Luca's pov

<<Torno a casa>> penso impanicato. Sono davanti alla porta di casa di Laura da almeno cinque minuti. Alla fine mi ha supplicato di venire e non sono riuscito a dirle di no, quindi eccomi qui: vestito come mi vesto ogni giorno, felpa e jeans rigorosamente neri, e con in mano un regalo scelto all'ultimo momento.

Mi faccio coraggio e suono il campanello.
Niente
Lo suono ancora, ma nessuno risponde. <<La musica è troppo alta>>
Vorrei solo lasciare il pacchettino davanti alla porta e andarmene, ma ho fatto una promessa, quindi la ritirata non è contemplata.
Schiaccio il bottone senza mai smettere di prenderlo. E finalmente la festeggiata apre la porta.

Ha un vestito blu aderente e i capelli mossi. Prima di poter dire anche solo ciao mi salta addosso e mi stritola in un abbraccio.
"Finalmente sei arrivato" Dice ridendo
"Scusa per il ritardo, buon compleanno" Le rispondo alzando un po la voce per farmi sentire.
"GRAZIE! Vieni dentro dai" Mi urla tirandomi leggermente il braccio.

Dentro è un casino. È pieno di gente e la musica è altissima. <<Come fa a conoscere così tante persone se è qua da poco più di due settimane?!>>

Mi trascina fino al tavolo pieno di bevande, per il 90% alcoolici, e mi dice di appoggiare il regalo da qualche parte. Mi giro per metterlo insieme agli altri, ma quando mi rigiro Laura non c'è più.

Preso dallo sconforto cerco un posto libero dove sedermi, e appena noto una poltrona vuota mi ci fiondo. Passo la prima ora a cercare Laura con lo sguardo, ma quando ormai perdo le speranze inizio a guardare le persone che mi circondavano.

Più le guardo più mi sento fuori luogo. Così decido di alzarmi e mi avvicino alle bibite sentendo un po la gola secca, ma poi vedo una bottiglia di vodka alla pesca e senza pensarci troppo la prendo. Non so neanche io perché, ma inizio a berla.

La sensazione di bruciore arrivata subito dopo il quarto sorso, mi è bastata per capire la cretinata che avevo appena fatto. Non avevo mai bevuto prima e lo scatto di alcolismo appena avuto proprio non me lo so spiegare. <<sarà stata la disperazione>> penso iniziando a ridacchiare da solo.

E, dopo altri due sorsi, mi butto in mezzo alla folla intenta a saltare a ritmo di musica. Ma, probabilmente grazie all'alcool in corpo, non mi fermo, anzi, inizio a spintonare tutti riuscendo ad arrivare a delle scale. Mi siedo su un gradino affaticato, ma la pausa dura poco, infatti mi rimetto in piedi e senza pensarci troppo salgo le scale.

La prima stanza che vedo è un bagno con una piccola fila di persone che aspettano di poterci entrare, ma non ci faccio molto caso, visto che il mio obbiettivo è Laura.
Continuo a camminare, e finalmente trovo tre stanze: due di queste chiuse a chiave, resta l'ultima che invece è socchiusa.

Spalanco la porta. Sgrano gli occhi. "S-scusate" Dico in un sussurro, con il viso ormai completamente rosso. Richiudo la camera.

Laura l'ho trovata, ma non era sola.

Corro verso il bagno, e prima che un tipo riuscisse ad entrarci, lo spingo via e mi infilo nella stanza al posto suo.
Chiudo velocemente la porta a chiave e mi avvicino al lavandino per rinfrescarmi un po. La sensazione di benessere data dall'acqua fredda dura poco, infatti il ragazzo che ho superato inizia a dare colpi alla porta e a urlarmi di uscire immediatamente.

Da quando ti ho visto {boy×boy}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora