Il tonfo alla porta ha lo stesso rumore sordo dei miei battiti, mi alzo, e mi avvicino alla maniglia che mi pare incandescente. Bussa di nuovo, mi pulsano le tempie. Apro piano la porta, ha il fiatone, forse per colpa delle scale, forse per il nervoso, non aspetta che io mi sposti entra dentro come una furia, la stessa che sento io nel petto. Ha le mani sui fianchi e percorre il mio salotto con passo pesante
"Sei qui"
"Non ce dovrei manco sta qui"
"Manuel"
"Manuel un cazzo, stavo con Domenico, ce stavo provando a non pensarte, ma sei diventato come un tarlo nella testa mia. Ed è bastata na notte Simò. Na notte. E io nun so tipo che perde la testa dopo na notte"
"Hai perso la testa?"
Lo accarezzo solo con lo sguardo, toccarlo adesso sminuirebbe tutto, tutto ciò che sento, tutto ciò che provo, poi però quel magnete che ho in petto che si attiva solo con la sua vicinanza mi attira a lui
"Nun ce prova'"
La bocca dice una cosa, gli occhi un'altra
"Stavo passando una bella serata e ho rovinato tutto, perché tu..tu!"
Porta le mani a coprirsi il volto, e mi sembra un'ingiustizia bella e buona, ho bisogno di guardalo quel volto, riempirmi gli occhi, accarezzarlo, adorarlo
"Vuoi dirmi cosa è successo?"
"Vuoi sapere cos'è successo? Bene! Non ci volevo veni' da te, ti sei comportato da stronzo, ok? Volevo solo sta con qualcuno che m'apprezzasse e non me cacciasse dal letto dopo aver scopato, così l'ho baciato di nuovo"
Il solo pensiero delle sue labbra leccate, morse, vezzeggiate da un altro mi fa contorcere lo stomaco
"Sì? E poi?"
"E poi, e poi la situazione se stava a scalda'"
Un altro colpo inflitto, stavolta il mal d'animo mi travolge come un'onda anomala, una tempesta di cui gocce d'acqua pesanti scavano nel profondo e non trovo riparo
"Ed è successo"
"Cosa Manuel, cosa è successo?"
"Ho detto il nome tuo"
Sorrido, eccolo il mio sole, il mio riparo, ha detto il mio nome, sapessi quante volte ho avuto il tuo sulle labbra dopo quella notte. Gli alzo il mento con due dita
"Il mio nome?"
"Togliti sto sorrisetto dalla faccia"
Posso toglierlo dalle labbra ma non dal cuore Manuel.
"Toglimelo tu"
La presa sulla mia nuca è salda, non chiude gli occhi mentre mi bacia ed è estatico. Stiamo levitando credo, non c'è più nulla che ci tiene ancorati a questa terra, o forse è la terra stessa a mancare, non capisco, so solo che è tutto intangibile attorno a noi, le sue labbra, la sua carne, il suo respiro sono l'unica mia realtà. Sposta le mani sul mio viso, mi ancoro ai suoi fianchi, possiamo rimanere così per sempre? Un po' come "Gli amanti" riscoperti dopo l'eruzione del Vesuvio a Pompei, due corpi abbracciati, uniti per sempre, e potrebbe sembrare macabro ma il loro amore resiste al tempo. Ritorniamo con i piedi per terra, è sempre stato così freddo e duro il mio pavimento? Strofina il naso contro il mio, come i baci eschimesi e poi mi dice dolcemente:
"Non corriamo stasera, ti va?"
"Sì"Non so da quanto tempo siamo qui, su questo divano, ma il tempo è relativo. Sto scoprendo tante cose di lui: studia filosofia; è esperto di motori; sua madre è la donna più importante della sua vita e quando ne parla gli si illuminano gli occhi; si attorciglia i ricci quando è nervoso; morde il labbro inferiore e sorride quando gli faccio un complimento e si imbarazza; ma la cosa che ho scoperto, la più importante, è che potrei stare qui ad ascoltarlo per ore senza stancarmi mai.
"Posso chiederti na cosa Simò?"
"Quello che vuoi"
"Perché m'hai cacciato di casa quella notte?"
Inizio a torturarmi le mani, gli devo una spiegazione, una logica e che non mi faccia sembrare un perfetto idiota.
"Così te le farai sanguinare"
Prende la mia mano da cui stavo togliendo le pellicine e la tiene fra le sue, grandi e calde
"Non volevo metterti in difficoltà"
Continuo a fissare le nostre mani, s'incastrano alla perfezione
"Qualche anno fa mi hanno detto che valgo poco più di niente, che non ho nulla da offrire se non il bel corpo che mi ritrovo. Ho cercato di non dar retta a queste parole, di non alimentarle, ma hanno trovato terreno fertile e hanno attecchito perfettamente e i ragazzi che ho incontrato poi non hanno fatto altro che avvalorare la tesi."
Non riesco a decifrare i suoi pensieri, i miei sono troppo esposti. Faccio scivolare via la mano, lascio il divano, gli do le spalle, non riesco a reggere i suoi occhi
"Manuel, e se avesse ragione Pierre? Il ragazzo che mi ha lasciato. Se io fossi davvero un contenitore vuoto?"
"Simò" mi poggia una mano sulla spalla "Simone, guardami" mi volta piano verso di lui
"Tu non sei un contenitore vuoto, lo vedo da come mi guardi, da come mi sfiori, tu sei gentile, affascinante, intelligente, un po' stronzo ma buono e quel Pierre è solo un coglione"
Riesce a farmi sorridere, prende il mio viso tra le mani
"Lascia che mi prenda cura io di te"La lentezza del nostro bacio, la dolcezza delle nostre carezze, gli schiocchi sordi, gli sguardi caldi, qui, sul mio letto che adesso mi pare troppo grande per una sola persona ma è perfetto per due, mi fa fremere. Mi stacco solo un attimo da lui, non posso stargli lontano per troppo tempo, soffocherei
"Tu sei sicuro? Vuoi che rallentiamo?"
"Sono sicuro, voglio fare l'amore con te"
Vuol fare l'amore con me.
L'amore.
Con me.Per primi gli occhi, se questo vuol dire fare l'amore, si parte con gli occhi. Braci ardenti che pulsano e scoppiettano, lucidi e languidi s'avvinghiano e si fondono. Poi con le labbra, che si prendono cura anche della più piccola porzione di pelle, ogni piccola cicatrice, e le risanano in modo che il dolore sia un ricordo sbiadito. Il respiro in fine, pezzetti di anima sempre più pesanti che s'infrangono e ti fanno sentire leggero. Il mio cuore batte all'impazzata, come il suo mi rendo conto adesso che poggio la mano sul suo petto, gli cade un ricciolo sulla fronte glielo sposto e lascio lì un bacio. Le mie gambe sono intorno ai suoi fianchi, lui muove dentro me quella passione incandescente, mi stringe, si prende cura di me. Insieme raggiungiamo l'apice del piacere, non mi era mai capitato, alcuni vivono per questo e io, anch'io vivo per questo. Se questo vuol dire fare l'amore, voglio farlo solo con te Manuel.
È qui tra le mie braccia, sul mio petto, lascia dei piccoli grattini sul mio addome, la mia mano è tra i suoi ricci, è tutto così calmo, così piacevole, mi culla questa serenità e gli occhi vogliono abbandonarsi al sonno. Poi lo sento muoversi, alza il suo bellissimo volto a guardarmi, si è irrigidito un po'
"Simone"
"Mh?"
"Vuoi che vada via?"
Stringo forte gli occhi, lo spingo ancora di più verso me e lo abbraccio
"No Manu no, ti prego rimani"
Erano anni che non dormivo così bene.Notuzze:
Ciao a tutti, siamo a metà di questa storia e volevo ringraziarvi per tutto l'affetto che mi fate sentire ogni volta! Grazie davvero🥺Penso di aver pasticciato un po' con la personalità di Simone e spero non vi dispiaccia, è che io quel ragazzo ce lo vedrei un po' stronzo e spezza cuori, e avrei voluto renderlo meglio ma non credo di esserci riuscita! Fatemi sapere cosa ne pensate, solo se vi va❤️
Grazie per ogni stellina, ogni commento, mi scaldate il cuore. Sempre.
Nessunnome
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Tell me it's not just tonight.
FanfictionNessuno mi conosce per quel che sono, tutti credono che il mio libertinaggio mi sminuisca, mentre esso mi serve ad avere ancora più sete della mia arte. (Gabriele D'Annunzio)