Tw: Alla fine c'è dello smut, se così possiamo chiamarlo, non proprio di qualità 🤣♥️
Un anno dopo
"Ciao"
"Oi finalmente sei arrivato Simo"
Entro trafelato nell'appartamento di Chicca, ho il fiato corto per aver corso le scale, vorrei risponderle ma devo riprendermi, la vedo porgermi un bicchier d'acqua che accetto molto volentieri e finalmente mi sembra di aver riacquistato la voce
"S-scusa, ma ho litigato con Manuel e ho fatto tardi"
Mi guarda preoccupata
"Sospetta qualcosa?"
"No, di questo non sospetta nulla, ma pensa che io lo tradisca" strizzo gli occhi e mi massaggio le tempie, Chicca mi accarezza una guancia e mi stampa un bacio sulla fronte
"Vedrai che si sistema tutto, appena vedrà la tua sorpresa capirà e perdonerà tutte le tue piccole omissioni di questo periodo"
Le sue parole mi calmano un po' ma non abbastanza
"E se mi lasciasse prima che tutto sia pronto?"
"Non lo farà! Dai mettiamoci a lavoro, così saremo pronti in men che non si dica"
Mi sorride, mi prende per mano e la seguo, ho il cuore in gola
"Voglio solo che tutto sia perfetto"
"Lo sarà Simo, lo renderai felicissimo, vedrai"È mezzanotte passata, apro piano la porta per paura di svegliare Manuel, la richiudo e mi avvio verso la mia stanza e vedo che in realtà non sta dormendo ma è sul mio divano a fare zapping così mi siedo di fianco a lui e poggio una mano sulla sua gamba
"Ciao"
Ricevo una specie di mugugno in cambio
"Sei ancora arrabbiato?"
Non mi degna di uno sguardo
"Manuel, lo so che ho sbagliato, mi dispiace aver dimenticato la nostra cena ma a lavoro mi hanno trattenuto e non ho controllato l'ora, io..."
Non mi fa finire la frase, spegne la tv, si alza e si piazza difronte a me
"Sai, dovresti imparare a dire le bugie, perché nun sei proprio capace. Me stai mentendo, è questo che mi fa incazzare, non eri a lavoro perché manco a farlo apposta m'ha chiamato la segreteria dell'ufficio tuo ieri e ha detto che te sei dimenticato gli occhiali da lettura. Erano le otto. Allora?"
Sono nei guai fino al collo, deglutisco a vuoto, come avevo fatto a commettere un errore così banale? Mi passo una mano sul viso
"Sì, io avevo lasciato l'ufficio ma Giulia, quella mia collega, ricordi? Voleva una mano con delle pratiche e io..."
"Ok, basta. Se sento un'altra bugia giuro che scoppio! Ora me ne vado a casa, quando ti andrà di dirmi la verità sai dove sono."
Si crea una voragine nel mio stomaco e sembra che una mano gelida lo attraversi, arrivi fino alla gola e stringa, stringe così forte che mi manca il respiro ma non posso dirgli la verità, rovinerei tutto
"Non-non vuoi rimanere a dormire?"
"No. Buonanotte, Simone"
E non mi dà il tempo di replicare che è già fuori dalla mia porta, vorrei solo urlare, piangere e spaccare qualcosa.La sorpresa è pronta ma ,purtroppo, Manuel ancora non mi parla ecco perché adesso Chicca e Matteo sono andati a prenderlo per portarlo qui da me. Sono molto nervoso, faccio avanti e indietro nel grande salone, controllo che tutto sia in ordine, i fiori nel vaso; gli spartiti; mi guardo allo specchio e ravvivo un po' i ricci, la tensione è alle stelle. Poi sento la mia tasca vibrare e leggo il messaggio di Chicca: stanno arrivando, prendo posto e aspetto, quanto è snervante l'attesa.
"Oh ma me la potete toglie' mo sta benda?"
"Ah Manuel, n'altro po' de pazienza, siamo quasi arrivati"
Sento le loro voci in lontananza e ho paura che il mio cuore non regga, li vedo oltrepassare la staccionata bianca e salire i tre gradini che portano a casa, la porta si apre
"Eccoci Manuel"
Chicca e Matteo mi sorridono, quest'ultimo libera Manuel dalla benda che si guarda intorno spaesato
"Ma dove siamo? Che succede?"
Piazza i suoi bellissimi occhi nei miei e adesso capisco cosa sia la felicità.
È il mio turno, mi sistemo meglio al pianoforte e comincio a suonare e cantare:I'll light the fire
You place the flowers in the vase
That you bought todayLe mie dita viaggiano sui tasti, tremano, un po' come il mio cuore che sto aprendo completamente a lui
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Tell me it's not just tonight.
FanfictionNessuno mi conosce per quel che sono, tutti credono che il mio libertinaggio mi sminuisca, mentre esso mi serve ad avere ancora più sete della mia arte. (Gabriele D'Annunzio)