Luca's pov

Entro in classe a testa bassa, mi avvicino velocemente al banco e mi siedo affianco a Laura che mi guarda sorridente.

"Buon giornooo" Dice quasi urlando

"B-buon giorno" Ricambio il saluto

"Come va con la caviglia?"

"Bene, grazie.  Penso sia meno grave di una slogatura, una settimana e le stampelle non mi serviranno più" Dico accorgendomi di non aver balbettato neanche una volta.
<<È questo il bello di parlare con Laura, ti mette subito a tuo agio>> rifletto con un po di invidia, vista la mia inesistente capacità di conversare.

"Benissimo! In tempo per la festa che farò a casa mia per i miei 17 anni, che sarà tra poco più di una settimana. E ovviamente tu sei invitato!!" Dice entusiasta di darmi la grande notizia.

Il sorriso sul mio volto sparisce, lasciando spazio ad un'espressione di puro sconforto.

Notando il mio disagio, Laura mi domanda se è tutto ok. Cercando di essere il più convincente possibile, la tranquillizzo dicendo che sto bene e la ringrazio dell'invito.

L'idea di andare al compleanno della mia unica amica non mi dispiace, il problema è che conoscendola non sarà una serata tranquilla, anzi, sarà tutt'altro.
Già mi agito al solo pensiero di musica, alcool e, soprattutto, tante persone in un'unico posto.

...

La giornata scorre tranquilla, così come le altre dopo, quindi in men che non si dica mi ritrovo, il 23 settembre, a pensare ad una scusa realistica da dire per non andare alla festa di Laura.
<<Il guaio è che ogni volta che la vedo mi sento in colpa e alla fine non le dico niente>> penso afflitto.

È mentre sto per oltrepassare il cancello della scuola, sento delle urla.
Mi giro di scatto.
Riconosco subito quei capelli corvini, cerco i suoi occhi per avere la conferma che il ragazzo che ora sta massacrando di botte Paolo sia veramente lo stesso che mi ha aiutato più di una settimana fa in bagno.

Pochi secondi dopo, si ferma, probabilmente soddisfatto del dolore inflitto al ragazzo sotto di lui. E come se non fosse successo niente si allontana dal mio compagno di classe ancora steso per terra agonizzante.
Resto immobile a fissarlo, mi passa di fianco e i nostri occhi si incontrano, ecco la mia conferma.

Torna con lo sguardo dritto davanti a lui, mi sorpassa ed entra a scuola. Come se avesse visto qualcosa di estremamente insignificante. Neanche un piccolo cenno o un impercettibile cambio di espressione.
Ma infondo cosa stavo aspettando.
Un saluto? Un sorriso?
Probabilmente non si ricorda neanche di me.

E con questo pensiero, entro anch'io.

Da quando ti ho visto {boy×boy}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora