PARTE 7

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POV'S SIRIA

Mi svegliai però non riuscivo ad aprire molto gli occhi per colpa del sole che mi entrava negli occhi, però piano piano mi ci abituai così li apri, guardai tutta la stanza, ma notai che non era la mia stanza, di colpo si aprì la porta e vidi entrare Alex

A- buongiorno bella addormentata
S- buongiorno. Dove sono?
A- A casa mia
S- tua?
A- Si?
S- A ok
Mi alzai dal letto, ma notai che avevo una maglietta 3 volte più grosse di me e dei pantaloncini, ancora più larghi

A- sono i miei vestiti
S- ho notato, m-ma mi hai tolto il reggiseno
A- non mi permetterei mai di vederti nuda, ho messo prima la maglia e poi lo ho tolto
S- grazie
Faccio un sorrisino immaginando lei che si preoccupa di me

A- perché stai sorridendo?
S- no niente
A-mm non riesci a mentirmi
S- vabbene, stavo pensando a t-te
Ma perché con lei mi riesce difficile fare un discorso sano? Sembra che riesce a leggere i miei pensieri
A- a me?
S- si... Cioè a come ti prendevi cura di me
A- bhe mi sei svenuta, addosso non potevo lasciarti a scuola sola
S- cazzo la scuola
A- che volgare che sei
Fece quel sorrisetto mi sentivo morire. Dai Siria ma che ti prende non la conosci nemmeno molto bene,
S- si qualche volta si
A- andiamo giù a fare colazione?
S- si

Scendiamo e arriviamo alla cucina

A- c'è un problema
S- quale?
A- non so cucinare
S- no, ma che mi dici, tu Alex Serra che non sa fare una cosa
A- so fare altre cose però
Mi rispose con un sorriso perverso
S- o-oh non mi aspettavo questa risposta. Comunque io so cucinare molto bene
A- sono fortunata allora
S- e si
Alex mi prende il neccessario per fare delle crepes, e io faccio l impasto nel mentre noto che mi fissa

POV'S ALEX

La fissavo molto e notavo la sua bellezza, non mi era mai capitato di avere una ragazza a casa mia, questa casa e come un segreto per me, però con lei mi sento diversa mi sento che la devo proteggere perché e fragile

A- come hai imparato a cucinare?
S- bhe, dato che a casa sto più sola che con mia madre e il mio fratellino ho dovuto imparare a fare le cose da sola
A- posso farti una domanda?
S- si certo
A- perché hai detto " mia madre e il mio fratellino" e tuo padre no?
Si ferma mette le mani sul ripiano e abbassa la testa, la guardo
A- scus-
Mi blocca ed inizia a parlare
S- lo voglio raccontare perché di te mi fido.Mio padre è morto 1 anno fa per colpa di un cancro, era un eroe per me, mio padre era tutto, nel primo mese sono stata malissimo non riuscì a mangiare, a uscire di casa, mi sentivo morire dentro.

Mi avvicino a lei e li alzo la testa con 2 dita, vedo che sta piangendo, li asciugo le lacrime e si butta su di me per abbracciarmi, ricambio pure io e sento delle strane senzazioni allo stomaco, non ci faccio caso

A- stai tranquilla ci sono io qui
S- g-grazie Alex, grazie per tutto,
A- scusa cosa ho fatto?
S- Hai picchiato Gabriele per me
Appena sento quel nome mi irrigidisco, mi sale un nervoso, perche mi immagino lui che prende a pugni Siria e lei non può fare niente.
A- se ti va bene finiamo di fare le crepes e poi mi racconti qualcosa di lui? Ok?
S- s-si vabbene

Finisce di fare le crepes, ci sediamo sul tavolo, e spalma la Nutella su tutte e 2 le crepes, mela porge

A- grazie
S- niente
Faccio un morso ed erano la fine del mondo
A- Cazzo sono buonissime
S- grazie, ma le parole conteniamole é
A- sbaglio ma le hai dette pure tu prima,
S- io tenevo un motivo valido
A- vabbene hai ragione tu
Fa la linguaccia e io ridacchiò, mi esce spontaneo il sorriso quando sto con lei

A- ti va di raccontare qualcosa di "Gabriele"
S- vabbene
Si sistema e si gira verso di me
S- allora, diciamo che e iniziato quando io avevo 13 anni, quello era il periodo che dovevo capire se mi piacevano anche le femmine, bhe un giorno c era una ragazza che ci stava provando con me, era carina, ma non tantissimo, Gabriele era il mio migliore amico, quindi sapeva tutto di me, ma un giorno, mi dice " vieni a casa mia ti devo parlare", il pomeriggio vado a casa sua, parliamo del più e del meno, quando mi chiude in camera con lui, ed inizia a spogliarsi, lo guardo strano e li chiedo, " Gabriele che stai facendo" e lui mi risponde " sta zitta puttana"  lui che mi ficcava quel minuscolo coso, li e io legata che cercavo di muovermi senza successo, sono passati 2 anni, ma di lui non riesco a liberarmi mi minaccia, mi picchia

Noto che li scendono delle lacrime, così le asciugo e la abbraccio forte

A- devo morire quel bastardo, lo farò fuori
S- Alex non farti del male, non fa niente
A- Siria ma hai capito cosa ti ha fatto, TI HA STUPRATA, QUANDO TU NON VOLEVI CAZZO, MA QUELLO STRONZO NON CAPISCE UN CAZZO,

Non riuscì a calmarmi, ho perso il controllo, esco dalla cucina mi tolgo la maglia, e prendo a pugni il sacco da boxe,

POV'S SIRIA

Mi dovevo stare zitta, però ha raggione io non volevo, lui mi ha stuprata, anzi continua a farlo perché io non voglio mai farlo con lui, vedo che sene va incazzata nera in un altra stanza, così la seguo, la vedo che tira pugni senza guantoni al sacco da boxe, senza maglietta, quando la noto, sento le gambe debole, il suo fisico e tutto fatto da pettorali, muscoli, e bellissima
Mi risveglio quando mi accorgo del sangue che esce dalle sue nocche, ma lei non si ferma, così mi avvicino,e noto i suoi occhi tutti neri, persa nei pensieri...

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