Lo faccio da quando ero piccolo: poggio la fronte sul finestrino e vedo sfrecciare il paesaggio sotto ai miei occhi. Il contatto col vetro freddo mi fa sentire vivo, la macchia verde che è la natura circostante mi ritrova fuso con essa sebbene in questo mondo di schermi e realtà virtuali mi sembra di perderne il contatto a volte. Cerco quindi di ricordare le gite a mare con papà quando la sabbia sotto i piedi scottava e io e lui facevamo a gara a chi raggiungeva prima la riva, oppure quando stretto a lui sulla moto il vento mi scompigliava i capelli, e mentre urlavamo "LIBERTÀ" lo sentivo darmi ulteriore respiro. Chissà quand'è che ho smesso di sentirmi completamente libero.
Il tonfo sul sedile di fronte a me lo sento come in lontananza, disturba l'atmosfera che mi stavo creando come un ciottolo lanciato in acqua e la smuove in cerchi concentrici, sposto lo sguardo e vedo un ragazzo moro con occhi azzurri, di ghiaccio. Molto bello. Mi sorride, fa qualche commento sui sedili scomodi, non gli do troppa corda, ma capisco che gli piaccio. Allungo le gambe tra le sue, le ripercorre con lo sguardo, si ferma un attimo sulle mie dita smaltate di nero e anellate poggiate sulle cosce e poi sulla cerniera dei pantaloni. Lo vedo aggiustarsi il cavallo dei suoi. Prendo una rondella di liquirizia che ho nello zaino e inizio a srotolarla, la succhio, la avvolgo intorno alla lingua mentre mi guarda
"Ne vuoi un po'?"
"No-no grazie, scusa, devo andare in bagno"
Ghigno, aspetto un po' e poi mi alzo anch'io.
Adesso in questo bagno angusto e sudicio mentre questo sconosciuto pompa il mio sesso con una foga inaudita, mi rendo conto che c'è troppo ghiaccio sotto di me, non sono quelli gli occhi che voglio, o quella bocca, o quelle mani, è tutto sbagliato . Faccio alzare gola profonda, è questo il soprannome che gli ho dato, perché quell'azzurro non mi comunica ciò che vorrei. È il miele in cui vorrei affogare.
"Che ne dici?" Gli chiedo mostrandogli un preservativo
"Sì, f0ttimi."
Lo faccio girare, metto il preservativo e dopo un po' di preparazione mi faccio strada in lui, c'è qualcosa che non va, spingo, è il profumo?
Spingo, forse è la pelle troppo chiara.
Spingo, i capelli radi e lisci?
Spingo, chiudo gli occhi. Maledico la mia mente che vede un solo un volto. Ecco perché il mio bacino muove sempre più a fondo.
Spingo un ultima volta e maledico la mia bocca che sbagliando chiama un solo nome. Manuel.
Vengo sussurrandolo ma vorrei urlare. Gola profonda ha poco fiato, si gira verso di me con le guance rosse e le pupille dilatate
"Cosa hai detto?"
"Niente"
Mi stacco da lui, che adesso prende un po' di carta e si ripulisce
"La miglior scopata della mia vita" mi dice
"Seh, anche tu non sei male" esco da quel cubicolo e ritorno al mio posto, mancano quindici minuti all'arrivo, mi aggiusto i capelli da post scopata, guardo il telefono e vedo i messaggi di Chicca e papà, sorrido perché entrambi mi chiedono di avvisare quando arrivo, rispondo e ritorno a guardare fuori."Eccolo! Bello de casa, fatti abbraccia'"
"Ciao papà"
Mi stringe forte e ritrovo quella sensazione di sicurezza che ho sempre avvertito , lì, tra quelle braccia forti, ora il mondo non sembra tanto cattivo e non ho paura.
"Dammi la valigia, la porto io! Com'è andato il viaggio?"
"Grazie, bene, per una volta non abbiamo avuto manco un minuto di ritardo"
"Hai fame? Ti ho preparato la tua cena preferita"
"Ho molta fame, papà, grazie"
Mi stringe affettuoso il collo e andiamo a casa. La cena con papà mi mancava tanto, mi racconta dei suoi studenti, mi parla di argomenti filosofici che non capisco appieno e sento un tepore avvolgermi. Mi sento sazio, spirito e corpo.
"Simone, ti sta vibrando il cellulare, è Chicca"
"Ah, grazie. Pronto?"
"Ehi è andato bene il viaggio?"
"Sì, tutto bene"
La sento temporeggiare un po', penso di sapere cosa voglia chiedermi
"Stasera esci?"
"Sì, Desirèe mi ha chiesto di fare un giro in centro tra un'ora"
"Se lo incontri tu...?"
"Chi', non preoccuparti, non lo incontro ma se lo incontro non sarà un problema. Sto bene adesso, va tutto bene"
"Mh tu dici sempre che va tutto bene ma sai che se vuoi sono qui, per qualsiasi cosa"
"Lo so, ti tengo aggiornata comunque, ok?"
"Va bene, ti voglio bene"
"Anche io"
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Tell me it's not just tonight.
FanfictionNessuno mi conosce per quel che sono, tutti credono che il mio libertinaggio mi sminuisca, mentre esso mi serve ad avere ancora più sete della mia arte. (Gabriele D'Annunzio)