Scoperte

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Mi guardo intorno e cado in ginocchio. Tutte quelle persone non avevano fatto niente per meritarsi quello che gli ho fatto. Mi rialzo e vengo avvolta dalle mie fiamme. Poi apro le braccia e brucio tutto,in modo che quando verranno le forze dell'ordine pensino che sia stato un incendio. Cammino tra le fiamme e mi teletrasporto a casa. La lente é a terra,per fortuna non é rotta. Mi faccio una doccia e vado a dormire. Passa una settimana senza le apparizioni di Key,ma la gente non ha fatto altro che parlare dell'incendio. Oggi é lunedì. Mi sto preparando per andare a scuola. Lente,cerotto,uniforme e via. Appena esco trovo una sorpresa:Arthur. Sorrido e vado ad abbracciarlo. In questa settimana passata siamo diventati migliori amici.
-Allora,andiamo a scuola?- e bisbigliando ironicamente aggiunge -A guardare gli uccelli sulla terrazza,naturalmente.-
Rido e annuisco.
Arrivati nel cortile c'è il gruppetto della classe che mi aspetta. Presento Arthur a tutti e noto stranamente che Erik non c'è ancora. Suona la campanella e ci addentriamo dentro la scuola. Arthur si dirige verso la sua classe e guardo Sophie che ha l'aria di essere perdutamente innamorata di lui. Ridacchio e lei mi guarda sorridendo. Mi siedo al mio posto ed ecco che la lezione inizia. Dopo una mezz'oretta entra Erik,col fiatone.
-Mi scusi prof,c'era un traffico tremendo!-
E detto questo va a sedersi al suo posto. I nostri sguardi si incrociano e sorridiamo entrambi. Dopo un bel po' suona la campanella della pausa pranzo e tutti andiamo verso la mensa. Prendiamo un panino con le patatine fritte e coca cola. Ci sediamo intorno a un tavolo rotondo e iniziamo a mangiare. Anche Arthur é venuto al nostro tavolo. Parliamo dei nostri programmi per oggi ed esce fuori che tutti non hanno niente da fare. Allora ecco che Sophie si alza di scatto e mette le mani sul tavolo.
-Ho un idea! Andiamo in quella casa abbandonata in cui dicono ci sia un fantasma!-
Guardo Erik,che ha il braccio intorno alle mie spalle,e rido.
-Sempre se hai il coraggio di entrarci,Sophie.- ribatto ironicamente.
-Certo che ce l'ho!-risponde irritata -Vediamo se voi ce l'avete!-
Tutti accettano e ci diamo appuntamento alla casa abbandonata,alle cinque. Passo il resto della giornata sulla terrazza con Arthur e, quando finisce scuola,vado dritta a casa. Ascolto un po' di musica a tutto volume,aspettando le cinque e,quando é arrivato il momento,mi metto una maglietta nera, leggings neri con X bianche e creepers. Quando arrivo a destinazione,noto che sono in ritardo. La casa é molto grande e mal ridotta. Deve essere vera la storia del fantasma,perché avverto una certa presenza.
-ALICEEEEEE!!!! - Sophie mi salta addosso gridando -Sono emozionatissimaaaaaaa!!!!!-
Sorrido e cerco di placare il suo entusiasmo,poi entriamo. Tutto scricchiola,ma Arthur rompe il silenzio facendo battute su tutto quello che potrebbe far paura. Ma ecco che sento delle piccole mani al collo e cado in ginocchio. Erik corre da me,mentre io provo a liberarmi. Le mani mi lasciano violentemente e io cado a terra. Mi guardo intorno e vedo una figura, a quanto pare di una ragazzina. Faccio finta di non vederla e dico che é stata la gomma da masticare che mi é andata di traverso. Tutti fanno un sospiro di sollievo e io accenno un sorriso. Quel fantasma deve aver capito che sono un demone. Ma forse lo fa con tutti,perché anche Arthur viene attaccato da lei,ma lui fa finta di niente. Per un po' di tempo non succede niente,ma ecco che vengo presa per il polso e rinchiusa a chiave in una stanza. Provo ad aprire la porta,ma niente. Quando mi guardo intorno noto che anche Arthur é qui,ma lui é a terra. Cerco di svegliarlo e per fortuna ci riesco.
-Stai bene?-gli dico cercando di non impanicarmi.
-S-sì... benissimo..-e finita la frase fa un sorriso,che risulta evidentemente falso.
Appare Key. Arthur grida il suo nome e io lo guardo stupita. Quando si accorge che lo sto guardando si tappa la bocca.
-C-come fai a sapere il suo nom... - appena cerco di finire la frase,Key mi interrompe.
-Oh bene...i fratelli Black insieme! Ma che bello!-
Rimango di sasso. Black é il mio cognome,non quello di Arthur. Guardo Arthur e i nostri sguardi si incrociano. Lui, rimanendo in silenzio,si toglie la lente sull'occhio e si alza i capelli dalla fronte:sulla fronte c'è il simbolo della mia famiglia,una piuma che va in pezzi. Poi riabbassa i capelli e mi guarda serio negli occhi.
-Io sono tuo fratello maggiore...Alice.-
Mi metto le mani tra i capelli mentre Key ride con gusto. Quella figura,quel fantasma, quella ragazzina morta é ancora lì,a fissarmi. Mando un grido ed ecco che tutto si fa buio di nuovo. Mi risveglio sola,in un sotterraneo. C'è solo la musica di un carillon. Sento di indossare una specie di vestaglia. Vado verso uno spazio dove entra la luce della luna. Vedo il mio riflesso in un vecchio specchio ottocentesco:indosso un lungo vestito nero,pieno di piegature e molto "gonfio". Cerco un'uscita,che per fortuna trovo. Salgo delle scale e sento i miei amici.
-Tutte le uscite sono chiuse e Alice non si trova! Arthur ha detto che é scappata per prima dalla stanza in cui erano rinchiusi!-
Continuo a camminare e quando riesco a uscire allo scoperto,sono in cima alla rampa di scale principale. Tutti,sentendo lo scricchiolio, si girano verso di me e mi guardano stupiti,forse per il vestito che indosso. Scendo le scale e alla fine,strappo il vestito,scoprendo con piacere che sotto ho i miei vecchi vestiti. Spiego a tutti che mi sono svegliata così e che non ho trovato un senso a ciò che è successo,poi sfondo la porta principale. Mi ero veramente stufata di questa casa. Usciti,mi giro verso Arthur e sorrido,in modo di fargli capire che sono felice che lui sia qui e che sia mio fratello. Lui ricambia e tutti ce ne andiamo esausti a casa. Ma a casa trovo delle piume nere,proprio come quelle delle ali nere di mia madre. Un brivido mi percorre la schiena:Key vuole dirmi che mio fratello é come mia madre,un angelo dalle ali nere e mezzo demone e che farà la stessa fine dei miei.

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