Forever for him (Forever spin-off)

Capitolo 4

Ho passato la notte in macchina.

Dopo la chiamata di ieri sera ho parcheggiato non troppo lontano dalla casa di Skyler e mi sono ritrovato a dormire nelle posizioni più scomode. Sono rimasto sveglio fino alle 5.00 di mattina continuando a rigirarmi sul sedile dell'auto per poi riaddormentarmi; il pensiero che sarà la mia ultima nottata in queste condizioni mi ha convinto a non bussare alla porta dei miei amici scodinzolando come un cagnolino alla ricerca di un letto.
Apro gli occhi lentamente stiracchiandomi e tirando una ginocchiata contro il volante dell'auto. Impreco mordendomi il labbro inferiore e sentendo il sapore metallico del sangue nella bocca.

Cazzo che male.

Ho un dolore lancinante alla schiena per non parlare del collo e di quasi tutte le mie articolazioni. Guardo l'ora sul cellulare lasciato sul cruscotto dell'auto. Tocco lo schermo accendendo il telefono e leggendo l'ora: 11.20

11.20?!

Cazzo!

Dovevo essere a casa di Skyler quasi un'ora fa, perché la sveglia non ha suonato?! Dannazione, sento già la strigliata che mi farà Nicole se dovesse venire a sapere del mio ritardo.

Accendo la macchina uscendo dal parcheggio e guido fino all'appartamento. Sono veramente esausto questa mattina non poteva iniziare peggio, come se non fossero sufficienti le scarse ore di sonno, seguite da questo scocciante e continuo dolore, si dovrà aggiungere a tutto questo anche il mio primo giorno di convivenza forzata.
Fantastico direi.

Scendo dalla macchina chiudendola e suonando il campanello del portone d'ingresso che pochi secondi dopo viene aperto, non si è nemmeno assicurata che fossi io. Mi passo una mano sulla spalla tentando di placare il bruciore che sento ma invano, sbuffo e non perdo ulteriore tempo, mi dirigo verso l'ascensore salendo fino al decimo piano.

Le porte in acciaio si aprono e la trovo lì davanti alla porta di casa, i lunghi capelli biondi sono legati questa volta in una coda alta, indossa un maglione stretto che le fascia perfettamente braccia e busto, le gambe sono scoperte e la stoffa dei pantaloncini è appena visibile. Come diavolo faccia a stare così è un mistero, inoltre mi domando se sia normale aprire la porta ad un possibile estraneo e in queste condizioni tra l'altro. Percepisco che mi sta esaminando proprio come io sto facendo con lei, d'altronde con ieri questa è la seconda volta che ci vediamo, pensare che da ora in avanti vivremo sotto lo stesso tetto appare strano.

"Dovresti assicurarti che sia la persona che stai aspettando prima di aprire la porta, come ti saresti comportata se fossi stato un maniaco?"

Alla mia frase noto un sostanziale cambiamento nella sua mimica facciale; non sai nascondere i tuoi pensieri non è vero piccola Skyler?

Penso che tutto sommato mi divertirò qui con lei.

L'ascensore si chiude alle mie spalle dandomi il segnale di muovermi, mi avvicino alla minuta figura, finendo a pochi passi dal suo corpo, nonostante la vicinanza non accenna a muoversi, mi guarda negli occhi come se stesse cercando le parole giuste.
<<...Come mai sei così in ritardo? Mi stavo preoccupando potevi inviarmi un messaggio.>>
La sua voce non è acuta come mi aspettavo, risulta pacata nonostante sia percepibile una leggera nota di fastidio; ad essere onesti l'immagine di lei che mi sgrida di prima mattina ha portato più volte alla mia mente l'idea di sterzare il volante dell'auto per cambiare strada eppure devo ammettere di essermi sbagliato.

Per quanto sia sopportabile la sua voce, mi infastidisce non essere ancora entrato in casa, la scanso senza essere troppo rude ed entro nell'appartamento; il profumo di vaniglia è ancora presente, così confortevole e dolce.

Continuo a guardarmi intorno facendo attenzione a tutti quei gingilli che ieri sera a causa della luce soffusa e della stanchezza non ero riuscito a notare, tra questi un'immensa quantità di candele poste in diversi punti della casa e un diffusore di profumi, probabilmente la principale causa di questa dolce vaniglia.