CAPITOLO 4

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Jungkook

Il viaggio verso Malta fu una delle avventure peggiori della mia vita. Non per la durata del volo e nemmeno per il fatto che Taehyung abbia dormito tutto il tempo appoggiato alla mia spalla provocandone un formicolio fastidioso e doloroso.

Quel fottuto Minho se ne stava a poca distanza, proprio qualche fila davanti a noi e continuava a fissarlo come un maniaco, ma la cosa che più mi infastidiva era il modo in cui si era presentato quel giorno, con il suo: "Buongiorno Taehyung, oggi sei più bello del solito."
Dio, odiavo quel ragazzo e il semplice fatto che il mio fidanzato non dicesse mai nulla al riguardo mi urtava ancora di più.

«Ti sta ancora fissando. Puoi dirgli qualcosa?»
Taehyung alzò leggermente la testa e mi fissò. «Lascialo perdere.» Mi prese il viso tra le mani e mi baciò sulle labbra prima di riportare la testa sulla mia spalla.
Il film che stavamo vedendo non era più interessante e la mia concentrazione in quel momento, era tutta su quel ragazzo senza un minimo di vergogna.

«Lo stai trafiggendo con lo sguardo, amore» ridacchiò e il fastidio crebbe non appena realizzai che Taehyung non aveva davvero intenzione di licenziarlo o quantomeno, dare un peso a ciò che stava accadendo.
Minho era palesemente invaghito di lui e odiavo il fatto che non se ne rendesse conto.
Odiavo me stesso per dargli troppa importanza, ma l'istinto mi diceva che se quel ragazzo avesse continuato a gironzolare accanto a lui, qualcosa sarebbe accaduto di sicuro e questa sensazione, mi stava divorando dentro, lentamente.

La mano di Taehyung trovò subito il mio ginocchio e lo strinse delicatamente, mentre il mio viso cercava un riparo tra la sua spalla e il suo collo.
«L'hai mai fatto ad alta quota?» Sussurrai al suo orecchio, cercando di distrarmi e cambiare argomento.
Amai il momento in cui il suo corpo tremò contro di me e lo vidi persino trattenere il respiro, spalancando gli occhi non appena cercai di infilare una mano sotto il suo maglione beige.
Mordicchiai la sua pelle liscia, indugiando più del previsto in quel punto, mentre la mia mano saliva sempre più su, posizionandosi esattamente sul suo capezzolo destro.

«S-mettila, non è il luogo adatto» balbettò cercando di allontanarsi, ma lo tenni fermo con un braccio, che se ne stava posizionato saldamente attorno alla sua vita.

«Perché no? Ti voglio adesso» dissi, continuando a baciare, mordere il suo collo e la mia mano che continuava ad accarezzare su e giù il suo addome.
«Non qui» sussurrò e si allontanò da me, appiattendosi contro il finestrino, mentre il suo respiro si stabilizzava pian piano.
Aveva gli occhi accesi come due pozzi infuocati, ma non di desiderio come, invece, mi aspettavo.

«Che ti prende, Tae?» Chiesi e lui scosse la testa infastidito.
Fece un sospiro e allontanò la mia mano quando provai ad afferrare la sua.
Cercai di non dargli molto peso, ma il mio cuore stava già aumentando i battiti e una strana preoccupazione si insidiò al centro del mio petto.

«So cosa stai facendo e non mi piace per niente, Jungkook» disse severamente prima di aggiustarsi il maglione. Si appoggiò al sedile blu dell'aereo e chiuse gli occhi.
Mi avvicinai afferrando la sua mano e intrecciai le nostre dita. «Non so di cosa tu stia parlando, volevo solo stare un po' con te»

Lui aprì gli occhi in un secondo e li puntò nei miei, sembrava molto più che arrabbiato e mi morsi il labbro inferiore sapendo già ciò che stava per dire.
«No, non volevi stare con me. Volevi solo dare una lezione a Minho, ti conosco. Ti infastidisce il fatto che lui mi guardi o che mi dica cose carine, ma sai quanto me ne importa? Meno di zero, non mi fa nessun effetto e tu questo dovresti saperlo, Jungkook. Sono troppo innamorato di te per cercare o volere -anche lontanamente- le attenzioni di qualcun altro» disse con una punta d'irritazione.
Incrociò le braccia al petto, allontanando nuovamente la mia mano.

You Will Always Be My Home | GMYF SEQUELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora