𝐄𝐋𝐈𝐓𝐄 𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃 | 𝖪𝗈𝗄𝗈𝗇𝗈𝗂 𝖧𝖺𝗃𝗂𝗆𝖾

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Mi dò un'ultima guardata allo specchio mentre aspetto che Koko mi chiami. Sistemo la cintura del kimono per l'ennesima volta e faccio una piroetta, cercando di vedere come mi sta nei movimenti. Ci ho messo una settimana per trovarne uno che mi piacesse, e dato che è costato anche un po' voglio che mi stia perfetto in tutti gli aspetti

"Sei una fanatica, sorellona" dice Akizu stesa sul letto, guardandomi con occhi che però tradiscono il suo commento sarcastico. Mi guarda con una punta di ammirazione e affetto attraverso quei suoi grandi occhioni che adoro
"Voglio essere carina per una volta!" dico, giustificandomi. Mi sposto vicino la scrivania con velocità, prendendo il rossetto a tinta chiara che mi ripasso sulle labbra davanti lo specchio
"Credo che tu piaccia ad Hajime anche senza troppe cose sfarzose" dice Akizu

Per quanto il suo commento mi faccia ridere, rimango piacevolmente sorpresa da che livello di confidenza ha con Kokonoi, al punto di chiamarlo direttamente con il suo nome. Vado vicino al letto e la prendo di peso, facendola rotolare da un lato ad un altro, mentre la bambina ride spensierata

"Hey! Tutta questa confidenza con il mio fidanzato da dove esce?" chiedo facendole il sollecito e ridendo con lei

Il nostro gioco continua per un po', finché non sento il telefono squillare. Mi alzo in tutta fretta e riattacco, consapevole che Koko mi sta aspettando giù. Ci eravamo accordati che una volta sotto casa mia mi avrebbe fatto uno squillo così sapevo quando scendere

Dò al volo un'occhiata allo specchio e mi precipito giù per le scale, sentendo i piccoli e goffi passi di Akizu che mi seguono come può. Arrivo all'ingresso e apro la porta, vedendo Koko al cancello

"Hajime!" urla Akizu superandomi, dirigendosi a grosse falcate verso Koko, che rimane sorpreso dal saluto. La bambina gli si attacca alle gambe e lui ridacchia, passandole una mano tra i capelli
"Ciao, piccolina" dice affettuosamente
"Scusala per la confidenza, le buone maniere le lascia una volta superata la soglia di casa..." dico alzando gli occhi al cielo, raggiungendo il moro e mia sorella
"Ciao anche a te, bellissima" dice guardandomi, con un sorriso stampato sul viso. Ridacchio al suo commento, avvicinandomi al suo fianco

Ci guardiamo per qualche secondo negli occhi e gli sorrido. Mi fa strano pensare quanto il nostro rapporto sia mutato

Sono passati due mesi da quel giorno al cimitero, e il dolore per la perdita di Fujio è ancora una ferita aperta, ma inizio a sentire che c'è una possibilità di guarigione. Koko è al mio fianco, e la sua presenza è diventata una costante che mi dà forza. Ricordo ancora il momento in cui ho deciso di dargli un'altra possibilità, un momento di vulnerabilità in cui mi sono resa conto che non potevo affrontare tutto da sola; e lui non mi ha deluso

Ogni settimana, mi accompagna in ospedale per le sedute di terapia. Sta lì con me, nella sala d'attesa, pronto a offrirmi un sorriso o una parola di conforto quando ne ho più bisogno. Non è solo una questione di parole; è il suo modo di essere presente, di ascoltare senza giudicare, di farmi sentire che il mio dolore è importante e che non sono sola in questo percorso

A volte, la notte, quando i ricordi diventano insopportabili e sento il bisogno di piangere, lui non si fa ripetere due volte di venire a casa mia, pronto ad abbracciarmi e a dirmi che andrà tutto bene. In quei momenti, mi rendo conto che fidarmi di lui è stata la scelta giusta. Non posso dire che il dolore sia scomparso, ma sento che sto imparando a convivere con esso, a trovare un nuovo equilibrio

"Vi lascio stare... divertitevi!" dice Akizu staccandosi e tornando in casa, non prima di avermi lasciato un bacio sulle guance
"Fai la brava" dico mentre lei torna in casa

Aspetto che si chiuda dentro e poi mi giro verso il moro, notando solo ora che è vestito con gli stessi miei colori: pur non mettendoci d'accordo, entrambi abbiamo messo qualcosa di bianco e viola