Capitolo 7

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Finalmente Seph decise di svegliarsi e farsi una doccia, anche io presi un altro cambio e andai nel bagno in fondo al corridoio. Quando tornai in stanza trovai Seph seduto al bordo del letto imbronciato, sorrisi perché sapevo quale potesse essere il motivo.
"Seph hai il tuo solito broncio" gli urlai
"Sono affamato e mi sento come se mi fosse passato un camion addosso, vogliamo andare a pranzare fuori?"
Nel sentirlo mi ero emozionata ma mi vergognavo nel dirgli il perché.
"Si, ma dove?" Chiesi e credo che lui notò il mio imbarazzo.
" Suggerisci qualcosa?" Chiese cercando di nascondere il suo sorrisetto.
"Beh" iniziai ma mi fermai in imbarazzo, " io non sono mai stata da Hooters o mangiato un hamburger e cose del genere, per favore, per favore possiamo andare?" Dico sapendo di sembrare una bambina di 4 anni  ma questa,per me , era l'opportunità di poter andare con qualcuno che non avrebbe rifiutato.
"Per favore Seph" continuai senza rendermi conto che stesse già ridendo di me.
"Hooters? Non devi chiedermelo due volte"
Ordinammo degli hamburger e, mentre aspettavamo che ce li portassero, iniziammo a chiacchierare.
"C'è qualcos'altro che non hai mai fatto in vita tua?"  Incrocio le mani sul tavolo e abbassò lo sguardo non riuscendo a reggere il suo sguardo. A nessuno era mai importato sapere qualcosa di me prima d'ora ma lui sembrava sinceramente interessato.
"Mi dispiace Jess, non volevo essere invadente, non sei obbligata a rispondermi"
"No, va tutto bene...beh, non ho mai avuto una festa di compleanno da quando sono piccola, non ho mai avuto un pigiama party né ci sono mai andata"
"Beh,allora la scorsa notte è stata un'altra  prima volta per te e questo mi fa sentire molto speciale in questo momento." Disse interrompendomi.
" Da piccoli tutti i bambini ricevono regali e credono a Babbo Natale o la fatina dei denti, i miei invece già da piccola mi hanno privato di tutto ciò, non ho una foto con Babbo Natale, non sono mai andata a nuotare o che so, a fare una gita fuori porta con i miei genitori, non ho preso la patente, mai andata ad un concerto, niente di tutto ciò che normalmente fanno gli altri ragazzi della mia età, perché devo essere sempre perfetta in tutto secondo mia madre, non devo avere 'distrazioni' come le chiama lei" dissi tutto d'un fiato senza rendermi conto di star piangendo finché Seph non raccolse con il suo pollice una lacrima sulla mia guancia.
"Ed io che pensavo di avere una vita incasinata!" Questo mi fece stare un pochino meglio, mi fece subito tornare il sorriso. "Non hai avuto una vita facile vero?" Disse prendendo una mano tra le sue.
"Non è stata proprio terribile, i miei genitori non hanno neanche mai alzato la voce con me, è solo che non ho avuto ciò che può essere definita un'infanzia, hanno preferito prima farsi una carriera e quando mi hanno avuta non avevano  poi così tanto tempo da passare con un bambino, quindi..."
"Ti hanno trascurata" concluse lui per me. E dopo questo non aggiunsi altro, era la dura e semplice verità purtroppo.
Nel frattempo arrivarono anche le nostre ordinazioni così mangiammo.
"Come prima cosa domani faremo una lista di tutte le cose che ancora non hai fatto e che vorresti fare, possiamo già depennare la voce 'mangiare un hamburger'." Disse lui mentre eravamo nella sua cucina e, il tempo con Seph è passato talmente veloce che, solo allora mi resi conto che non avevo ancora chiamato mio padre.

His name is Joseph Morgan (traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora