I'D RATHER NOT HAVE KNOWN YOU THAT DAY

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<< Stai aspettando qualcuno? >> alzai il mio sguardo dal cellulare incontrando due grandi occhi azzurri << Mi dispiace, non volevo essere invadente, non ci conosciamo nemmeno >> si affrettò ad aggiungere, lasciò andare il borsone che stringeva nervosamente tra le mani porgendone una nella mia direzione << Sono Benjamin, puoi chiamarmi Ben >> si presentò educatamente facendo un largo sorriso << Delilah >> dissi semplicemente stringendo la sua mano << Bene, è stato un piacere Delilah, non succede molto spesso di trovare belle ragazze nel parcheggio di Cobham >> avvertii le mie guance colorarsi di rosso e provai in tutti i modi a nasconderlo << Non volevo metterti in imbarazzo >> si affrettò a dire notando la mia reazione, mi sentii improvvisamente una stupida, l'unica parola che ero riuscita a pronunciare era stato il mio nome. << Sto aspettando Kepa >> provai a spiegare << Arriverà tra qualche minuto, sai è molto lento a cambiarsi >> annuii leggermente << Sei la sua fidanzata? >> chiese poco dopo, io scossi violentemente il capo << Siamo amici, almeno per adesso >> mi passai una mano sul volto, come in ogni situazione avevo detto qualcosa che avrei dovuto tenere per me, lui fece una piccola risatina << Sei una persona particolare Delilah >> commentò osservandomi << Sono una persona imbranata e goffa Benjamin >> lo corressi sentendomi improvvisamente a mio agio << Se può consolarti penso nessuno mi possa battere in quelle due categorie >> disse ridendo appena << Non sai chi stai sfidando >> risposi sorridendo liberamente << Posso farti una domanda? >> aggiunsi dopo qualche attimo di silenzio << Certo, tutte le domande che vuoi >> continuai ad osservarlo prima di riaprire bocca << Perché ti sei fermato qui? >> domandai curiosa, lui mi rivolse un sorriso << Ti potrà sembrare strano ma di solito se vedo una ragazza da sola in un parcheggio di un campo di allenamenti mi fermo a parlarle >> una risata fuoriuscì dalle mie labbra << Dico sul serio, Ben, perché non sei andato dritto verso la tua macchina? >> fece qualche passo nella mia direzione fermandosi al mio fianco << Sarò felice di dirtelo un giorno Delilah >> mi sorpassò salutandomi un'ultima volta con un cenno della mano ed io mi ritrovai a pensare a quanto fosse stata bizzarra la dinamica di quel incontro, a quanto fossero blu i suoi occhi, a quanto fosse contagioso quel sorriso e quanto fosse strambo quel suo modo di fare. Forse sì, mi ero già innamorata di lui, erano bastate poche parole per imprimerlo nella mia mente, erano bastati pochi sguardi per dimenticare la ragione per cui mi trovassi lì. Per quel motivo non appena lo vidi lasciare il parcheggio, chiamai un taxi e tornai a casa, quel giorno Kepa non mi trovò lì ad aspettarlo e non seppe mai di quell'incontro che aveva strappato via l'amore dal nostro rapporto, che aveva cambiato i piani del mio futuro. Io e te Kepa, quella sera, a quella festa non ci eravamo trovati per quel motivo per cui ci ostinavamo a credere, io ti avevo trovato quel giorno, quel giorno in cui avevo incontrato Ben e avevo appena imparato ad amare, avevo scoperto che il significato che gli avevamo attribuito era tremendamente sbagliato.

Il giorno dopo tornai in quel parcheggio, mi ero ripromessa che lo avrei guardato negli occhi e avrei avvertito quella solita fitta allo stomaco, mi sarei assicurata di non essermi sbagliata, Kepa era il ragazzo giusto per me, ma non appena sentii la sua voce tutti i miei piani si sgretolarono, avvertii quella fitta arrivare violentemente, prepotentemente << Ehi, Delilah, qualche minuto e arriva >> mi informò avvicinandosi alla sua auto << In realtà non stavo aspettando Kepa, stavo aspettando te >> le parole uscirono liberamente dalla mia bocca perché in fondo era così, era proprio così, non ero lì per Kepa << Me? >> domandò sorpreso e confuso << Non hai ancora risposto alla domanda che ti ho fatto ieri >> gli feci notare, lui sorrise << Non lo farò nemmeno oggi >> si fermò davanti a me, infilò le chiavi della sua auto nella tasca dei pantaloni che indossava osservandomi << Ti va di andare a prendere un caffè? C'è un bar qui vicino, possiamo anche andare a piedi >> mi propose titubantemente, io acconsentii sfoggiando un largo sorriso. << Allora sei venuta qui per curiosità o c'è qualcos'altro sotto? >> mi domandò non appena ci incamminammo << Sarò felice di dirtelo un giorno Benjamin >> lui scoppiò in una risata dandomi un leggero colpetto al braccio << Hai un cognome Delilah? >> domandò tornando serio << E tu Benjamin? >> controbattei divertita << Ho capito, vuoi fare la misteriosa >> commentò lasciandomi avanzare di qualche passo per entrare nel bar. Mi indicò con il dito un tavolo in cui successivamente andammo a prendere posto << Fammi indovinare, non appena il cameriere arriverà lascerai ordinare me e quando sarà il tuo turno chiederai un caffè americano e alla fine pagherai per entrambi >> lui scosse il capo << Ti sembro un uomo del genere? Lascerò ordinare prima te e pagherò per entrambi ma il caffè americano è stato proprio un buco nell'acqua mia cara >> alzai le mani in segno di resa, proprio in quel momento arrivò un ragazzo sulla ventina per prendere le ordinazioni << Per me un cappuccino >> chiesi gentilmente << Per me lo stesso >> si sommò Ben. Non appena il cameriere si allontanò dal nostro tavolo mi lasciai andare ad una risata << Che c'è da ridere? >> domandò fintamente infastidito << Nulla, c'è che sei buffo >> risposi tornando seria.

<< Delilah White >> pronunciò osservandomi attentamente << Non ci sei andato molto lontano, Delilah Bianchi, mio padre è italiano >>  puntualizzai, lui sfoggiò un sorrisetto fiero << Ammettilo, sono il migliore >> si vaneggiò allontanando la tazzina dalle labbra. Mi persi in quegli occhi per qualche attimo dimenticando dove mi trovassi e perché in quel momento stessi condividendo quel tavolo con Ben e non Kepa << Che c'è adesso, Del? >> domandò passandosi una mano fra i capelli << Niente, stavo solo guardando >> risposi scuotendo leggermente il capo e tornando alla realtà << Del? >> aggiunsi dopo qualche attimo << Se non ti piace basta dirlo non ti chiamerò più in quel modo >> si assicurò sporgendosi di qualche centimetro verso di me << Oh, no, è carino. Nessuno mi aveva mai chiamato in quel modo >> entrambi lasciammo spazio a un largo sorriso << Del, adesso devo proprio andare, capisco che ti diverta il fatto di aspettarmi ogni giorno nel parcheggio ma credo sia meglio se ti lasci il mio numero di telefono, se avrai voglia di passare del tempo con me o se mi vorrai parlare di qualsiasi cosa chiama o semplicemente scrivi un messaggio, sarò felice di risponderti >> mi porse un bigliettino con appuntati a penna una serie di numeri << Spero di rivederti presto Ben >> sussurrai osservandolo lasciare il locale e voltarsi un'ultima volta nella mia direzione salutandomi con un cenno della mano.

IT'S ALWAYS BEEN JUST US|| BEN CHILWELLDove le storie prendono vita. Scoprilo ora