<< Ben e Mason, voi due potete venire in macchina con me e Delilah >> esordì Kepa prendendo le chiavi della macchina << Per me va bene ma se mi concedi di sedermi davanti, sempre se non è un disturbo per la tua signora >> accettò Mason con quel sorriso in volto che lo contraddistingueva che mi invitò a sorridere a mia volta ed acconsentire alle sue parole. Quel sorriso mi morì sulle labbra non appena incontrai con gli occhi il viso di Ben che annuiva semplicemente in assenso mantenendo lo sguardo basso.
<< Se per te è un problema posso anche chiedere a Kepa di riaccompagnarmi a casa, non voglio rovinare la tua serata >> sussurrai cercando di attirare la sua attenzione osservando Kepa e Mason allontanarsi verso la macchina, i suoi occhi si alzarono il tanto da poter appena incontrare i miei, la sua mano sfiorò la mia << Non preoccuparti, non c'è alcun problema >> si limitò a rispondere regalandomi un leggero sorriso e avviandosi anche lui lasciandomi indietro di pochi passi. Entrai in macchina cercando di non soffermare la mia attenzione sulla presenza alla mia sinistra nonostante percepissi ogni suo minimo movimento e sguardo. Mi passai una mano tra i capelli cercando di scacciare ogni traccia che gli occhi di Ben avevano impresso su di me, la feci scivolare sul sedile ma finii per incontrare la sua mano, riuscivo ancora a riconoscere il suo flebile tocco, mi voltai nella sua direzione scontrandomi prepotentemente con il suo sguardo, il mio respiro sembrò bloccarsi, le mie forze sembrarono arrestarsi, per quanto volessi sottrarmi a quel contatto non ero in grado di farlo. Quell'istante, quelle mani che si erano appena trovate malgrado non si fossero mai cercate, quegli occhi che erano riusciti a incontrarsi nonostante non ne avessero la forza, quel leggero sorriso che era comparso furtivamente sul suo viso e non trovava alcuna ragione per la quale avesse dovuto scomparire, quelle mille domande alle quali non avevo mai voluto dare una risposta che traboccavano dal suo sguardo, quelle parole intrappolate nei contorni del suo viso parlarono nel silenzio. << Deli, va tutto bene? >> la voce di Kepa giunse alle mie orecchie ed immediatamente allontanai la mia mano da quella di Ben << Si, perché? >> risposi a fatica continuando ad osservare l'uomo alla mia sinistra << Non hai detto una parola da quando abbiamo messo piede in macchina. Se non te la senti di venire basta dirmelo, faremo un'altra volta >> spiegò con quel tono di voce che avevo imparato a riconoscere in quell'anno che avevamo condiviso << Amore, sono soltanto stanca, è importante per me quanto lo è per te >> scossi leggermente il capo, posando la mia mano sulla sua spalla che prontamente venne raggiunta da quella libera dal volante. << Allora, com'era il piccolo Ben a scuola? >> mi domandò scherzosamente Mason voltandosi verso i sedili posteriori << Oh, era il migliore compagno che potessi desiderare >> risposi semplicemente, non pronta a quella domanda, lasciando la spalla di Kepa e riprendendo la posizione che avevo acquisito durante la maggior parte del viaggio << Lo è anche adesso >> aggiunse sfoggiando un largo sorriso nella direzione di Ben << Non stento a crederci >> commentai sorridendo a mia volta << Dimmi, era circondato dalle ragazze il nostro piccolo Ben? >> chiese facendo una piccola risatina << Beh, si, è sempre stato un rubacuori proprio come adesso ma lui non dava loro molto peso >> pensai a tutte quelle volte che eravamo stati fermati da delle fans e lui aveva comunque mantenuto il suo sguardo dritto nel mio << Bello e tenebroso, glielo dico sempre, di questo passo non troverai mai la ragazza giusta >> Ben si limitò a fare una piccola risatina << You were hoping to discover the secret of such beauty, huh, man? >> lo prese in giro dandogli un piccolo colpo sul braccio << You are so vain my heartthrob >> rispose Mason ridendo e tornando a guardare la strada davanti a sè. << Non dare molto credito alle loro parole, si vogliono solo un gran bene e amano prendersi in giro, sono come fratelli >> mi spiegò Kepa posteggiando la macchina << We are brothers >> ribatterono all'unisono dandosi il batticinque. Rividi quella luce nei suoi occhi che credevo avesse perduto, non riuscii a trattenere un sorriso. Scesi dalla macchina afferrando la mano che Kepa mi aveva porto dopo aver aperto la portiera, non la lasciò, la sua mano rimase stretta alla mia, eppure io volevo soltanto perdere quel contatto, pensavo che lo avrebbe percepito, che avrebbe sentito il tocco di Ben proprio come continuavo a sentirlo io, pensavo che avrebbe riconosciuto che quel calore non appartenesse alla mia mano e non provenisse dalla sua eppure si trovava comunque in quella stretta, pensavo che lo avrebbe capito dai miei occhi che non stavo stringendo la sua mano, stavo stringendo i miei sentimenti in modo da nasconderli dalla tua vista amore mio, io non meritavo quel sorriso, io non meritavo quella serata, io non meritavo la stretta della tua mano, io non meritavo quello sguardo, non guardarmi mentre desidero di lasciarti andare, non guardarmi come io non ho fatto per un anno, lo sapevamo entrambi, sapevamo che io non avevo mai meritato nulla di te. Eppure mi voltai e ti sorrisi, eri così felice. Lo ero anche io. Ma per un altro motivo. Ero felice perché potevo nuovamente incontrare quegli occhi che non erano i tuoi, ammirare quel sorriso che non apparteneva a te, studiare quello sguardo che non eri tu a rivolgermi. Ero felice perché Ben era lì, nonostante fossi stata io a decidere di allontanarmi da lui. Passai il resto della serata accanto a te continuando a nascondermi nel palmo della tua mano col quale accarezzavi delicatamente il mio ginocchio sapendo perfettamente che saresti riuscito a donarmi quella tranquillità di cui necessitavo. Questa volta no, non era bastato il tuo tocco a cancellare le immagini che affollavano la mia testa, le immagini di quel bacio, guardai il bicchiere che si trovava proprio davanti ai miei occhi, non sapevo se l'alcol avesse potuto aiutare, decisi di non scoprirlo. Scambiai qualche parola con ogni membro della squadra, avevo capito guardandoli esternamente cosa li unisse dentro e fuori dal campo ed ero riuscita anche se per quel poco, per quella serata, ad essere parte di loro.
<< Vado un attimo in bagno >> sussurrai all'orecchio di Kepa prima di alzarmi dal posto che occupavo << Ti aspetto qui >> disse con un sorriso osservandomi perdermi nella folla del locale. Aprii lentamente la porta del bagno, mi avvicinai al lavandino, lasciai scorrere dell'acqua, la osservai scivolare dal palmo della mia mano. << Vuoi dirmi perché è tutta la sera che mi eviti? >> il rumore dell'acqua venne sovrastato dalla sua voce << Io non ti sto evitando >> risposi con finta indifferenza continuando a dargli le spalle << Bene, allora vuoi dirmi perché è da un anno che mi eviti? >> ribatté infastidito << L'ho fatto per te >> sospirai prendendo coraggio e voltandomi nella sua direzione << Stamattina quando Kepa ti ha chiesto di noi due hai mentito, anche questo lo hai fatto per me? >> rispose prontamente avvicinandosi di qualche passo << Mi sembrava la cosa giusta da fare >> cercai di spiegare << Lo era se quel bacio fosse significato qualcosa per te ma non è così, no? >> abbassai lo sguardo facendo un piccolo sorriso << Sai, dopo che ti ho baciato hai fatto ciò che hai sempre fatto da quando ci siamo conosciuti: ti sei preso cura di me, in quel momento non ti importava di quello che avevamo appena condiviso, se fosse giusto o sbagliato, se fosse significato qualcosa o nulla, ti importava di me. Mi hai accarezzato la guancia prima di allontanarti e magari non te lo ricordi o non te ne sei nemmeno accorto ma mi hai sorriso, hai fatto lo stesso sorriso che stamattina avevi stampato sulle labbra mentre mi presentavi agli altri, hai fatto lo stesso sorriso di quando ci siamo conosciuti, hai fatto lo stesso sorriso di quando abbiamo messo piede in questo bar per la prima volta, hai fatto lo stesso sorriso che mi hai rivolto quando mi hai riaccompagnata a casa e quando mi hai chiesto di richiamarti non appena fossi tornata dall'appuntamento. Ma non era lo stesso sorriso di questa mattina quando mi hai vista con Kepa, non erano gli stessi occhi. Ti ho evitato per non perdermi in quegli occhi che non conoscevo, ti ho evitato per non imparare a riconoscere quel sorriso che non era il tuo, ti ho evitato perché io quella risposta non te l'ho mai voluta dare, sarebbe significato ammetterlo a me stessa, la speranza che ti regalavo era la stessa che io avevo perso con quel bacio >> Ben si passò nervosamente una mano tra i capelli << È stato uno sbaglio, lo so, avrei dovuto fermarti, so anche questo >> ammise rassegnato << Non parlavo del nostro bacio Ben >> lo interruppi voltandomi nuovamente verso il lavandino << Del >> lo sentii sussurrare a pochi passi da me << Dimentica tutto, Ben >> dissi con difficoltà << No, non posso e non voglio >> rispose scuotendo leggermente il capo << Ben, per favore >> quasi lo supplicai osservandolo dalla specchio che si trovava sopra il lavandino << Tocca a me parlare, non ho mai detto ciò che volessi, non ho mai detto ciò che provassi, non ho mai parlato di questo sguardo >> mi fece voltare nella sua direzione << Ho sempre ascoltato te, l'ho fatto anche questa volta, adesso è il mio turno, sta a te decidere se ascoltarmi o meno >> mi portò delle ciocche di capelli dietro l'orecchio << Mi sei mancata >> confessò sorridendo appena e sfiorando la mia guancia con la sua mano << Potresti darmi una possibilità >> sistemai con una mano i suoi capelli in disordine << Ben, sappiamo entrambi che non posso, non adesso >> lasciai scivolare la mia mano sulla sua guancia << Protesti almeno darmi un bacio >> lo vidi avvicinarsi al mio viso il tanto da sfiorare le mie labbra, come se avesse paura di potermi fare del male, prima di travolgerle in un bacio. Si staccò poggiando la sua fronte sulla mia << Volevo farlo da parecchio tempo >> passò con delicatezza le sue mani sul mio viso prima di allontanarsi << Potevi farlo >> risposi confusa << Lo so, avrei potuto farlo non appena ti avevo riaccompagnata a casa ma ho deciso di lasciare a te quella scelta, non ero io quello a cui mancavano le risposte, io ero innamorato di te e non da quel momento, no, non da quel sorriso, dal primo. Soltanto un folle poteva innamorarsi di una ragazza che aveva perso la testa per un altro, me lo ripetevo ogni giorno, mi chiedevo se mi avresti mai guardato come guardavi lui. Ci credi? Io avevo perso la testa per te così come tu l'avevi persa per Kepa. Ma poi lo hai fatto, tu mi hai guardato in quel modo e forse è per questo motivo che adesso riesco a dirti tutto questo. Quella volta sapevo che potevo lasciarti andare, ero sicuro che saresti tornata da me, tu non l'hai fatto, hai scelto lui, quella sera hai scelto per entrambi, per te e per me. Per me che avevo esaurito tutte le mie speranze in quello sguardo, per me che avevo lottato contro il mio cuore pur di non spingerti verso nessuna conclusione forzata. Non mi importa di questo bacio o del precedente, non mi importa di essere innamorato di te, non mi importa di quello sguardo, non importa di questo sorriso, mi importa di te, di averti nella mia vita, almeno come amica >> il suo sguardo non ammetteva repliche << Ben, io >> cercai di dire ma lui mi interruppe velocemente con un gesto della mano << Non devi dire nulla Del >> lasciò il bagno richiudendosi la porta alle spalle.
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IT'S ALWAYS BEEN JUST US|| BEN CHILWELL
Romance~dalla storia~ << Non avremmo mai dovuto incontrarci >> << Avresti preferito non conoscermi? >> << Avrei preferito non innamorarmi di te >> Delilah dovrà lottare contro i suoi stessi sentimenti pur di non abbando...