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Gennaio era quasi finito. Il mese più freddo e rigido di questo periodo stava finalmente lasciando il nuovo anno, concedendo qualche rara giornata di sole. Dopo anni aveva finalmente nevicato sulla grande metropoli di Tokyo, suscitando risate giocose tra i bambini che formavano pupazzi di neve, e borbottii impazienti negli adulti, sicuramente in ritardo con il loro programma lavorativo

A me non era successo nulla di così interessante. Continuavo ad andare a scuola, uscivo con alcune mie amiche. Ma soprattutto ero ancora litigata con kokonoi. Da quel fatidico giorno tutto era cambiato: koko, essendo un genio in economia aziendale, aveva cambiato classe per spostarsi in una più elevata di livello, il tutto probabilmente per non vedermi più nella stessa. Le riunioni che avevamo indetto per i pochi restanti della guardia d'élite erano state tutte cancellate. Più volte mi erano venuti davanti casa i nostri vecchi sottoposti per chiedermi informazioni, ma ho sempre dovuto mandarli via con la scusa che il tempo non c'era più per quegli incontri, pianificati semplicemente per far restare almeno un po' viva un pezzo della decima, e ormai purtroppo defunta, generazione dei Black Dragons

"Sai quando cadrà la neve?" chiesi ingenuamente, stringendomi nel cappotto verde chiaro che indossavo
"Credo che quest'anno non nevicherà. Non ha fatto nemmeno eccessivamente freddo" disse koko provocando una piccola nuvoletta di aria calda, che velocemente si disperse nell'aria gelida di dicembre
"Uff, sono anni che non nevica. Vorrei davvero tanto che nevicasse! L'ultima volta che è successo avevo a malapena nove anni, ora ne ho quasi quindici..." dissi
"Uh? Pensi davvero alla neve a quindici anni?" chiese il moro, ridendo sonoramente
"Si, e non mi faccio problemi a farlo. Quando nevica mi sento felice, non so bene il perché. Probabilmente perché mi ricorda i natali passati, quando mi riunivo con la mia famiglia... Forse collego la neve a ricordi felici" dissi, lasciandomi andare con le parole. Koko non avrebbe mai dovuto sapere la mia situazione familiare, mai e poi mai. Non me lo sarei perdonato
"Con chi hai questi ricordi felici?" chiese koko, forse troppo ingenuamente
"Uh... a parte con la mia famiglia, non ho con altre persone dei ricordi felici collegati alla neve" dissi. Io e koko continuammo a camminare in silenzio, diretti verso casa di inui. Eravamo stati invitati per pranzo lì da lui, perciò ci eravamo accordati per andare insieme. Il nostro tragitto in silenzio durò ancora qualche minuto, finché koko non mi prese la mano da dentro la tasca del cappotto, stringendola contro la sua
"Il prossimo con cui avrai un ricordo felice collegato alla neve sarò io, va bene?" disse imbarazzato, stringendomi la mano. Improvvisamente il freddo che provavo se ne andò, lasciando spazio ad un afoso caldo
"V-Va bene!" dissi imbarazzata, per poi fissare la strada sotto di noi. Questi gesti tra me e koko erano inaspettati, ma piacevoli. Era divertente vederci imbarazzati a vicenda

Sorrisi amaramente, ricordando quel ricordo di circa un anno fa. La sua promessa di avere un ricordo felice sotto la neve è ancora aperta, ma ho vari dubbi sul fatto se sarà compiuta o no. Dopotutto non ci parliamo da circa due o tre settimane, e credo che la cosa andrà avanti per un bel po', se non per sempre. Quest'anno ha nevicato molto presto, già a inizio dicembre si poteva vedere una leggera fitta di neve per le strade. Anche il 25 dicembre, il giorno dello sconto, nevicava. Sospiro, posando il libro da cui ormai da mezz'ora sto leggendo sempre la stessa frase, "tutto era iniziato per colpa di uno sbaglio...". Mi piace molto leggere, e spesso mi capitava di rinchiudermi in biblioteca con koko per leggere qualche mattone insieme

-T/N SCENDI PAPÀ DEVE DIRCI QUALCOSA!- grida akizu dal piano di sotto, con la sua solita voce stridula che adoro ugualmente. Appoggio il libro sulla scrivania, per poi scendere al piano di sotto. Akizu è ai piedi delle scale, con una faccia abbastanza ansiosa. Noto questo suo atteggiamento, perciò subito le afferro la mano: la calma solitamente, e visto che è in ansia forse potrebbe aiutarla
-Tutto bene tesoro?- chiedo rivolgendole un sorriso. Akizu mi guarda, per poi fissare il pavimento del corridoio
-No, la cicatrice mi brucia...- mugula la bambina strofinandosi la parte superiore dell'occhio sinistro. Ultimamente anche a me è capitato, ma non credo sia per un motivo legato a qualcosa. Semplicemente fa male ogni tanto, tutto qui
-Sai cosa deve dirci papà?- chiedo
-Non so, ma ti ricordi cosa ti dissi qualche settimana fa?- dice la bambina
-Uhm, no- dico. Che sappia qualcosa?
-Qualche settimana fa sono andata di notte in cucina per bere e proprio mentre stavo aprendo la porta ho sentito papà chiaccherare al telefono con qualcuno. Te lo raccontai, non ricordi?- dice akizu. Improvvisamente mi ricordo la scena, io e lei stese sul letto mentre chiacchieriamo
-Pensi che papà ci voglia dire che mamma sta per tornare a casa?- dico
-Credo di si. E sinceramente ho ansia, tanta ansia. Non voglio che mamma torni a casa se sarà come l'ultima volta- dice la bambina stringendosi nel suo pigiama
-Tranquilla aki, non sarà come l'ultima volta. O almeno spero...- dico sussurrando l'ultima parte della frase. Ad essere sincera non saprei come potrebbe andare se mamma tornasse a casa

𝐄𝐋𝐈𝐓𝐄 𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃 | 𝖪𝗈𝗄𝗈𝗇𝗈𝗂 𝖧𝖺𝗃𝗂𝗆𝖾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora