in the back of your mind, you killed me
sai yeji, ti vedo in classe ridere con altri e viene da ridere anche a me.
ora non sono più la tua persona preferita, lo so, me ne rendo conto. grazie per essere così schietta nei tuoi comportamenti, mi risparmi una bella fatica di interpretazione.
ti ammiro e ti rispetto, lo sai. infatti sei stata proprio brava a cogliere l'occasione per mandarmi, con mani gentili e soffici, fuori dalla tua vita.
hai preso l'occasione al volo e l'hai colta, non hai aspettato due volte, quando capita, d'altronde, di avere un'opportunità del genere?
mi hai visto genuflessa davanti alla pesantezza della vita e non hai avuto neanche un minimo ripensamento, eccolo, era lì, il momento per togliersi quel peso dalle spalle.
mi hai gettato lungo la pista ciclabile vicino a casa mia sbattendomi fuori dall'autobus della tua vita, perché a quanto pare la valigia che mi portavo appresso era troppo pesante, anche se tenuta dalle mie stesse mani.
non mi rammarico però sai. quando la tua nave sta affondando e cerchi di rimanere a galla, devi gettare in mare tutto il materiale inutile, e tenere quello indispensabile.
hai visto che stavi finalmente riuscendo a risalire dagli abissi, e così hai deciso di buttarmici dentro, visto che ero l'unico buco nella tua scialuppa a fare trapelare l'acqua.
per la propria sopravvivenza si fa di tutto, e tu hai deciso di lasciarmi indietro, non te ne faccio un peso, né una colpa. il nero che trasuda dai miei pori avrebbe finito per imbrattare il tuo bel quadro pieno di colori, sporcando il tuo dipinto e oscurando il sole.
d'altronde non hai mai seguito i miei consigli,non mi hai mai saputo trascendere l'immagine di me da quella di una mendecante in cerca di conforto, quando io in realtà chiedevo solo un'amicizia.
non mi hai mai visto come una persona su cui contare, con cui confidarsi, a cui affidare i tuoi problemi
mi hai sempre visto invece come colei che deve essere salvata, come colei che non ha forze per tirarsi a galla da sola,come colei che ha bisogno di quante più mani possibili, perché non è capace di tirarsi fuori da quel pozzo in cui era caduta dentro, perché troppi debole o troppo fragile.
non sono mai stata così. eppure essere l'eroe ai propri stessi occhi è molto più allettante che guardare in faccia alla realtà.
io lo so bene sai, ci sono passata molto prima di te, eppure tu non hai mai imparato la lezione.
pensi sempre di essere nel giusto, di essere imperturbabile.
pensi sempre che le tue azioni, dato che non le condividi con nessuno, non abbiano alcun effetto sull'altro.
anche se in realtà non è così.
anche se in realtà è solo la muraglia di finzioni e illusioni in cui ti sei rintanata.
che fungono da occultamento a quella che è la realtà davanti a te.
non sei fatta di pietra. ti credi una montagna quando il realtà sei solo tufo che si sgretola giorno dopo giorno.
quando cadrai ci sarò, perché, anche se tu mi disprezzi, per me rimani sempre il sole. ovviamente contro mia volontà.
chi mai vorrebbe essere la spalla del suo stesso mietitore?
devi ringraziare il disturbo che tanto temi sai, è proprio quello che mi lega alle persone fino a che esse non esalano il loro ultimo respiro.
disturbo borderline di personalità.
sono sicura che tu abbia fatto ricerche su ricerche non appena te ne ho fatto parola.
e so anche che ormai non sono altro che quello per te. non hai mai saputo discernere persona da malattia, e non dirmi che non è così perché, cazzo, saresti solo una fottuta ipocrita.
so che ora mi vedi attraverso le lenti di un giudice che avvalla a ogni azione altriui un peso.
e oramai sono solo un fardello troppo grande da portarsi appresso.
so che non sono altro per te. me lo stai dimostrando così bene che a stento tento di trattenermi dall'applaudire, perché risulterei sarcastica, quando in realtà il mio sarebbe solo un apprezzamento per le tue incredibili doti da attrice.
dillo, che ti fa più comodo lasciarmi fuori, piuttosto che tappare i buchi insieme.
dillo, che in realtà tu non vuoi chiarire proprio un cazzo di niente, se no ti saresti svegliata settimane fa. non sei una che rimanda gli impegni. me lo hai sempre detto.
a quanto pare sono diventata insignificante ai tuoi occhi.
oppure ti faccio paura?
dio, ecco che cos'è! paura!
hai una paura fottuta di starmi vicino perché pensi ti vomiterei addosso tutto il mio malessere.
hai una paura fottuta di starmi accanto, perché ora la tua vita è piena di luce, e io metterei solo ombra sul tuo paradiso di plastica!
cazzo! come avevo fatto a non pensarci prima!
non sei insensibile come ti credi, mia cara yeji.
in realtà sei solo una codarda del cazzo, che non sa come reagire alla minima difficoltà che la vita le poggia di fianco.
ripeto, non provo nessun rancore nei tuoi confronti, perché dovrei?
d'altronde, sei tu quella che non riesce a vedere oltre ai suoi piedi.
sei tu quella incatenata al muro, non io.
mi dispiace yeji sai, stai facendo proprio una parte del cazzo, la tua bella maschera si sta sgretolando.
tanto magnanima in fondo non sei mai stata. hai talmente tanti cambi di volto nel tuo armadio da fare invidia agli attori delle tragedie greche.
sai, mia cara, cara, dolce yeji. io continuerò a volerti bene, perché ho una fottuta dipendenza dall'affetto altrui.
non per altro.
siamo legate da vincoli e doveri.
ma in fondo, non siamo sempre state così?
dimmi, mia bella e sapiente yeji, il nostro rapporto è mai stato altro?
pensaci un po' su, che sei intelligente, riuscirai pure tu a trovare la risposta da qualche parte.vai a farti fottere,
ti voglio bene.
non lasciarmi più.
riprendimi con te.
ti aspetto.tua, ryujin