Dato che la via della festa si trova non molto distante dal mio appartamento, decido di raggiungere la casa a piedi, nonostante il male che mi procurano questi tacchi.
Dopo 10 minuti spesi a camminare ed essermi maledetta almeno una dozzina di volte per non aver chiamato un taxi, alzo la testa e vedo davanti a me una villa immensa con un sacco di gente intenta a bere e a ballare.
Con un po' di titubanza decido di entrare e appena varco la soglia della porta già spalancata, si dirige verso di me quella ragazza non molto simpatica e un po' troppo invadente incontrata oggi.
'Ciao! Alla fine già deciso di venire!' esclama con quella sua voce da gallina.
Non le rispondo, mi limito a sorriderle.
All'improvviso mi prende per un braccio e mi trascina in mezzo alla folla; mi guardo intorno per cercare di capirci qualcosa, ma la musica è troppo alta e mi inizia a girare la testa.
'Ti va un drink?' mi chiede la ragazza.
Annuisco.
Mi lascia per qualche minuto da sola in mezzo alla pista e sento diverse persone palesemente ubriache che si strusciano su di me.
Appena la ragazza di cui ancora non so il nome torna con un gin lemon in mano, mi fiondo verso di lei e glielo strappo di mano, iniziando a bere.
All'improvviso mi era venuta voglia di divertirmi, di farmi dei nuovi amici e di non pensare a quello che sarebbe stato domani; volevo semplicemente godermi quella serata.
Ad un certo punto sento il mio telefono vibrare dalla borsetta, lo tiro fuori e leggo un po' sfocato il nome di mio papà che mi sta chiamando.
Decido di non rispondere, sperando che abbia ascoltato il mio messaggio in segreteria e che se lo sia fatto andare bene.
Sarà stata colpa dell'alcol, ma non avevo voglia di parlare con lui in quel momento; sapevo che mi avrebbe detto di tornare subito a casa e che andare ad un festa non era cosa da me, ma non me ne fregava un cazzo.
Poco dopo mi si avvicina un ragazzo, non ricordo bene com'era, ma ricordo che lo trovavo molto intrigante quando ha iniziato a ballarmi intorno e a provarci con me.
Gli misi le mani intorno al collo e lui mise le sue intorno alla mia vita.
Mi sembrava un momento perfetto; talmente perfetto che quando il ragazzo si piegò in avanti per baciarmi, io acconsentii.
Fu un bacio di quelli che non ti aspetti, di quelli passionali, di quelli che probabilmente non ti ricorderai perché hai troppo liquido alcolico in corpo.
Il ragazzo misterioso fa aderire la mia schiena ad un muro e inizia a palparmi ovunque; le sue mani vagano per ogni centimetro della mia pelle, sento che si sta eccitando e anche io.
Continuiamo a baciarci finché una ragazza che aveva l'aria di essere infuriata ci separa e tira uno schiaffo sonoro al ragazzo che stavo baciando.
L'attenzione è rivolta verso di noi, dato che la ragazza sta urlando e piangendo.
Il dj spegne la musica e tutti gli sguardi sono puntati sulle nostre figure.
'Matt, come hai potuto farlo?' urla la ragazza in preda ad un esaurimento nervoso.
Il ragazzo accanto a me non dice nulla, forse anche lui troppo ubriaco per profilare parola.
Si limita a togliere di mezzo la ragazza e ad andarsene, lasciandomi da sola davanti a quella che presumo essere la sua ragazza appena tradita.
'Tu! Lurida puttana bastarda, come hai osato baciare il mio ragazzo!'
Sta per saltarmi addosso quando la ragazza incontrata al fast food la allontana da me e le dice: 'senti bambolina, evita di fare scenate che qui lo sanno tutti che tradisci Matt da più di 6 mesi con quel coglione di James Potter'.
La sua voce è calma, la ragazza non dice nulla e scappa in preda al panico e alle lacrime.
Mi giro verso la ragazza che mi ha appena salvato da una rissa dalla quale probabilmente non ne sarei uscita viva e le dico: 'hey, grazie per avermi risparmiato un occhio nero'
'Non c'è problema sorella, era il minimo'
Mi faccio coraggio e le chiedo: 'Io non so nemmeno come ti chiami, non me lo hai nemmeno detto oggi quando ci siamo viste per la prima volta'
Piano piano sto cominciando a riprendere piena coscienza di me stessa.
Lei mi risponde: 'Mi chiamo Cassie, tu invece?'
'Rebecca'
'Bene cara Rebecca, credo proprio che io e te diventeremo amiche'.Sono le 3:30 del mattino e in questo momento mi trovo in un taxi diretto verso casa.
Non so se mio padre è rimasto sveglio ad aspettare che tornassi, ma dopo la chiamata che mi aveva fatto ad inizio serata non mi più contattato; forse ha ascoltato il mio messaggio in segreteria o forse ha semplicemente capito che sono grande ormai e che non ho più bisogno della tata.
Scendo dal taxi e cerco le chiavi di casa nella borsa.
Appena entro nell'appartamento è tutto così silenzioso che quasi mi fa paura.
Mi dirigo verso la camera di mio padre e lo vedo dormire pacificamente nel suo letto; così decido di non svegliarlo e di andare direttamente in camera mia per mettermi il pigiama e andare a letto senza nemmeno struccarmi.5:30 del mattino.
Mi sveglio tutta sudata, sento la gola secca e la pancia che mi fa male.
Mi alzo freneticamente e mi dirigo verso il bagno.
Alzo la tavoletta del water e vomito, vomito tutto quello che avevo assunto in quella serata.
È stata davvero una sensazione orribile.*spazio autore
Ciao ragazzi! Scusate se in questa ultima settimana non ho più aggiornato nulla ma con l'inizio della scuola sono stata molto impegnata.
I professori ci stanno già stressando con la maturità e io già non ne posso più.
L'unica cosa positiva è che questo è l'ultimo anno e poi non dovrò più andare a scuola!
Comunque spero che questo nuovo capitolo vi sia piaciuto.Un bacio, Chiara
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I NEVER THOUGHT
RomanceRebecca è una ragazza che appena compiuti i vent'anni, si trasferisce in uno dei quartieri più vistosi e rinomati di Brooklyn insieme al padre. Quest'ultimo infatti lavorando per una importante azienda di profumi, si è dovuto trasferire proprio nel...