moonstone [aesthetic contest]

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sailor-viv

È la prima volta che faccio qualcosa del genere, sia partecipare ad un contest sugli aesthetic che a crearne uno, quindi spero vada bene .

All'inizio non avevo messo una descrizione o spiegazioni, essendo il tema di questo round un po' particolare e magari anche privato, ma secondo la mia filosofia tutti dobbiamo morire e forse non esistiamo in primo luogo quindi non dovrebbe essere ...

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All'inizio non avevo messo una descrizione o spiegazioni, essendo il tema di questo round un po' particolare e magari anche privato, ma secondo la mia filosofia tutti dobbiamo morire e forse non esistiamo in primo luogo quindi non dovrebbe essere tabù parlarne.
Mi piace fare tutte le esperienze che posso, dalle montagne russe a viaggi in altre nazioni completamente da sola e senza conoscere nessuno. Mi piace ciò che mi mette ansia perché mi dà euforia e la paura di ciò che non conosco compensa i momenti di vuoto che ho.
Quando sto sulle montagne russe, e penso per l'ennesima volta 'ma chi me l'ha fatto fare' nel momento esatto in cui stiamo per prendere velocità, penso davvero di morire, perché quelle cinghie non sembrano mai abbastanza strette, e il mio corpo è troppo piccolo e scivolo via, quindi mi reggo più forte.
Ogni volta che prendo un aereo, penso che potrebbe schiantarsi e io non farei neanche in tempo a dire addio.
Quando cammino senza avere qualcuno che conosco intorno, penso che potrei essere aggredita.
Insomma, se c'è qualcosa può andare storto, penso sempre che andrà male.
Eppure non sono mai morta, di tutte le cose che ho fatto, anche quando pensi di star congelando in quel lago, non appena esci ti senti alla grande. Non sono mai caduta da quella montagna, non ho mai preso fuoco per un falò fatto da mani inesperte, quell'animale che ho trovato nel bosco non mi ha mai uccisa.
Magari, tutto ciò che faccio non vuole compensare solo quel vuoto che ho all'interno, forse dovuto alla noia, e forse neanche il sentimento di non fare né essere mai abbastanza.
Forse è proprio la paura di morire che mi spinge a farlo.
Quando vai in ospedale e ti imbottiscono di pillole, quello fa ancora più paura. Quella non è scena, non è un'esperienza di cui vantarsi, quelle sono pillole, quella è la tua medicina, altrimenti tra quelle mura bianche ci muori. E perché no, magari su quel letto d'ospedale ci muori comunque. Non a tutti spetta una fine eroica, non tutti hanno il privilegio di vivere gli ultimi attimi nel modo migliore.
Ho paura di rimanere in quella sala d'attesa, o in quella stanza senza colori, sapendo che non avrò più momento felici. Magari per qualche malattia, non potrò più uscire da quell'ospedale.
O magari ancora quelle pillole non mi servono per guarire, ma per stare meglio. E mi troveranno sul pavimento del bagno.
Nella mia testa, queste sono le due strade.

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