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Niveo

Sono cinque giorni, cinque lunghi e tremendi giorni da cui non c'è Andrea in casetta, una stupida influenza l'ha portata a una sorveglianza, che più sorveglianza sembra una quarantena, in hotel.

Sarei un bugiardo a dire che non mi mancasse, anzi mi sento come in apnea, come se mi mancasse quella piccola parte di felicità che mi completa, non ho mai provato queste sensazione se non con la mia ex, della quale ero convinto non averla superata ma questa distanza mi ha fatto rendere conto, anche se parzialmente, che senza Andrea non riesco a stare, Andrea è stata la svolta, colei che mi ha fatto finalmente voltare pagina.

"Marco ci sei?" Mi richiama Lorella, scuoto il capo per risvegliarmi dai miei pensieri, "scusa ero sovrappensiero" rispondo, "notavo, riprovami un'ultima volta 'a te' e poi ti lasco libero" dice la mia coach annuisco e ripeto il brano, questa volta lo canto diversamente, mi immagino la biondina seduta difronte a me con il suo solito sorriso a trentadue denti contagioso e gli occhi assottigliati in una piccola fessurra dato il sorriso ma comunque lucenti come il loro solito, un marrone accesso, con uno spiraglio di luce che li rende unici, unici come lei.

Una volta finito il brano sento la sua risata e me la immagino qui difronte a me applaudendo come una bambina che riceve un regalo a natale, a questa immagine sorrido imbarazzato, anche se so perfettamente che nulla di ciò è qui, "bravo Marco, l'hai cantata meglio delle altre volte" mi risveglia, nuovamente, la mia insegnate, ringrazio felice per poi salutare ed uscire dalla piccola sala.

"Che succede?" Chiede Asia vedendomi ancora col sorriso imbarazzato di poco fa, "nulla" rispondo ricomponendomi per poi uscire dagli studi e dirigermi in casetta, è buio fuori sono le sette e mezza inoltrate dato che la lezione terminava a proprio quell'orario.

Saluto i presenti in cucina per poi chiudermi in camera a pensare alla bella ballerina, ormai punto fisso dei miei pensieri, immagino le cose che avremo potuto fare in questo momento, anche se so che la sua scelta sarebbe ricaduta sul giardino del retro in silenzio contemplando il niente mentre ascoltava la musica oppure pian piano parlava di qualcosa.

Vado in camera sua cercando di non farmi vedere, anche se all'occhio attento di Rita non passo inosservato, prendo una felpa oversize che aveva lasciato qui e la porto in camera e una volta lì mi richiudo nei miei pensieri, me la stringo al petto, come se fosse una piccola parte di lei.

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Oramai sono passate ore, cerco Aaron in tutte le stanze e poi lo trovo in camera sua, "Aaro-" mi fermo subito quando lo vedo al cellulare "scusa non sapevo fossi al telefono" rispondo ritornando indietro, "Edo se ti cercano vai eh" sento una voce troppo famigliare accompagnata da una risatina sbuffata, è la sua voce, quella voce che mi piace tanto, poi lei è una delle poche che lo chiama Edo e non Aaron, "ma è Andrea?" Chiedo incredulo sperando la risposta fosse affermativa, non pensavo che qualcuno avesse il numero della ballerina eppure mi sbagliavo, il cantante annuisce e dopo un suo acconsenso mi avvicino "ciao, mi manchi, in senso manchi a tutti, ma anche a me ma anche agli altri eh" parlo gesticolando velocemente altamente in imbarazzo, penso che dopo questa non mi rivolge più parola, eppure la sua risposta mi lascia destabilizzato, "tranquillo ho capito che intendi, anche a me mancate e manchi" lo dice con una sicurezza che fa invidia, solo lei è così, così sicura di dire la propria, ovviamente quando parla, parla poco ma quando parla lo dice con fierezza e sicurezza, con toni calmi, mai con voce alta, non urla mai, al contrario bisbiglia sempre.

A risvegliarmi è Aaron che esclama "possibile che due secondi di chiamata e già mi sento di troppo!" Ridacchia così come me, è istintivo ridere se lo fai lei, poi sorride, quel bellissimo sorriso e con quella immagine impressa nella mente la telefonata termina, "Marco te lo dirò sinceramente, o vi svegliate o non so che fare" mi dice Aaron, "Aaron ma come posso essere così sicuro che mi piace, è presto e poi la vedi, una come lei potrebbe stare con uno come me?" Domando retorico, "secondo me si, anzi tu sei perfetto per lei, tu sei un ragazzo molto espansivo e solare, lei al contrario molto introversa e chiusa, siete opposti ma come si dice gli opposti di attraggono, poi vi darete il giusto equilibrio di una e dell'altra personalità" spiega, "dici?" Chiedo, quasi in un sussurro, "dico" risponde annuendo, "preferisco aspettare, se dovessi uscire?" Rispondo, "proprio per questo fai ciò che ti senti, come staresti consapevole di avere dei rimpianti e portarti un peso di non aver fatto qualcosa" risponde calmo, "quindi se dovessi uscire mi conviene rischiare" dico con un piccolo dubbio, "anche se rimani, e sono sicuro che sarà così" risponde, "meglio aspettare, con calma quando sarà il momento giusto e avrò quel benedetto coraggio lo farò" dico all'altro cantante.

Per ogni passo / Niveo Amici22Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora