why didn't you stop me?
e aveva scopato per la prima volta sul retro dell'auto di un ragazzo che a malapena conosceva, in una sera fredda di gennaio dove le stelle erano ben visibili in cielo e il freddo faceva rizzare i peli sulle braccia.
non era stato bello. nè tantomeno romantico. non era stato idilliaco o rilevante. a stento taehyung se lo ricordava.si era ubriacato con soli due gin tonic. patetico, ma almeno al suo cervello non occorreva troppo tempo per spegnersi. e questo era un bene.
erano stati baci umidi al sapore di pelle. era stato il collidere violento delle carni. il dolore, il sudore, gli orgasmi finti, la sensazione di non avere idea di cosa si stesse facendo.era stato il sapore salato e acre dello sperma a riempire la gola di taehyng, mentre si soffocava con esso. era stato il bisogno di sentirsi voluto. era stata la noia. l'insoddisfazione. la solitudine.
non gli era piaciuto, a taehyung. a stento gli era venuto duro, a stento si ricordava ciò che era successo. l'unica cosa tangibile era il dolore, protrattosi anche i giorni dopo, e i messaggi insistenti del ragazzo con cui aveva consumato la sua prima volta e di cui non si ricordava nemmeno il nome.
era tutto così surreale. un sogno. un incubo. un universo parallelo. era la realtà quella? ormai se lo chiedeva sempre più spesso, e sempre più spesso non riusciva a darsi una risposta.
gli aveva sputato in bocca e lui non aveva ribattuto. l'aveva preso, girato ed era entrato nelle sue carni di forza, senza chiedergli se lo volesse davvero.
non aveva detto niente, taehyung, d'altronde lo voleva pure lui no? era quello che stava cercando giusto? era quello che voleva
o magari erano solo i fumi dell'alcol ad averlo reso più intraprendente, da sobrio non avrebbe mai fatto nulla del genere probabilmente.
e così, guidato dalla libidine, si era limitato a trasformare i gemiti di dolore in gemiti di piacere, mentre pregava che l'altro uscisse dal suo corpo e lo lasciasse respirare.avevano cambiato tante di quelle posizioni che ormai ne aveva perso il conto.
non veniva lui e non veniva neanche l'altro, anche se quello sì ostinuava a continuare.
l'ansia aleggiava inconscia, irrigidendo i corpi, rendendo difficile quel rapporto carnale e languido.
una coltellata nella schiena. ansia traditrice lo pugnalava impedendogli di godere come doveva.eppure pensava di essere rilassato
eppure pensava di volerlo
eppure sentirsi voluto non era così male.
eppure essere voluto faceva schifo.l'unica cosa di cui andò veramente fiero furono quei pompini idilliaci che era sicuro di aver dato. a forza di infilarsi le dita in gola quest'ultima era diventata talmente profonda da riuscire a prendere tutto il cazzo dell'altro fino in fondo senza problemi.
a forza di infilarsi le dita in gola era diventato bravo a gestire il vomito, tanto che di conati ne aveva avuto solo uno.
l'altro gli aveva preso i capelli e l'aveva spinto verso il basso e taehyung di era sentito soffocare, ma in realtà quella sensazione gli piaceva. gli piaceva così tanto che si era ritrovato a implorarlo di strozzarlo, ritrovandosi contrariato quando questo si era trattenuto.
taehyung era un masochista. il dolore lo eccitava come niente riusciva a fare, accendeva fuoco nelle sue vene e spegneva le voci nella sua testa. prova di ciò erano i numerosi tagli sulle braccia e sulle gambe, ma quelli sono un'altra storia.dopo due ore di sesso doloroso e inconcludente lo aveva riportato a casa. i vetri dell'auto appannati e l'imbarazzo respirabile. l'alcol inibiva pure quello.
si erano salutati con un bacio a stampo non desiderato, e poi era sceso dalla macchina. il freddo sulla pelle e la mente in subbuglio.taehyung eppure non sentiva niente se non adrenalina.
la consapevolezza di aver fatto qualcosa di proibito infiammava le sue vene. ma l' inquietudine aleggiava sulla schiena. tendeva le dita sulle vertebre e si mascherava da eccitazione.
andò a letto senza lavarsi corpo o denti. troppo stanco per riuscire a pensare e troppo ubriaco per fare effettivamente qualcosa.
andò a letto col sapore di sperma in bocca, senza avere un ricordo preciso della notte precedente, senza avere il ricordo del perché fosse successo .