Capitolo 10

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Appena entrai nell'ufficio di Seph notai che era arredato come quello di chi ricopre una posizione importante ed, infatti, inizia a chiedermi quale fosse realmente il ruolo di Seph in azienda.
I miei pensieri però vennero interrotti quando lui mi condusse verso il divano sedendosi in un angolo e portandomi con se, sollevò le mie gambe  facendo in modo che si incrociassero alle sue, posò il suo mento sulla mia testa e mi abbracciò ed io mi lascia andare ad un pianto liberatorio.

Non so quanto tempo passò quando le lacrime smisero di scendere dai miei occhi, lui mi abbracciò e mi baciò. Ogni suo bacio scacciava via da me tutto il dolore che mi portavo dentro, nessuno poteva capire cosa lui significasse per me, mi completava, mi guariva solo col suo amore.

"Jess odio vederti così, dimmi cosa posso fare per farti stare meglio?" Disse baciandomi delicatamente.

"L'unica cosa che voglio ora è che tu mi abbracci"

Rimanemmo così abbracciati per non so quanto tempo, almeno finché il mio stomaco non inizió ad emettere dei rumori che fecero svegliare anche Seph.

"Scusa se ti ho svegliato, era il mio stomaco, prima per tutto quello che è successo mi è passato l'appetito e non ho toccato cibo".

"Beh allora in questo caso provvederemo subito, andiamo" mi disse cercando di alzarsi

"Ok" disse io ma mi accoccolai di nuovo a lui, l'unico posto dove in quel momento riuscivo a sentirmi al sicuro.

"Seph, posso chiederti una cosa?"

"Certo"

"Posso rimanere da te un'altra notte?"

"Certamente, tutto il tempo che vuoi , non c'è neanche bisogno di chiederlo"

"Solo per stanotte andrà bene, ho bisogno di prendere le distanze da i miei genitori almeno per oggi"

"Ok, come vuoi" disse, ma vidi un po' di delusione nel suo sguardo per il fatto che sarei rimasta solo una notte, ma subito scomparve e ritornò quello di sempre.

Chiamò il suo autista Roger per dirgli che poteva andare in quanto decise di voler guidare lui.
Durante il tragitto ci fermammo in un negozio per comprare il necessario per la serata, mentre stavamo camminando tra gli scaffali vidi Seph accovacciarsi a terra e poi all'improvviso prendermi in spalla schiaffeggiandomi forte il sedere.
All'inizio rimasi sorpresa da tutto ciò tanto che non avevo capito cosa avesse fatto poi iniziai a gridare e demenarmi per farlo smettere.

"Questo è ciò che accade  quando qualcuno mi dice di no" disse continuando a schiaffeggiarmi il sedere,
" ora se ti calmi possiamo anche finire di fare la spesa" disse con tutta tranquillità senza considerare l'effetto che tutto quello aveva su di me, nonostante la vergogna che provai era riuscito a farmi eccitare solo con quello e io mi meravigliato di me stessa per non riuscire a controllarmi, quando però lui, finalmente,mi  fece scendere vidi che non ero l'unica ad aver provato quelle sensazioni, nel suo sguardo di poteva vedere il desiderio che stava provando in quel momento.

Mi schiarii la gola cercando di scacciare quei pensieri  "Direi che per oggi abbiamo finito con le compere".
Lui però mi stava ancora fissando con quello sguardo così intenso da farmi rimanere senza fiato, poi i suoi occhi si mossero fino a posarsi sulle mie labbra, ed io non potei fare a meno di stringermi ancora di più a lui e ringraziare che mi stesse reggendo altrimenti credo sarei caduta a terra per quanto sentissi le mie gambe molli.

Subito dopo fu lui a cambiare discorso, "Se non starai da me, dopodomani ritornerai dai tuoi genitori o starai da Alicia? Credo che non mi fidi di nessun'altro oltre loro per stare con te, ma mi sentirei molto meglio a saperti con me, a casa mia, anzi casa 'nostra'"

Ero talmente confusa da non sapere cosa fare, mi faceva male vedere i miei genitori litigare in quel modo e farli preoccupa comportandomi così, se Alicia fosse qui di sicuro mi avrebbe detto che mi stavo comportando da bambina e che, invece, dovevo ringraziare ad avere ancora dei genitori, a differenza sua, che nonostante tutto si preoccupavano per me.

"Ora sono stanca, ci penseremo domani" risposi e ci recammo alla cassa per pagare, nel frattempo io sta o cercando il mio portafogli quando Seph mi precedette estraendo una carta di credito dal portafogli dandola al cassiere.

"Seph, non ti dovevi disturbare potevo benissimo pagare la mia parte"

"Lo so perfettamente ma mi fa piacere prendermi cura di te" disse e io non potei fare a meno di emozionarmi nel sentite quelle parole. Dopo un po' il cassiere stava restituendo la carta a Seph ma lui non la prese come mi sarei aspettata, "La carta è della signorina non mia"  disse al cassiere ed io lo guardai non capendo cosa avesse appena detto e cosa stesse succedendo.

"Cosa?!"

"Potrebbe leggere il nome riportato sulla carta?"disse rivolgendosi al cassiere

"Jessica Smartus-Morgan" rispose il cassiere.

Io non sapevo cosa dire, avrei dovuto essere felice, qualunque ragazza credo lo sarebbe stata ma non io! A me piaceva Seph e anche tanto ma non credo che queste cose le facciano tutti i ragazzi per le proprie ragazze.
Dopo essere usciti dal negozio andammo alla sua auto e lì rimasi di nuovo senza parole, era uscito per andare a lavoro con la Jaguar e ora stavamo salendo sul suo Hummer, mi venne spontaneo fargli una domanda, "Seph, quanti sei ricco? Perché non voglio che tu faccia così tante spese per me se non puoi, a me piace stare semplicemente con te, non voglio che qualcuno spenda così tanto per me"

"Beh, mettiamola così i nostri, indicando me e lui, pronipoti non dovranno mai lavorare"

Wow, era così sopraffatta dalla situazione da non sapere come comportarmi, dovrei esserne grata o dovrei essere spaventata da tutto questo?

"Perché io? Potresti avere qualunque donna al tuo fianco, troveresti sicuramente qualcuna migliore di me, io non ho nulla da offrirti. Se un giorno dovesse intromettersi una donna tra di noi che vuole dividerci io non saprei come combatterla perché sono solo una ragazzina nel corpo di una donna e prima o poi te ne renderai conto anche tu e ti stancherai di me" venni immediatamente interrotta da lui.

"Jessica, non so come la prenderai" disse alzando il tono della voce "ma stai zitta per un attimo".

Rimasi senza parole, non si era mai rivolto a me in questo modo, me lo sarei aspettato da tutti meno che lui questi tono nei miei confronti, così rimasi in silenzio guardando il passaggio scorrere oltre il finestrino della macchina finché non arrivammo a casa.

Cucinai qualcosa per cena mentre Seph apparecchió e aprì una bottiglia di vino tutto in assoluto silenzio, così come si svolse la cena, da lui ancora nessuna parola su ciò che era successo in auto.
Mentre stavamo mettendo a posto la cucina lui venne da me prendendomi le mani tra le sue
"Jess, mi dispiace tanto per come mi sono comportato prima, ma vorrei che tu capissi che io voglio te al mio fianco e non un'altra, e che non hai niente di meno rispetto alle altre donne. Hai detto che non hai niente da offrirmi, neanche questo è vero, ti stai affidando a me con tutti te stessa e questo per me vale molto di più di tutte i soldi di questo mondo"disse baciandomi ogni singolo dito.

Ero ancora un po' restia a lasciarmi andare perché ricordai di quando Kate lo voleva ingannare con un bambino "Dai una carta di credito con il tuo cognome ad ogni tua ragazza?"

"Beh, volevo mettere subito in chiaro le mie intenzioni con te, vorrei che tu fossi mia moglie il prima possibile e spero che lo voglia anche tu" mi bació, ma non fu un bacio come gli altri, c'era tutta la passione, l'amore che provava e mi dimenticai immediatamente di tutto.







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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 11, 2023 ⏰

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His name is Joseph Morgan (traduzione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora