Capitolo 1

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Durante il nostro percorso di vita ci capita tante volte che ci venga rivolta la domanda "cosa vuoi fare da grande?" e si sa nella maggior parte dei casi la risposta cambia ogni 2-3 anni finché non si arriva al punto che devi scegliere seriamente ...

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Durante il nostro percorso di vita ci capita tante volte che ci venga rivolta la domanda "cosa vuoi fare da grande?" e si sa nella maggior parte dei casi la risposta cambia ogni 2-3 anni finché non si arriva al punto che devi scegliere seriamente quale strada prendere per il tuo futuro. Per me non è mai stato così, io ho sempre saputo cosa volevo fare dopo la scuola. La mia risposta alla domanda è sempre stata "voglio fare il lavoro di mamma e papà"

Quando ero piccola capitava che i miei genitori mi portavano a lavoro con loro ed ero sempre curiosa e affascinata da quello che facevano, da come disegnavano e facevano progetti di case, luoghi pubblici, locali e tanti ambienti che fanno parte della città. Non avrei mai immaginato che da lì a qualche anno sarei entrata al college dove hanno studiato loro per fare quello che ho sempre amato e desiderato da quando sono bambina, il college che mi avrebbe preparato ad entrare nell'azienda di famiglia come architetto: la USC, l'University of Southern California.

Avevo fatto domanda per entrare dopo essermi  diplomata con il massimo dei voti ma non credevo che ci sarei riuscita davvero, quando ho ricevuto l'email in cui mi comunicavano che c'è l'avevo fatta ho guardato mamma e papà e ho intravisto nei loro occhi orgoglio nei miei confronti per questo traguardo raggiunto.

Per tutta l'estate non ho fatto altro che aspettare che arrivasse il giorno in cui sarei partita per il college ed ora eccomi qui mentre chiudo la valigia e mi preparo ad affrontare questo nuovo capitolo della mia vita, ma come ormai da 16 anni a questa parte non sarò sola ad affrontarlo perché con me ci saranno le mie migliori amiche, quelle che ormai considero mie sorelle: Eleonora e Madison.

Ricordo ancora come fosse ieri il nostro primo incontro, papà aveva il pomeriggio libero e mi portó al parco e mentre ero sullo scivolo una bambina con una coda rossa e disordinata dagli occhi azzurri come il mare mi ha chiesto se volessi scivolare insieme a lei perché aveva paura a farlo sola, io annui e lei strinse forte la mia piccola mano e scivolammo. Giocammo assieme quasi tutto il pomeriggio fino a quando papà decise di portarmi a mangiare il gelato, io e Eleonora ci eravamo talmente tanto divertite che non volevamo salutarci quindi anche lei venne a prendere il gelato con noi insieme a suo padre. Quello stesso pomeriggio, come se fosse un segno del destino, una bambina dagli occhioni verdi era seduta sola con la nonna nella panchina mentre piangeva perché le era volato il palloncino comprato poco fa. Io ed Eleonora andammo da lei provando a farla sorridere e le chiedemmo se volesse prendere il gelato con noi, lei prima ci guardò e poi annuì.

Da quel giorno non ci siamo mai più separate, i nostri genitori diventarono così tanto amici che quella stessa estate andammo in vacanza assieme al mare. I miei genitori hanno uno studio perché sono entrambi architetti e diedero lavoro ai genitori di Eleonora: sua madre divenne segretaria e suo padre designer, divenendo poi socio di mio padre visto che erano laureati nello stesso campo. Ci siamo sempre state l'una per l'altra, anche quando Madison dovette affrontare il periodo più buio della sua vita: la morte della madre. Morì quando noi avevamo appena 6 anni e nonostante la nostra tenera età, capimmo il momento e non lasciammo Madison sola neanche un secondo. Per una settimana intera dormimmo assieme perché lei aveva paura a farlo sola e aveva costantemente incubi.

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