A Long Long Way

10 2 0
                                    

Un fascio di luce passava tra le assi di legno del rifugio di Festo e Karis.
Kata si stava svegliando, era mattina inoltrata e con calma si stava riprendendo dal sonno, quella notte Kata aveva dormito in uno, ma non sapeva dove avevano dormito gli altri.

Mentre si preparava per la giornata, ispezionava con lo sguardo la stanza dov'era: era piccola e c'erano giusto due sacchi a pelo singoli di colore blu nei quali avevano dormito, la luce del sole filtrava dai piccoli anfratti tra le travi di legno di mogano; sentiva dei rumori fuori dalla stanzetta, così, pronta per la giornata, uscì.

La luce la accecò per un momento, vedeva la condensa del suo fiato librarsi nell'aria per poi scomparire; Karis stava preparando i Ricci smontando la struttura per la raccolta del latte, Kata andò ad aiutarla e iniziarono a parlare:
"Buongiorno - disse lei- quando ti sei svegliata? Il letto era vuoto quando mi sono alzata io. "

"Mi sono svegliata all'alba, sono molto mattiniera in effetti"

"Io non proprio... " disse Kata mostrando un certo imbarazzo.

" Nessun problema, tranquilla, nemmeno Festo lo è in realtà "

"Vi sento" urlò Festo da lontano che stava tornando dal bosco con della legna, sempre di mogano,

"Bentornato" disse Karis allegramente, mentre andava a salutare il ragazzo, si diedero un abbraccio e poi, sotto lo sguardo shockato di Kata, anche un bacio.

Quella era senza parole, si sentiva una terza incomodo e a quanto parve dalle espressioni dei due, lo dava a vedere a tal punto che Karis si avvicinò a lei dicendole:
"Tutto bene? Sembra che hai visto qualcosa di assurdo"

"Vi siete appena baciati, senza alcun preavviso... Non me l'aspettavo"

"Pensavo fosse chiaro che io e Festo - parlava Karis girandosi verso di lui - fossimo... "

"Fossimo?" domandava Kata

"Sposati" disse Festo.

Katarina subì uno shock, com'era possibile che due ragazzi più giovani di lei fossero sposati, mentre lei non si era mai innamorata di nessuno? Pensieri come questo giravano nella testa di Kata senza fermarsi, rifletté molto a proposito, così tanto che, quando smise, era sulla slitta in direzione di "quella cosa" che dicevano i due.
Presa dalla curiosità e assorta dai suoi pensieri chiese senza pensare a Karis, per la quale aveva una certa simpatia:

"Com'è? "

"Com'è, cosa? "

"L'amore"

"Sei in vena di domande profonde che richiedono risposte filosofiche? Colpa di quel bacio a sorpresa? Se vuoi facciamo il bis"

"No, no grazie, sono apposto, però sto parlando seriamente, com'è?

" Beh, non è una domanda semplice"

"Lo so"

"Mi aiuteresti? " Disse rivolta a Festo

"Ok, ok, anche se preferirei fare attenzione al sentiero, tra poco saremo in una brutta zona. Allora, l'Amore... è un sentimento difficile da descrivere, in parole povere, la sensazione è come avere un calore dentro, al centro del petto che si espande; si ha voglia di stare insieme a quella persona e di condividere tutto dalle proprie gioie, ai suoi dolori spesso provando a tenere dentro i propri; si vuole far capire all'altro o all'altra quanto la si ama in ogni momento, e non sarà mai abbastanza; quindi, quel calore dentro spingerà sempre di più e aumenterà e sempre più si vorrà far capire quanto è forte quel sentimento".

"Wow - disse Kata - non ti facevo così emozionale".

" Ho tante qualità "

"Anche la modestia a quanto pare"

"Il più modesto di tutti".

Passò qualche ora; era pomeriggio quando Festo annunciò che erano arrivati in quel territorio pericoloso; lo capii anch'io quando vidi un cadavere legato a un monolite di ghiaccio.
L'aria si fece cupa e pesante, Karis era visibilmente preoccupata, un leggero sibilo si poté sentire per un'attimo, poi un suono di impatto seguito da un urlo di Karis, il tempo di reazione fu quasi istantaneo: Festo si alzò dal suo posto alla guida della slitta e saltò in avanti con una freccia conficcata nella spalla sinistra, non sembrava curarsene, l'aria si iniziò a scaldare, un'altra freccia volò in direzione dei tre, questa volta però, verso la ragazzina mancandola di poco.

A quel punto, 5 banditi uscirono allo scoperto due da sopra gli alberi due da dietro una roccia e uno da chissà dove dietro di loro; avevano una vestito da neve bianco e azzurro, una maschera per sciare e una maschera che copriva bocca e naso, avevano chi una mazza chi un bastone chi una spada e si stavano avvicinando di corsa verso la slitta.

Festo era fermo in piedi, Karis era sulla slitta che recitava quella che sembrava una preghiera e Kata osservava i movimenti dei nemici con il suo bastone alla mano, una strana luce circondava Karis, poi quelle che sembravano due mani gigantesche fatte di una strana materia di luce di un colore bianco candido avvolsero la slitta e le due giovani. Le frecce rimbalzavano su di essa e volavano verso il misterioso mittente che cadde con una freccia conficcata nel cranio da sopra un albero poco più in là.

A quel punto tutti gli altri iniziarono a caricare verso la barriera, ma due di questi furono avvolti da una lingua di fuoco proveniente da Festo che aveva indicando in direzione dei due; poi si girò verso gli altri tre, fece uno scatto innaturalmente veloce e con un pugno passò il petto del bandito, tolse il braccio dalla vittima, era pulito, il sangue era già evaporato.
Iniziò a camminare verso il quarto, le sue orme lasciavano piccoli fuochi sulla neve con un movimento del braccio destro, provocò uno spostamento d'aria bollente che tagliò trasversalmente l'ignaro; l'ultimo tentò la fuga, ma cadde come un mucchio d'ossa dopo qualche passo quando un'altra lingua di fuoco lo sfiorò.

Katarina aveva appena visto un massacro, probabilmente quella barriera eretta da Karis fermava il calore o sarebbero state probabilmente carbonizzate in pochi istanti; quel fuoco non era normale, non avrebbe dovuto far scomparire tutto tranne le ossa di una persona in così poco tempo, la temperatura dovrebbe essere stata elevatissima e Festo, era colui che le aveva liberate.
Ovviamente, della freccia nella spalla del ragazzo non rimaneva altro che cenere.

Fire In The SnowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora