Capitolo 3

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Sono nudo nel letto della mia camera, ripenso a ieri sera e del perché io sia andato a dormire senza nemmeno un paio di mutande addosso e non riesco a darmi una risposta. Mi alzo mettendomi a sedere contro la testata del letto, guardo intorno a me, la camera è un vero caos: vestiti sparsi sul pavimento, scatoloni semipieni, pile di libri sul pavimento e circondati da una serie di cianfrusaglie ammassate l'una sopra l'altra;  dovrei alzarmi per finire di riempire gli scatoloni e dare un po' di ordine ma neanche il tempo di alzarmi che il telefono sul mio comodino inizia a squillare.

<<Shaw che cazzo vuoi? Sono le 9.00 di mattina.>>
Mi passo una mano tra i capelli infastidito.

<<È ancora a casa quel cretino?! Non avevi detto che sarebbe venuto per vedere l'appartamento?>>
La voce di Nicole mi fa alzare gli occhi al cielo, le voglio bene come ad una sorella ma a volte non la sopporto nella stessa misura.

<<Buongiorno anche a te Nicky, siete in macchina?>>
<<Stiamo facendo quello che dovresti fare tu, lo sai vero che hai tantissima concorrenza? Quell'appartamento è stato super gettonato, soprattutto sapendo che Sky ha deciso di sobbarcarsi tutte le spese condominiali. Devi darti una mossa se non vuoi trovarti in mezzo ad una strada Cam.>>

<<Scusa Cameron, ho dovuto dirle che saresti venuto anche tu e poi sai quanto Nicole possa diventare fastidiosamente insistente, ha voluto sapere il perché.>>
Sospiro alzandomi definitivamente dal letto e lasciando il cellulare in viva-voce sul comodino, prendo un paio di mutande appoggiate sulla sedia della scrivania e le indosso, riprendendo poi il telefono ed esco dalla stanza per andare in cucina.

<<Nessun problema, l'avrebbe scoperto comunque.>>
Mi scaldo una tazza di latte nel microonde mentre cerco qualcosa con cui fare colazione nelle credenze.

<<Questa mattina vado da Ethan, Arthur è solo perché Emily doveva andare a trovare le sue amiche al centro anziani.>>
Accendo la macchinetta del caffè mettendo al suo interno una capsula e lasciando che la tazza sottostante si riempia.

<<Quindi passerai la giornata con il tuo nipotino?>>
<<Esattamente, Ethan finirà di lavorare per le 18.00 sarò da voi non appena possibile.>>
<<Tranquillo, dirò a Sky che arriverai non appena ti sarai liberato.>>
Tiro fuori la tazza nel microonde versando dentro il caffè iniziando a bere.

<<Perfetto, allora adesso vi lascio, devo finire di prepararmi.>>
<<Ci sentiamo capitano.>>
Shaw chiude la chiamata e una volta finito il mio caffelatte mi dirigo in camera mia per preparami, prendo gli ultimi due scatoloni rimasti e chiudo per sempre la porta di questa schifosa topaia.

Mi dirigo alla mia auto lasciando al suo interno gli scatoloni e chiudendo in seguito il bagagliaio.
Entro in macchina, allaccio la cintura e faccio partire il motore, pensandoci se dovesse andare male con Skyler potrei sempre dormire qui, alla fine non è così scomoda come sembra.
Accelero diretto a casa di Ethan, nonostante abiti nella periferia di New York il quartiere appare molto più tranquillo e ben tenuto rispetto ad altri, Ethan ha fatto i salti mortali per prendere questa casa, possiamo dire che la zona in  cui abitava prima non era poi tra le migliori e non voleva che Arthur crescesse in quell'ambiente. I prezzi delle case non sono spaventosi e onestamente non mi dispiacerebbe vivere qui, ma la strada per l'università è l'inferno in terra e mi ritroverei a spendere più di benzina che di affitto. Parcheggio proprio dietro la macchina di Ethan, davanti all'appartamento ed entro con le chiavi di riserva che il mio amico mi ha lasciato.

<<Sei arrivato, scusa per l'improvvisata e io che ieri ti avevo detto di concentrarti sul tuo nuovo appartamento.>>
Effettivamente il messaggio di ieri da parte di Ethan mi ha sorpreso ma non così tanto, essendo solo è normale che spesso sia costretto a chiedere aiuto, Arthur è ancora piccolo e per quanto sveglio ha bisogno di qualcuno.

Forever for him (Forever spin-off) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora