad accarezzarmi e a darmi fastidio. Scappo dalle sue braccia infastidita e vado verso camera sua. Dopo cena mi raggiunge.
- Ti ho portato da mangiare. Sono sicuro che non ti piace mangiare cibo per gatti.-
Torno alla mia forma normale, trasformando le ali in un tatuaggio sulla schiena.
-Grazie...-dico prendendo il vassoio e sedendomi sul letto. É tutto buonissimo:pollo con patatine fritte e un bicchiere di coca cola. Finisco tutto immediatamente,dato che sono 500 anni che non mangio.
-Grazie per essere diventata mia amica. - dice guardandomi.
-Te lo devo. Tu mi hai liberata.- rispondo in modo atono.
-Domani devo andare al mare con gli amici, ti va di venire? Daaaaaaaaaai. Dai. Dai. Daaai- chiede inginocchiandosi a terra e supplicandomi.
Sbuffo e accetto.
-Siiii. Ehi, guarda sotto il letto.- dice sorridendo.
Mi inchino e guardo: sotto al letto c'é un sacco a pelo e un cuscino. Mi viene da ridere, ma non lo faccio perché potrebbe sembrare brutto.
-Ti piace? Ho pensato che non sei abituata a dormire sotto forma di gatto,così quando eri sparita ho sistemato qui sotto e sono andato a cercarti. -
É un ragazzo intelligente, in fondo.
-Grazie.- e vado sotto al letto, infilandomi nel sacco a pelo. Il giorno dopo mi sveglia Edward urlando -SI VA AL MAREEEEE!-
-Insomma...non ti sembra di esagerare?- chiedo uscendo da sotto il letto e strofinandomi gli occhi.
-No no, é da un anno che non ci vado!- risponde sorridendo -Dai su,vai a cambiarti.-
-Non c'è bisogno.- dico mentre una nube nera mi avvolge il corpo e materializza un costume a due pezzi nero.
Edward sembra imbarazzato.
-C-che fisico Alice..!- esclama grattandosi la nuca imbarazzato.
-Grazie, ora vai a cambiarti. - rispondo mentre mi metto la lente e il cerotto.
-S-sì, subito! - e si piomba fuori dalla stanza,andando verso il bagno.
Dopo un po' ritorna e chiude la porta,con ansia.
-Alice, devo chiederti un favore...-
-Dimmi- dico mentre mi sistemo i capelli.
-Oggi viene la ragazza che mi piace, ma che purtroppo non mi ha mai prestato attenzione...ecco...volevo chiederti... - e abbassa lo sguardo imbarazzato.
-Va bene, faró finta di essere la tua ragazza. - rispondo direttamente, dato che ho afferrato il concetto. Usando una magia temporanea, ritorno all'aspetto che avevo quando avevo 16 anni.
-La magia coprirà il mio vero aspetto per 4 ore.-
-Perfetto! Noi staremo lì per 4 ore precise!- e finita la frase fa un sorriso e si mette una canotta -Andiamo?-
-Sì.- rispondo e mi metto dei pantaloncini corti e una maglia a maniche corte.
Io esco dal retro, in modo che i suoi genitori non mi vedano, mentre lui esce dalla porta principale, salutando la famiglia. Quando arriviamo in spiaggia mi presenta ai suoi amici, che gli sussurrano qualcosa. Dopo 5 minuti arriva una ragazza.
-Lei é Nadia. Nadia, lui é Edward e lei é la sua ragazza, Alice.- dice un suo amico, presentandocela. Sembra arrogante, ma se continua a mantenere questo atteggiamento con me farà una brutta fine. Edward mi sussurra all'orecchio che é lei che gli piace. Annuisco.
Io odio prendere il sole l'estate. Mi tolgo i vestiti e mi metto su una sedia a sdraio all' ombra.
-Cara, sei pallidissima. Devi abbronzarti un po'. Quei capelli e quel cerotto poi...bleah.- dice Nadia mettendosi davanti a me.
-Tu pensa meno a fare la...- Edward mi tappa la bocca e mi prende per mano, portandomi verso l'acqua.
-Cerca di trattenerti, Alice.- mi sussurra cercando di calmarmi.
-É insopportabile. La odio già. -
Lui abbassa lo sguardo.
-Ehi ragazzi, ci fate vedere un bel bacio?- chiede un suo amico, seduto sulla sabbia.
-Ecco..-inizia a dire, ma viene interrotto dal mio bacio. Il ragazzo applaude, mentre Nadia ci guarda in lontananza. Vado al bar della spiaggia e prendo una Fanta.
-Quel tuo tatuaggio sulla schiena non é adatto alla tua età, cara. Hai sedici anni, ricordatelo. - dice con tono di disprezzo Nadia. Ora mi ha stufato. Le faccio vedere io cos'é in realtà il mio tatuaggio. La prendo violentemente per il polso, la porto lontano, dietro uno scoglio grandissimo e ritorno al mio aspetto da demone:ali, occhio, cicatrici e una nube nera che mi circonda. Evoco la falce e la colpisco prima che possa strillare. Poi riprendo "l'aspetto-copertura" da sedicenne e torno dagli altri.
Dopo un po' si accorgono che Nadia non é lì e vanno cercarla. Ci avviciniamo allo scoglio e loro urlano. Edward corre a vedere e rimane scioccato. Si volta subito verso di me e io faccio un lieve sorriso, poi mi giro e mi allontano da loro. Mi teletrasporto in un bosco fitto lì vicino e torno alla mia forma di demone. Mi alzo in volo e vedo persone che mi indicano. Passo sopra la spiaggia e vedo Edward che mi guarda arrabbiato. Scendo in picchiata verso di lui e lo prendo per le braccia, portandolo al bosco.
-PERCHÉ L'HAI FATTO?!- urla arrabbiato in lacrime.
-Perché lei non meritava di esistere più.- rispondo indifferente.
-SEI UN ESSERE SENZA CUORE! UN MOSTRO! ANZI,SAI COSA..? - si strappa la targhetta dal collo e la butta a terra -NON VOGLIO PIÙ VEDERTI!-
-Te ne pentirai.-rispondo guardandolo negli occhi.
-Alice smettila.- é una voce che viene dalle mie spalle. Mi giro e spalanco gli occhi, sorpresa:é Arthur.
-Stai diventando veramente un mostro. - dice.

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