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Sono le 22.00.
Devo muovermi.

Corro verso l'armadio,e apro le ante in modo talmente violento(si fa per dire),che quasi rischio di romperle.
Prendo in fretta e furia la divisa,accompagnata dai soliti leggins neri e scarpe simili agli anfibi,alte,platform e di un colore bianco.
In realtà,siamo tutti vestiti allo stesso modo.

Vado verso il bagno,mi sistemo i capelli in una coda alta tiratissima per poi mettere apposto anche la mini frangia.
È un po' noiosa delle volte,ma mi piace troppo per togliermela.
Infine metto la matita nera-che per poco non mi ficco direttamente nel bulbo oculare-e il solito rossetto color carne.
Il rosso mi sta veramente di merda,a malincuore.

Prendo le chiavi di casa e chiudo il portone,mettendole poi nella tasca destra della lunga giacca rossa.
Scrivo un messaggio a Kakucho per sapere dove si trova.
Neanche il tempo di inviarlo che,sentendo un forte rumore proveniente da una moto,alzo lo sguardo e mi accorgo che si tratta proprio di lui.
Sterza davanti a me.
«Sali»
«Non si saluta più?»
Alza gli occhi al cielo,sbuffando.
«Si,ciao Mya» «Adesso sali»
Il solito pelatone del cazzo.

Il ragazzo,appena poggio il sedere sul sedile,parte immediatamente,e io dico,ma che cazzo,non poteva aspettare un secondo per assicurarsi che perlomeno fossi ben seduta?
Mi aggrappo velocemente al suo busto per evitare di cascare,dato che non va così piano.

In me che non si dica arriviamo alla nostra "base",dove troviamo già i fratelli Haitani.
Solitamente,quando Izana ci da un orario preciso per qualcosa,noi andiamo sempre prima per evitare inconvenienti.

«Oi»ci salutano.
«Oi» «Izana è già arrivato?»chiedo ai ragazzi.
«Non ancora»dicono insieme.
«Mi cercavate per caso?»commenta proprio il diretto interessato,facendo ingresso nel suo "ufficio".
«Siete in anticipo» «Molto bene»sorride.
«Approfittiamone per andare già a destinazione.»dice,senza neanche il tempo di una parola.
«Si,capo»diciamo all'unisono,con tono fermo.
«Andiamo.»

Saliamo sulla Jeep Wrangler nera di Rindo,il quale,come al solito,ci scarrozza tutti.
Nessuno di noi sa quale destinazione ci aspetta.
Solitamente,quando siamo tanti e fa discretamente freddo,Rindo ci porta con il suo veicolo a quattro ruote ovunque noi dobbiamo andare.
È una via di mezzo tra il grande e il piccolo,ed è abbastanza ordinata,se tralasciamo l'immensità di cartucce sparse ovunque.
«Accosta la macchina»
Il ragazzo dagli occhiali tondi,fa come richiesto senza proferire parola.

«Voi due,aspettate qui.»dice Izana,indicando me e Rindo.
«Kakucho,Ran,voi venite con me»
Loro fanno come richiesto,e senza aggiungere nulla,escono dal veicolo avviandosi chissà dove.
Strabuzzo gli occhi,rimanendo del tutto spiazzata.
Che diavolo.
«Ma perché cazzo ci ha fatto venire se non ci porta con lui?!»mi lamento.
«Non lo so»
«Voglio proprio sapere per quale motivo siamo qui» «Potevo benissimo starmene nel letto caldo anziché qui a morire congelata»mi stringo nelle spalle.
Rindo,in "risposta",accende l'aria per dare un po' di calore alla macchina.
Sanno tutti che non è un ragazzo di molte parole: solitamente gli piace stare sulle sue,0 preferisce "parlare" con i gesti,come questo.
«Grazie Rindo»
«Dovere»
Sbuffo.
«Spero solo che non ci mettano troppo.»
Estraggo il cellulare dalla tasca e faccio un giro sui social,per passare il tempo.

Un forte rumore mi fa sobbalzare improvvisamente.
È la portiera della macchina.

Merda.
Devo essermi addormentata.
Ultimamente dormo poco e niente,non so neanche per quale motivo,dato che ho sempre avuto un sonno bello pesante e "perfetto".
Quanto è passato?
Guardo l'ora e mi accorgo di essermi appisolata per un bun lasso di tempo.

«Ma quando ci avete messo?!»chiedo un po' innervosita,forse ancora per il fatto che Izana non mi abbia portato con loro,o perché hanno interrotto il mio sonno.
«Il tempo che ci voleva.»
Rindo fa partire la macchina.
«Tieni Mya»quest'ultimo,mi porge il mio cellulare.
Credo me lo abbia tolto quando mi sono addormentata.
Che carino.
Lo prendo ringraziandolo.
«Okay ma possiamo almeno sapere di cosa si tratta?»
«No.»risponde secco e duro il capo.
«Addesso no.»
Alzo gli occhi al cielo.
A Rindo non sembra interessare molto,al contrario mio.

Vedo Izana,che si trova accanto al posto del guidatore,picchiettare sulla spalla di quest'ultimo,il quale,sposta lo sguardo sullo schermo del telefono che gli sta mostrando.
Rindo fa una risatina.
«Digli di si»
«Ragazzi,allora andiamo» «È stasera»dice Izana,con un tono più che contento.
«Cazzo si!»esulta Ran.
Io passo gli occhi su tutti e tre,parecchio confusa.
«Quindi hanno risolto il problema?»
«Beh direi di sì Kakucho»
«Menomale,non vedevo l'ora di tornare»
«Che problema?» «E di tornare dove?»domando,in attesa di una spiegazione.
Non ci sto capendo un cazzo.
«Tra poco lo scoprirai»

A volte,solo a volte vorrei ammazzare Izana.
«No no no,io non voglio proprio scoprire niente,adesso me lo dite»
«Mhh che palle che sei Mya»sbuffa Kakucho.
«IO?»gli do una sberla.
«Ma che cazz-»
«Okay Okay!» «Per evitare che voi due iniziate a bisticciare come al solito,te lo dico io» il capo sospira.
Si gira dietro,guardandomi.
«Andiamo alle corse!»esclama con un sorriso a trentadue denti.
«Eh?» «Le cor-»
Realizzo.
«No» «No!» «No dai cazzo ragazzi!» «Lo sapete che non lo sopporto!» «Mi annoia un sacco!»mi lamento,avendo capito di che si tratta.

Gare clandestine di auto.
Già.

Ogni due/tre settimane,alcuni ragazzi si ritrovano per fare queste cazzo sfide totalmente inutili e prive di senso.
Ovviamente,non è solo per puro divertimento.
Come al solito,ci sono i soldi di mezzo.
Ed ogni dannatissima volta cercano di convincermi ad andare,ma senza risultati.
«Ma se non sei mai venuta!»
«Sta zitto Ran!» «Non è vero!»
«Se per "non è vero" intendi quando ti abbiamo portato e dopo neanche 10 minuti te ne sei andat-»
«Beh,quindi?!» «Dai,lo sapete che non mi piace!»interrompo Izana.
«Bugiarda» «Non puoi dirlo con certezza se non rimani fino alla fine»dice Ran,dandomi un piccolo pizzicotto sulla guancia,al quale io mi "ribello".
«Sapevamo che avresti fatto così» «È da tempo che abbiamo intenzione di portartici senza dirti niente»
«E dato che si è presentata l'occasione,non possiamo farne a meno»si aggiunge Kakucho al discorso di Kurokawa,facendomi la linguaccia.
Coglione.
«Vaffanculo» «Vaffanculo a tutti e quattro»
«Adesso fai così,ma tanto siamo sicuri che ti divertirai»mi sorride Izana,voltandosi nuovamente verso di me.
«Sei sempre avventata sulle cose»dice Rindo.
Incrocio le braccia,sbuffando.
Li odio.

In men che non si dica,arriviamo a destinazione.
Guardo fuori dal finestrino,accorgendomi che ci troviamo in un parcheggio abbandonato(al solito).

Non perdiamo tempo a scendere.
«Mya,metti questa»Kakucho mi lancia una giacca di pelle,che per poco non faccio cadere a terra.
Sempre super delicato il ragazzo.
Apro l'indumento,guardandolo davanti e dietro,e in quest'ultimo c'è lo stemma della Tenjiku,di media grandezza.
«E questa?»alzo un sopracciglio.
«La mettiamo quando veniamo a queste formidabili gare,sai..ci vuole stile»mi dice Ran,sistemando i lati della giacca con un ghigno nel volto,fiero di averla indosso.
Scuoto la testa togliendomi,come il resto del gruppo,la divisa sopra,sostituendola con quella in pelle nera.
Mi va alla perfezione.
L'avevano già fatta fare per me..
Aw.
In silenzio seguo i ragazzi,un po' ansiosa,anche se non so bene il perché.

Qualche minuto dopo esser passati in mezzo alle frasche,inizio a sentire un chiasso immenso,con tanto di rombo di auto,ovviamente.
Distratta dal guardarmi intorno,non noto i due bestioni che precedono l'entrata della pista,dove,deduco,si trovano il resto dei partecipanti.
Ci salutano senza dire una parola,chinando il capo poggiando la mano sul petto,in segno di rispetto.
Mi guardano un po' confusi.
«Che c'è?»
«Andiamo»mi tira via Ran.

«Oi Oi!» «Finalmente siete arrivati,brutti stronzi!»urla un ragazzo che non ho mai visto prima,o per lo meno,se si,non lo ricordo.

Per quanto io possa stare con una delle gang più conosciute della città,non conosco perfettamente tutti,alcuni neanche li ho mai visti.
Non è tantissimo che combatto ufficialmente con la Tenjiku,si e no un anno e mezzo.
Ma chiaramente,non sono riuscita a non farmi riconoscere,dato che,credo di essere una delle poche donne a prenderle per una gang,non per altro..credo.

Anche se io e Izana siamo come fratello e sorella,non mi ha mai dato nessun privilegio.
È molto duro e preciso per quanto riguarda il lavoro.
Perciò ha voluto tenermi sotto allenamento e controllo,per qualche tempo,prima di inserirmi completamente con gli altri membri del gruppo.

Ci avviciniamo con cautela,ovviamente,sempre con il capo davanti a noi.

«E lei? Chi sarebbe?»dice il tipo squadrandomi,con un tono del tutto provocatorio.

«Ciao anche a te,Madarame.»

SPAZIO AUTRICE
ciao a tutti!
spero che la storia vi stia piacendo:) per favore,fatemi sapere!<3333

Slow Down||Hanma ShujiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora