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Ero grande ormai, avevo già un paio di anni, non c'era mai niente di diverso all'interno del canile, l'unica cosa bella erano le mie amiche volontarie che ogni giorno passavano a trovarci a noi poveri cani disgraziati dimenticati da tutti. Io non giudico nessuno, è giusto che le persone vogliano con se un bel cane di razza, ma sappiate che nei canili ci sono tanti cani, anche di razza, lasciati li perché son stati sostituiti da un bambino, da un cane più giovane di razza diversa; lasciati li perché "ho cambiato casa è piccola e non ho un giardino dove lasciarlo". A me del giardino non è mai fregato niente. Posso anche vivere in casa basta che due, tre volte al giorno il padrone prenda il guinzaglio e faccia una bella e lunghissima passeggiata. Magari anche uno o due lanci di palla. Perciò, sappiate che un cane di razza o meno, il cane per voi, potete trovarlo anche in canile, e se non volete adottare potete aiutare, potete donare cibo, medicinali ecc. Non dimenticatevi di loro, non dimenticatevi dei cani di nessuno.

Comunque, il giorno tanto atteso per mia sorella arrivò: una giovane coppia era giunta in canile per portarsi a casa Chicca. Se devo essere onesto a me non sono mai piaciuti: la donna era strana, entrò in canile con delle scarpe molto molto strane e diverse rispetto a quelle delle mie amiche volontarie, erano molto più alte e penso anche molto scomode. Inoltre quando si abbassò per vedere Chicca con il cancello del box aperto fece una faccia schifata e si tappò il naso. Ora io capisco che li vicino Bianco aveva appena fatto i suoi bisogni ma noi non possiamo pulire da soli ciò che facciamo, è compito del proprietario del canile. Insomma a causa di questi forti odori fece appunto una faccia schifata e disse con voce stridula:

<<Caro sei sicuro di volere uno di questi cosi? Ma non lo senti come puzzano?>>.

Subito dopo di lei venne davanti al box un altro viso: era più tondeggiante rispetto a quello della donna e con un grande sorriso, aveva dei capelli come quelli di Bianco, belli riccioli ed arruffati:

<<Tesoro certo che sono sicuro, voglio un bel cane da portare a casa, potremmo prendere la femminuccia che dici? Sembra molto carina ed educata, e durante il giorno ti farà compagnia mentre io sarò a lavoro.>>

Lei non sembrava molto convita ma rispose che poteva andare bene la femmina a patto che i suoi bisogni li pulisse qualcun altro. Il padrone del canile afferrò Chicca per il collare, non ebbi neanche il tempo di salutarla, la tirò fuori dal box con forza e chiuse velocemente il cancello sul mio muso. Non volevo uscire, volevo solo salutare mia sorella. Urlai:

<<Buona fortuna sorellina! Spero tanto che tu viva una vita bella e felice!>>

Riuscii a sentire la risposta di Chicca, mi disse grazie e mi augurò esattamente la stessa cosa.

Non ho avuto neanche il tempo di salutarla, ero molto triste, io le volevo bene nonostante fosse completamente diversa da me. Odiavo quel posto ed odiavo quell'uomo, avrebbe potuto darmi un minuto per dire addio all'unico ricordo che avevo ancora della mia vita da cucciolo. Lui me l'ha portata via come se niente fosse. Probabilmente fu in quel momento che la mia fiducia nell'uomo cominciò a vacillare.

Come ho detto non è che quella coppia mi piacesse molto, o meglio non mi piaceva molto lei era mogia e non sembrava che volesse veramente prendere un cane. La conferma dei miei sospetti venne poco dopo, quando una delle volontarie aprì il cancello e non vide Chicca, con uno sguardo stupito richiuse il cancello e chiamò il padrone del canile. L'uomo arrivò chiedendo quale cane l'avesse attaccata per punirlo, lei con voce snervante rispose:

<<Nessun cane mi ha attaccato e non è certo con una bastonata in testa che smetterebbe di farlo, comunque signor Rizzo può dirmi che fine ha fatto Chicca?>>

Capitan CoraggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora