Simone aveva avuto una grande fortuna, o almeno di fortuna parlava suo padre, mentre lo istruiva pazientemente su quei tomi enormi e polverosi che conservavano nella grande biblioteca di famiglia.
I Balestra avevano coltivato l'antica magia per generazioni e generazioni, regalando al mondo sempre streghe e stregoni con capacità inimmaginabili, poteri che nemmeno il più fantasioso dei romanzieri avrebbe potuto immaginare.
E Simone era stato cresciuto con un'educazione volta a fargli realizzare il suo destino, tenendo sempre presente la grande fortuna e la conseguente grande responsabilità che gravava sulle sue spalle di ragazzo.
Peccato che, contemporaneamente, fosse il più goffo degli stregoni, il più indeciso degli incantatori e soprattutto, peccato che la sua vita fosse costellata di tante piccole sfortune che, quotidianamente, contribuivano a minare il suo già labile equilibrio mentale.Quel giorno si era anche svegliato di buonumore, perché Aristotele, il famiglio che da anni accompagnava la sua famiglia, aveva ben pensato di ridestarlo con la sua linguetta ruvida a solleticargli le dita dell'unica mano che fuoriusciva dall'ingombrante quantità di coperte e cuscini che abitava il suo letto a due piazze.
Mise il naso fuori dalle coltri solo per assaporare la lieve brezza autunnale che proveniva dalla finestra lasciata socchiusa dal sopracitato gatto che entrava e usciva dalla stanza per girare libero sul tetto alla luce della luna.
Il sole era già alto quando uno squarcio luminoso si aprì nel bel mezzo della stanza ordinata.
Il ronzio basso e costante del portale dimensionale appena aperto si interruppe al suono di un paio di suole che con uno schiocco saltavano sul parquet di camera sua e, per niente sorprendente, Laura fece il suo ingresso trionfale in totale tranquillità, come molte volte era già successo."Laura" si lamentò "Perchè non usi le porte, come tutti?"
La biondina scosse i lunghi capelli lisci con un risolino, mentre lo squarcio alle sue spalle si richiudeva con un risucchio, come non fosse mai stato lì.
"Cosa potevano mai vedere i miei occhi, di sconvolgente? Nudo t'ho già visto" si sedette con un tonfo sul piumone azzurro "e qualcuno a casa non te lo porti dall'Olocene, quindi che fa?"
Simone sbuffò, incenerendo con lo sguardo quella che era a tutti gli effetti la sua migliore amica da quando ne avesse memoria.
Erano anche stati insieme, prima che il ragazzo capisse di non provare alcuna attrazione per il sesso femminile e che ciò che lo legava a Laura fosse solo un bene profondissimo."Ma non è vero!", squittì, piccato, mentre la ragazza lo osservava con un sopracciglio sollevato, scettica.
"Sì che è vero! L'ultimo è stato quel... Gianni?"
"Giovanni!"
La ragazza agitò la mano con noncuranza e: "Sì, Giovanni. Ma te hai dei gusti così difficili!"
"Non ho dei gusti difficili" Simone sbuffò coprendosi il viso con uno dei tanti cuscini "Vorrei solo qualcuno che non scappasse terrorizzato da me!"
Laura si stese con un mugolio sul letto, stiracchiando i muscoli delle braccia e subito Aristotele, dieci chili di gatto, colse l'occasione per saltarle in grembo con un miagolio indistinto.
La ragazza prese ad accarezzarlo con un sorriso."Se magari non t'ostinassi ad uscire con- con persone così diverse da noi..."
Simone aggrottò le sopracciglia e fece per scostare il piumone.
"La', ma che discorsi sono? Diversi?"
La bionda lo adocchiò di nuovo scettica: "Lo sai cosa intendo"
"No, non lo so", il tono scocciato di Simone fu più eloquente della frase stessa, mentre usciva finalmente dal dedalo di coperte che gli avvolgeva il corpo.
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Bewitched
FanfictionSimone è nato baciato da poteri che affondano radici nei rami più antichi della sua famiglia. Peccato che sia anche terribilmente imbranato. •in copertina una delle opere meravigliose della talentuosissima @ariespuntosia che mi ha fatto piangere. 💓