L'inizio

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Sanem se ne stava in camera sua, tra le mani teneva l'ennesimo libro ormai letto e finito, si alza dal letto dov'è era seduta riponendo il libro sullo scaffale in legno di cedro dall'altra parte della stanza vicino alla finestra. Poi si affaccia per vedere se il temporale era finito ma per sua sfortuna non era così, non aveva niente contro la pioggia ma preferiva di gran lunga il sole e le giornate calde e afose al freddo e glaciale inverno. Si sdraio di nuovo a letto fissando il soffitto con noia ormai aveva finito i libri da leggere e in bibblioteca non ci poteva andare cosi penso bene di cucinare qualcosa ormai le era venuta fame cosi scese dal letto diretta verso la  cucina dove si mise ad armeggiare con pentole e padelle, si preparò  avendo poi fame. finito si mise a mettere a posto il casino che aveva fatto per poi andare a farsi una doccia, finito di lavarsi si preparava per  andare al lavoro anche se pioveva. si guardò allo specchio per vedere se il suo autfit andava bene o dovesse cambiare qualcosa. Prima di uscire prese l'ombrello e  la borsa uscì chiudendo la porta del suo appartamento. uscendo dal Palazzo si fermò sul marciapiede chiamando un taxi per andare al lavoro siccome la sua auto era rimasta in Turchia, pensava che sarebbe stato più semplice muoversi senza auto ma ben presto se né pentì. Dopo circa venti minuti riuscì a chiamare un taxi ci saltò su e dissi al tassista di portarmi al  ebook garden la casa editrice dove lavoraro da sei mesi. Mi piaceva lavorare li  amavo i libri e bhe non c'è cosa più bella che lavorare per una casa editrice in più anche io stavo lavorando un libro mio ma non posso dirvi altro. L'autista partì a tutta velocità sfrecciando tra le strade della città, arrivo davanti al agenzia pago l'autista ed entro ritrovandosi nella Hall principale. Timbro il tesserino iniziando così la giornata. Mi avvio verso il mio ufficio entro e comincio a lavorare tranquillamente per otto ore  quando nel assoluto silenzio il mio telefono quillo. Guardai il cellulare e vidi  il nome di mia madre così feci un respiro profondo e risposi anche se non ne avevo l'intenzione. Cosi sospirò rassegnata e rispondo.

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Sanem: pronto mamma dimmi

Mamma : hey piccola mia come stai?

Sanem: bene mamma tu?

Mamma: io e papà stiamo bene ci manchi tanto quando torni?

Sanem: per le feste mamma almeno lo spero

Mamma: allora raccontami un po' com'è new york bella?

Sanem: si new york è una  bellissima città un po' troppo caotica per me ma è molto bella

Mamma: ne sono felice piccola a tuo padre e tua sorella manchi molto sai

Sanem: lo so scusa se non vi chiamo spesso ma ho sempre qualcosa da fare

Mamma: immagino piccola non ti preoccupare volevamo sapere se stavi bene tutto qui

Sanem: si mamma sto bene il lavoro va bene gli studi vanno bene per ora va tutto bene, non preoccupatevi per me me la cavo anche da sola

Mamma: c'è solo una cosa che ti manca cara sappiamo entrambi che cosa

Sanem: mamma sono al iniziò della mia vita voglio pensare solo alla mia cariera adesso ci sarà tutto il tempo per parlare di matrimonio e fidanzamento ma non ora ti prego dammi tregua né avevamo parlato prima che partissi mamma

Mamma: lo so mi dispiace piccola non voglio obbligarti a fare qualcosa che non vuoi ma ormai è tempo non sei più così giovane

Sanem: mamma ho ventitre anni non n'è passato  neanche metà della mia vita

Mamma: lo so cara ma io e papà non ci saremo per sempre

Sanem: mamma non ho nessuna intenzione di continuare questo discorso mi dispiace dirlo ma adesso devo andare ho del lavoro da fare

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