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Era stata una giornata molto dura e pesante per Felix.

Quella mattina si era alzato prestissimo per finire i compiti assegnati per quello stesso giorno, che non era riuscito a terminare la sera precedente a causa del sonno che lo aveva vinto, avvolgendolo, e per ripassare qualche argomento delle materie che avrebbe avuto di lì a breve.

Felix ci teneva davvero tanto a fare bella figura con i suoi professori e ad essere sempre preparato.

Studiava con impegno e costanza, non lasciava mai nulla di arretrato, perchè sapeva che poi avrebbe dovuto faticare per rimettersi in pari con il programma.

Preferiva studiare giorno per giorno, spesso anticipandosi anche dei compiti per i giorni successivi, quando aveva il tempo materiale per farlo.

Nel corso di quegli anni aveva trovato un proprio metodo di studio, che lo soddisfasse pienamente e gli garantisse voti eccellenti in tutte le materie, anche in quelle che non sopportava.

Felix studiava perchè gli piaceva sul serio, lo stimolava a voler apprendere cose nuove, ad arricchire ulteriormente il suo ormai quasi pieno bagaglio culturale, anche se il ragazzo sapeva che non si smetteva mai di imparare qualcosa.

Studiava non perchè fosse un obbligo scolastico, un suo dovere morale, non per far piacere ed accontentare i professori, ma lo faceva esclusivamente per se stesso, per acquisire le conoscenze necessarie per garantirgli un futuro prospero, florido.

Felix si rendeva conto che tutto dipendeva da lui e dalle decisioni che prendeva, sapeva che tutto era nelle sue stesse mani.

Non si sarebbe perdonato nessun errore che riguardasse alcun genere di distrazioni, per questo motivo evitava qualsiasi cosa o persona che potesse potenzialmente distoglierlo dal suo obiettivo, quello di continuare ad essere lo studente modello che era sempre stato, il migliore della sua classe, se non dell'intera scuola, amato e stimato da tutti gli insegnanti, perfino dal preside, e odiato dai suoi compagni.

Inizialmente non riusciva davvero a capire il perchè lo detestassero così tanto, ma era chiaro che non andasse a genio a parecchie persone.

Dopo tante riflessioni, era giunto alla conclusione che gli altri erano semplicemente invidiosi di lui e del suo successo.

Era un ragazzo serio, responsabile, studioso e brillante.

Eccelleva in tutte le discipline scolastiche e sportive, ed inoltre era anche il rappresentante d'istituto.

Non avrebbe potuto chiedere di più, era semplicemente soddisfatto di se stesso e degli ottimi risultati che stava raggiungendo in così poco tempo, grazie alle sue sole forze e ai continui sacrifici che la sua famiglia stava facendo per lui da quando ne aveva memoria.

Non era un raccomandato, nè un figlio di papà, non era ricco nè aveva un'eredità assicurata, non aveva a disposizione una marea di possibilità per riuscire a diventare qualcuno in futuro.

Di possibilità ne aveva soltanto una e doveva preservarla a tutti i costi, giocarsi bene l'opportunità che i suoi genitori, persone di condizioni umili, perbene e oneste, gli stavano dando per continuare i suoi studi, pagando tutto l'occorrente che gli serviva per adempiere al suo dovere scolastico.

Felix non avrebbe potuto sopportare di vedere la delusione negli occhi dei suoi genitori, le loro speranze tradite, tutti i sacrifici, gli sforzi e il duro lavoro resi inutili e privi di senso.

Sapeva che avrebbe dovuto ripagarli in qualche modo del loro amore nei suoi confronti, e di tutto quello che stavano facendo per lui da quando era nato.

Avrebbero potuto tranquillamente abbandonarlo, rifiutandosi di crescerlo, ma non lo avevano fatto, perchè amavano immensamente il loro figlio e desideravano che avesse un futuro migliore del loro, una vita migliore.

romanticizing school // hyunlix Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora