Luca's pov

"Sei sicuro di voler tornare da solo a casa?
Sei vuoi ti accompagno" Dice Laura sorridendo.
"Si tranquilla, tanto abito qua vicino."
"Va bene. Ciaooo"
"Ciao"
Esco e cammino verso casa mia, che dista solo cinque minuti a piedi.

Alla fine avevo dormito neanche due ore, non che cambi molto dalle altre notti. Non riuscivo a smettere di pensare alle sue labbra, alle sue mani, ai suoi occhi.
Quando ormai era mattina l'avevo sentito uscire di casa, ma ero rimasto fermo fingendo di dormire.

Dopo che finalmente ero riuscito a prendere sonno, Laura si era svegliata e più energica che mai mi aveva buttato giù dal letto.
E quando, stanchissimo, andai in bagno. Vidi un cerotto di Peppa Pig attaccato alla mia guancia scoppiai in una risata. Avevo male all'addome quando finalmente avevo smesso di ridere.

... (Il giorno dopo: Lunedì)

È ricreazione e sto girando per i corridoi, cosa mai fatta in vita mia.
Stranamente questa mattina ero contento di venire a scuola. E mentirei a me stesso dicendo che questo entusiasmo non sia dovuto al fatto che venendo c'è la possibilità di incontrare Andrea. Voglio parlargli e domandargli perché mi ha baciato? Gli facevo pena? Oppure era davvero ubriaco e non sapeva cosa stava facendo?

Continuo a camminare, non ho neanche paura di incontrare Paolo o gli altri, la mia curiosità è troppa, non riesco proprio a capire perché l'ha fatto.

Finalmente lo vedo, è infondo ad uno dei tanti corridoi,  circondato da gente.
Mi nota.
Gli sorrido.
Saluta le persone con cui stava parlando e viene verso di me.
Senza neanche fermarsi mi ordina "Seguimi"
E io lo faccio.

Mi porta, con passo tranquillo, fino al bagno maschile di quel piano e, dopo essersi accertato che non stesse entrando o uscendo nessuno, mi trascina in una delle cabine.
Si avvicina a me, e poi mi sussurra roco nell'orecchio "Non far romure, ok?"
Annuisco.
"Bravo"

E poi. Mi bacia. Si accende istantaneamente un fuoco, e inizio a sentire subito caldo. Le sue mani bollenti percorrono la mia figura fino a incastrarsi sul mio sedere, stringendolo in modo quasi possessivo. Invece le mie di mani già non le sento più. Mi conduce fino ad una delle pareti di quello stretto spazio. Cerco di stare al passo con la sua lingua esperta, ma la sua gamba che si introduce tra le mie mi fa perdere completamente lucidità. Involontariamente inizio a strusciarmi lievemente contro al suo ginocchio. Ormai siamo così vicini che i nostri petti si toccano. Andrea si addentra sotto la mia maglietta con una mano, accarezzandomi la pelle nuda e bollente; mentre con l'altra, stringe ancora il mio culo e mi incita a muovere il bacino su di lui. Il calore inizia a scendere, verso il punto in cui i nostri corpi si stanno sfregando. Notando la mia eccitazione sorride, senza allontanarsi da me neanche di un millimetro. Poi mette fine alla danza di fuoco delle nostre lingue, per poter andare verso il mio collo. A quel punto l'unica che riesco a fare è cercare di non gemere troppo forte. Mi afferra i polsi, che prima stavano appoggiati inermi sulla sua schiena contratta e definita, e me li blocca sopra la testa. Sono completamente sotto al suo volere.

Non so dopo quanto tempo si stacca. Ma dopo che lo fa, mi riguarda come se volesse continuare ancora e ancora, e invece senza dire niente se ne va.
Non provo a fermarlo, non ci riuscirei neanche, ho il cervello troppo fuso.

È quando arriva il freddo, dovuto alla lontananza  dal suo corpo, che sento un senso di solitudine e mi accorgo che ora ho solo più domande e incertezze di prima.

Da quando ti ho visto {boy×boy}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora