v. tutta la vita chiusa dentro una valigia

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NINJAGO CITY13:00, STAZIONE DI POLIZIA

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NINJAGO CITY
13:00, STAZIONE DI POLIZIA

Louise Lancaster giurava di stare per perdere la testa

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Louise Lancaster giurava di stare per perdere la testa.

Non era mai stata una persona molto riflessiva: sempre attiva, multitasking, con un commento pungente sulla lingua verso chiunque minacciasse lei o la sua famiglia. Una donna forte che, specialmente dopo la morte del marito, aveva dovuto tirare fuori gli artigli e darsi da fare per proteggere la figlia, la piccola Rin, tormentata da un'eredità che nessuno in famiglia sperava di rivedere. Era diventata una leonessa, e forse lo era sempre stata.

Quella mattina non aveva differito dalle altre: sveglia da una notte insonne e corsa al commissariato di polizia, nella speranza che in quelle poche ore di buio fosse spuntata una notizia su Rin.
Gli officiali in divisa ci stavano prendendo abitudine a salutare la signora con un pigro gesto del capo, ogni volta che la notavano camminare per il corridoio, il cappotto di pelliccia sintetica stretto in una mano e il telefono cellulare nell'altra, quasi sperasse sentirlo vibrare da un secondo all'altro.

Louise non ci faceva neanche caso. Da giorni, il suo unico pensiero era stato ritrovare sua figlia.

Entrò a passo deciso nell'ufficio del commissario, che non appena la vide chiudersi la porta alle spalle, sospirò disperato. «Ci sono novità?» domandò, e l'uomo non pote fare altro che scuotere la testa, appena desolato: era costernante vedere la disperazione di una madre così da vicino e con così tanta intensità. La signora Lancaster pareva reggersi in piedi per pura grazia divina: ogni movimento era scattante, come se stesse cercando di non crollare a terra sfinita, e il viso, di solito rotondetto e rosato, solcato da rughe che sembravano farsi più profonde giorno dopo giorno.

𝐀 𝐆𝐀𝐌𝐄 𝐎𝐅 𝐒𝐌𝐈𝐋𝐄𝐒 𝐀𝐍𝐃 𝐃𝐀𝐆𝐆𝐄𝐑𝐒, lloyd garmadon¹Where stories live. Discover now