CAPITOLO 2

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Taehyung

Probabilmente non dimenticherò mai il profumo vanigliato della sua pelle e sicuramente, non dimenticherò mai il momento in cui mi aveva stretto tra le sue braccia dopo i mesi di lontananza.
Non dimenticherò mai le frasi non dette o quel sorriso abbagliante dipinto sul suo viso.
Non dimenticherò mai il lungo bacio che mi lasciò sulle labbra, il mio cuore impazzito e le lacrime felici.

Mai nella vita avrei pensato di sentirmi così bene con qualcuno, la stessa persona che mi aveva ferito, ma che mi aveva anche reso vivo, felice di essere su questa terra, di amarla per quel che era e di viverla con lui.

Ogni volta che lo guardavo il mio amore si triplicava, rendendomi quasi ridicolo davanti al mondo intero.

Ma a me cosa importava?

Un amore come il nostro era difficile da spiegare.
Troppo complicato o forse, troppo banale.
Ci eravamo conosciuti quando non chiedevo realmente qualcuno nella mia vita, ero sempre troppo impegnato ad eseguire gli ordini di mio padre.
Eppure adesso, mi chiedevo spesso come sarebbe stata la mia vita se quel giorno, non avessi avuto il coraggio di andare nell'ufficio di quello scrittore tanto temuto da tutti.

Jungkook in realtà, era molto più di ciò che mostrava agli altri ed io ero più che felice di avere il privilegio di conoscerlo per ciò che era realmente.
A volte, era difficile gestirlo, non riuscivo quasi mai a frenare la sua gelosia e quando si arrabbiava, impiegavo il triplo del tempo per farlo ragionare.

Ma poi mi guardava e all'improvviso, senza rendermene conto stavamo già facendo l'amore.
Tutta la rabbia svaniva, c'eravamo solo noi e il mondo che ci circondava non esisteva più.

Essere così innamorato mi faceva stare bene.
Quando la terra sotto ai piedi inizia a tremare ogni volta che mi guarda, quando lo stomaco si attorciglia su se stesso e il cuore inizia a battere talmente veloce da farmi mancare il respiro; quello e molto altro era il modo in cui mi faceva sentire.

Vivo.
È così che mi sento.

Accarezzai con i polpastrelli la nostra foto sulla cornice che tenevamo in salotto. L'avevamo scattata il giorno in cui era tornato da me, la mia preferita.

Ma poi, improvvisamente, una puzza di bruciato mi arrivò dritto alle narici e mi ricordai dei pancakes che stavo cucinando.
Quando tornai in cucina, della padella non era rimasto più nulla e il mio cuore perse un battito. Avevo combinato un disastro, come sempre.

Spalancai le finestre, la puzza terribile di bruciato invase completamente tutto il soggiorno.
Jungkook era ancora in doccia e già sapevo che si sarebbe incazzato da lì a breve.

Perdermi nei miei pensieri non era stata una grande idea.

Salii le scale e mi avvicinai cautamente alla porta del bagno.
Bussai una volta e la aprii delicatamente. «Amore?» Domandai piano e sorrisi quando lo vidi attorcigliarsi l'asciugamano attorno i suoi fianchi.

«Ho finito, amore» mi disse, mentre pettinava con le dita i suoi capelli bagnati all'indietro.

Deglutii nel vederlo in tutto il suo splendore. La sue fattezze erano una delle cose che più mi lasciava senza fiato.
A partire dalle sue spalle larghe e scolpite, fino alle sue cosce toniche.
Era bellissimo e questo lui lo sapeva benissimo. Ecco perché, i principali litigi avvenivano proprio per quello, quando ogni volta, donne e uomini si appiccicavano a lui come sanguisughe.

Il vapore aveva scaldato entrambe le nostre guance e quando venne verso di me avvolgendo le sue forti braccia attorno alla mia vita mi rilassai, ammirando le goccioline d'acqua che scendevano lungo i solchi delle sue spalle.
«Sei ancora bagnato» dissi ridendo e lui strofinò il naso sul mio collo.
«Vuoi che mi allontani?»

You Will Always Be My Home | GMYF SEQUELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora