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Jungkook non riusciva a capacitarsene, se ne stava lì, in piedi, semi nascosto dall'altro lato della strada mentre osservava Taehyung scendere dal taxi e ringraziare l'autista del mezzo. Poi lo vide estrarre il telefono dalla tasca dei pantaloni e circa venti secondi dopo, il suo cellulare vibrò. Il corvino sapeva per certo che quello era la condivisione della posizione del biondo ma non aveva bisogno di visualizzare, sapeva esattamente dov'era.Il cuore gli batteva all'impazzata, non poteva credere ai suoi occhi, Taehyung era lì, era reale, si trovava a pochi metri da lui e doveva solo muovere le gambe per raggiungerlo però il suo corpo era pietrificato. E poi il biondo alzò il viso, cominciando ad osservarsi intorno e i loro sguardi si incrociarono. Fu come percepire il rumore di un vetro che andava in mille pezzi, una barriera che si sgretolava, un rimbombo nelle orecchie. Taehyung gli sorrise, sventolò la mano e poi controllò a destra e a sinistra che non passassero auto prima di attraversare. Più si avvicinava e più Jungkook si sentiva svenire.
«Kook, ciao!» Il corvino smise di respirare. «Jungkook...stai bene?»
«N-no- sì, sto bene, sì, scusami.» Mosse la testa, facendo ondeggiare i capelli e prese un respiro profondo, cercando di ricomporsi. «Ciao.» Gli disse poi.
«Ehi.» Gli sorrise, facendo un altro passo verso di lui. Jungkook temeva che il cuore gli schizzasse fuori dalla cassa toracica da un momento all'altro.
«Sei qui.»
«Sono qui.»
«Come...come è andato il viaggio?»
«Me lo hai chiesto ieri sera per messaggio.» Taehyung sorrise e Jungkook arrossì violentemente.
«Oh...» Abbassò lo sguardo e tentò di nascondere il suo imbarazzo.
«Rimaniamo qua fermi o-»
«Oh no! Camminiamo! Eri mai stato all'Han river park?»
«No, non mi ci hai mai portato in passato.» Taehyung continuava a sorridere però Jungkook morì un po' dentro di fronte a quella affermazione. Avrebbe tanto voluto trascorrere caldi pomeriggi soleggiati in quel posto, organizzare un appuntamento per lui, preparare un picnic o affittare due biciclette e costeggiare tutto il fiume pedalando.
«Okay, seguimi.» Rispose fingendo un sorriso ma dal suo tono di voce si poteva sentire quanto tutta quella freddezza e lontananza tra di loro, lo stava facendo soffrire.
Per un po' camminarono il silenzio, mantenendo anche una certa distanza. Poi Taehyung cominciò a fargli domande su ciò che vedeva, come si chiamava quel palazzone vetrato che svettava in lontananza, quali erano le maggiori attrazioni di quella zona della città dal momento che tutte le volte che lo era venuto a trovare a Seoul, avevano frequentato altri ambienti più vicino all'Università. Chiese quanto costava affittare una bicicletta per un pomeriggio, si informò su quali fossero le fermate della metro per, ipoteticamente, imparare a spostarsi con quella per risparmiare. Erano discorsi vuoti che non li avrebbero portati da nessuna parte però Jungkook aveva troppa paura di chiedergli qualcosa della sua vita ad Osaka, era terrorizzato.
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Two touches: I miss you | taekook
FanfictionTaehyung e Jungkook si sono conosciuti il primo giorno di liceo, sono diventati migliori amici il secondo anno, si sono baciati la prima volta alla festa di compleanno di un loro compagno di classe al terzo anno e hanno ufficializzato la loro relazi...