Era mattino e dovevo andare in università. Pioveva così misi degli anfibi e andai in un posto che non conoscevo a fare lezione.
Finita la lezione sono andata alla fermata della metro più vicina dove c'erano altre quattro donne più anziane che si lamentavano che il treno non sarebbe passato prima di due ore.
Ci metteremo tutte sedute sulle panchine ad aspettare ma poi mi venne fame così andai in un bar lì vicino.
Mi accorsi presto di non avere soldi con me; ma prima che potessi ordinare qualcosa io e le altre persone nel bar venimmo selezionate per un gioco: ciascuno doveva dirigersi verso un tronco d'albero del colore che gli era stato assegnato (io avevo il rosso) su cui era posizionata una caramella.
Eravamo intrappolati nel bar.
Ci mettemmo a trovare una via d'uscita e la trovammo ma senza macchina o mezzi di trasporto eravamo lo stesso intrappolati in quel posto sperduto.
Ci fu un'esposizione, innescata da non si cosa, e due delle persone che stavano giocando morirono.
Rimanemmo io e un uomo di colore. Insieme riuscimmo a trovare un garage con alcune macchine minuscole (delle dimensioni di macchine giocattolo) al cui interno c'erano delle bottigliette di acqua o di bibite gasate.
L'uomo che era con me disse di dover andare in bagno e che vedeva già da lì il suo tronco verde. Mentre l'uomo era in bagno presi la bottiglietta d'acqua da una macchina e cominciai a correre fuori dal bar, il tempo si era rischiarato e ora c'era il sole. Sapevo bene che il colore dell'uomo non era verde ma blu questo voleva dire che l'uomo stava mentendo. Probabilmente anche lui era morto nell'esplosione e qualcos'altro aveva preso il suo posto.
Corsi verso il tronco rosso e presi la caramella ma appena lo feci delle caramelle verdognole e rettangolari con occhi e bocca sbucarono dalle ceneri del bar e cominciarono ad inseguirmi. Io mi arrampicai su un albero e, sdraiata su un ramo, aspettai pazientemente che le caramelle, a una a una, in fila indiana come piccole formiche, mi raggiungessero per mangiarle o buttarle giù con un dito.
L'uomo mi venne a cercare alla fine ma le caramelle lo attaccarono e lui stesso si smembrò in tante caramelle.
Alla fine rimasi sull'albero, da sola, al sole, a mangiare caramelle.
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I Miei Sogni
Short StoryCosa sarebbe la vita senza sogni? I sogni sono il nostro rifugio per scappare dalla monotonia della quotidianità; sono colorati, divertenti, spaventosi e bizzarri. A volte sono sconclusionati e stupidi ma sono unici, ci differenziano e caratterizzan...