«Anche a San Valentino devi tenere quella spilla?» Abbassai lo sguardo sul mio petto, la spilla da Prefetto che spiccava sul vestito rosso. «Sono un Prefetto, anche gli altri e tutti i Caposcuola la indossano. Dobbiamo farci riconoscere nel caso qualcuno abbia bisogno di noi.» Spiegai con aria fiera. «Ma sei in giro con me, devo fare bella figura.» Guardai Albus con la bocca socchiusa, mentre lui rideva. «Sicuramente saranno tutti invidiosi del sottoscritto, sono uscito con la tanto ambita Campionessa.»
«Campionessa che è anche Prefetto, per cui abituati.» Dopo aver raggiunto le porte di Hogsmeade, potevamo finalmente decidere dove passare il pomeriggio. «Madama Piediburro? Ho sentito che prepara il miglior tè del villaggio.» Lo fissai implorante. «No grazie. Ci è entrata la Skeeter e vedere coppie che si sbaciucchiano giurandosi eterno amore non è esattamente la mia idea di San Valentino perfetto. Burrobirra e una chiacchierata con Madama Rosmerta?» La mia idea gli piacque di più, così passammo il pomeriggio a parlare con la dolce donna che ci regalò dei biscotti prima di tornare verso il castello.
Eravamo in uno dei corridoi principali quando vidi Camille in lontananza e corsi verso di lei, lasciandomi Albus alle spalle. «Ehy Camille, com'è andato l'appuntamento di San Valentin-» Provai ad abbracciarla, ma si scansò. «Male. Va tutto male, non vedo come qualcosa possa andare bene.» Aggrottai le sopracciglia. «Che succede?» Iniziò a gesticolare. «Sono stufa di tutto, non ce la faccio più.» Mi preoccupai. «Come mai così arrabbiata?» Si fermò, incrociando le braccia. «Che c'è? Solo tu puoi avere i tuoi momenti no, mentre io devo essere la perfetta amica che ti consola tutte le volte?» Iniziai ad alterarmi. «Oh Merlino, calmati era solo una domanda. Cos'è, sei un lupo mannaro anche tu e sei in pre-luna? Capisco che quella piena è tra due giorni, ma non mi sembra il caso di esagerare.»
«Esagerare? Non sai neanche cosa provo. Tu sei un Animagus, un corvo perfetto che può librarsi nel cielo. Una Speciale, la favorita in tutto per i suoi poteri super utili e potenti. Sei la Campionessa di Hogwarts, la ragazza con cui tutti vorrebbero stare, che vogliono avere intorno, esserci amica. Mentre io-» La interruppi. «Mentre tu cosa? Hai parlato solo di me come se fossi io il problema dei mali del mondo.» Incrociai anche io le braccia. «Perché tu sei il problema. È colpa tua. Hai deciso tu di essere ciò che sei.» La guardai stupita. «Ho deciso io di diventare un Animagus per sfuggire dai Mangiamorte? Ho deciso io di diventare una Speciale? Di diventare la Campionessa di Hogwarts?»
«Lo hai messo tu il nome nel Calice di Fuoco!»
«Lo avevo proposto anche a te!» Le sputai la verità in faccia. «Ti avevo proposto di mettere il tuo nome nel Calice ma hai detto di no. Tu e il tuo essere stupidamente Tassorosso, fare tutto per gli altri e mai nulla per te. E ora vieni qui a lamentarti con me, perché ho deciso di buttare quel bigliettino tra le fiamme.» I suoi occhi si velarono. «Ah sono stupida? Ma non lo ero quando ascoltavo tutti i tuoi problemi, cercando di aiutarti vero?» Non era tristezza. Camille odiava quando le persone le urlavano contro. «Ragazze, direi che è arrivato il momento di calmarsi.» Spostai il mio sguardo di pietra su Louis, talmente concentrata che quasi non sentì la mano di Albus posarsi sulla mia schiena. «Oh no, principe azzurro. Stanne fuori.»
«Ehy, non parlargli così!» La lealtà di Camille tirò fuori gli artigli. «Che c'è? Devi farti difendere dal tuo ragazzo adesso? Sei stata tu a tirare un cazzotto in faccia a Kevin la settimana scorsa o è stato lui?» Anche Albus mi sussurrava di calmarmi, ma non volevo ascoltarlo. «Ascolta il tuo ragazzo, che ti conviene. Ah no è vero, non è il tuo ragazzo. Sei talmente impegnata a fare la studentessa modello che non hai neanche tempo di avere un fidanzato.» Risi crudelmente, con una risata che non sembrava la mia, mentre un familiare prurito mi invadeva il corpo. «Fa ridere detto da te. Detto da una che è venuta a piangere sulla mia spalla dopo che la sua crush suprema le aveva fatto la fatidica proposta. Detto da una che non sa prendere decisioni, che ha sempre bisogno delle decisioni altrui anche quando la persona coinvolta è lei. Io invece, al contrario tuo, sapevo perfettamente quello che volevo. Albus potrà non essere il mio ragazzo ma lo sarà quando questo stupido Torneo sarà finito.»
STAI LEGGENDO
Lo scontro che mi cambiò la vita - Albus Severus Potter
Fiksi Penggemar(STORIA IN CONTINUA REVISIONE. IN CORSO) Bonnie Sullivan era una normale strega quattordicenne agli occhi di tutta Hogwarts. Ma c'è una cosa che non tutti sanno. Dove vanno lei e altri ragazzi per due mesi ogni anno? E se in quel misterioso luogo...