𝟑|𝐄𝐝𝐝𝐢𝐞

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Eddie se ne stava seduto sul suo letto nella stanza dell'ospedale, Steve era appena andato via dopo circa due ore che gli teneva compagnia.
Il ragazzo era assorto nei suoi pensieri quando sentì qualcosa sbattere bruscamente contro la finestra, una volta, due volte, tre, quattro... fino a che il vetro non si ruppe, riversando all'interno della stanza un'infinità di.. demopipistrelli.
Eddie era paralizzato, non riusciva a muoversi, era come se fosse legato al letto, imponente mentre quei diabolici esserini piantavano i denti nella sua carne e si cibavano del suo corpo, di nuovo.
Il riccio urlò, urlò fino a perdere la voce, ma nessuno sembrava sentirlo.
Poi udì una voce, un sussurro, che piano piano divenne più forte fino a diventare un urlo «EDDIE! PORCA PUTTANA EDDIE SVEGLIATI!» quella voce lo chiamava, il ragazzo non la riconobbe subito, ma alla fine capì a chi appartenesse, era la voce preoccupata di Steve, che lo chiamava a svegliarsi, e lui lo fece, uscendo da quell'orribile incubo.

Eddie si svegliò ansimando in un bagno di sudore, le ferite sull'addome gli bruciavano come non mai, si sentiva privo di forze, come se avesse appena corso una maratona completa, nonostante si fosse appena svegliato.

Appena mise a fuoco la stanza vide il viso di Steve preoccupatissimo che lo guardava dall'alto, poi fece una cosa che il riccio non si aspettava minimamente: lo abbracciò.
In quell'abbraccio Eddie si sciolse e il suo respiro iniziò lentamente a regolarizzarsi, anche se non del tutto.

«Eddie tranquillo, era solo un brutto sogno» sussurrò il liscio nel vano tentativo di tranquillizzarlo, però Eddie era più agitato che mai, respirava a fatica e tremava, tremava come una foglia e quelle strafottutissimo ferite bruciavano come fuoco vivo sulla sua pelle.
«sto bene» mormorò con un fil di voce che neanche sembrava appartenere a lui.

Steve si staccò dall'abbraccio e si sdraiò affianco al riccio «allora, ti va di raccontarmi che hai sognato?» chiese guardando il soffitto.
Eddie scosse impercettibilmente il capo, solo a pensarci gli tornava di nuovo la sensazione dei denti di quei bastardelli in tutto il corpo, e lui odiava quella sensazione, odiava sentirsi impotente mentre quei piccoli cosi si cibavano del suo dannatissimo corpo senza che lui potesse reagire.

Ad un certo punto sentì delle braccia calde e forti circondargli il busto, erano quelle di Steve che lo abbracciavano.
«tranquillo, è tutto passato.. era solo un incubo.. sai, dopo quello che hai passato è normale, pensa che le prime notti non dormivo nemmeno perché avevo paura di rivivere quei dannatissimi ricordi» ridacchiò cercando di tranquillizzare il riccio, ma ottenne l'effetto contrario: il metallaro era sull'orlo di una crisi, stava per esplodere, lo sapeva, se lo sentiva.

Steve era preoccupatissimo per Eddie, che era pallido come un fantasma e non smetteva di tremare, aveva gli occhi lucidi e rossi e gli bruciavano terribilmente; le ferite avevano ricominciato a sanguinare e quel sangue stava di nuovo macchiando le bende.
Il liscio poggiò delicatamente una mano sul suo addome «ti fanno ancora tanto male?» chiese guardando il viso del ragazzo che annuì chiudendo gli occhi.

Steve si passò una mano sul viso, poi si alzò dal letto dirigendosi verso la sedia dov'era seduto circa 10 minuti prima e prese lo zaino che c'era sopra per poi aprirlo.
Eddie era confuso, già gli mancava il contatto con il liscio che fino a 20 secondi fa era sdraiato affianco a lui... non capiva, se ne stava andando? aveva sbagliato qualcosa?
aprì gli occhi e guardò il liscio un po' stranito.
«ti ho portato una cosa Munson, per tirarti un po' su di morale» disse tirando fuori dallo zaino un walk-man e delle cassette.
Lo sguardo del riccio si illuminò mentre sul suo viso comparve un sorriso che creò due piccole fossette che Steve letteralmente amava.
«Harrington, lo sai che ti adoro vero?» disse guardando il liscio.
«beh, dopo averti portato qui sono tornato nel tuo van e ho preso alcune delle tue cassette e il walk-man di Max e-»
«Principessa, pensi di venire qui con le mie bambine o vuoi tenerle in mano all'infinito?»
Quel soprannome fece arrossire brutalmente Steve «sì scusa.. ecco, tieni» disse avvicinandosi al letto «non sapevo cosa preferissi, per cui ti ho portato un po' di tutto» gli passò le cassette e il walk-man e il riccio si mise alla ricerca di una cassetta in particolare, che alla fine trovò già inserita nel mangianastri.
«Harrington, cosa mi nascondi? sei per caso diventato un metallaro in mia assenza? no perché qui dentro c'è Master Of Puppets» disse ridacchiando «cosa? no! è che.. da quando sei qui vengo tutte le sere con queste cassette e le ho sempre fatte partire per te, sperando che ti svegliassi ascoltando il tuo caro metal» rispose sedendosi sul letto accanto a lui «comunque non ci penso nemmeno a diventare fan di quella roba se proprio ci tieni a saperlo» si sdraiò mettendo le braccia dietro la testa.
«pensavo di aver trovato qualcuno pronto a convertirsi ma mi sono sbagliato evidentemente» mormorò Eddie ironicamente prima di mettersi le cuffie e far partire Master Of Puppets dei Metallica.
Appena le note di quella canzone iniziarono a risuonare nella sua testa, il riccio iniziò a muovere le mani come se avesse in mano una chitarra, quella canzone gli dava una carica incredibile, sentiva tutta la stanchezza sparire, sentiva l'adrenalina scorrergli nelle vene.
Eddie stava cantando il testo a squarciagola ad occhi chiusi quando gli arrivò improvvisamente un cuscino in faccia lasciandolo senza fiato e facendogli battere la testa contro il muro.
Steve stava sul letto dall'altra parte della stanza e rideva come se non ci fosse un domani.
Eddie non si era neanche accorto che si fosse spostato dal suo fianco, era talmente concentrato sulla canzone che aveva perso la cognizione di tutto e di tutti attorno a sé.
«cazzo Harrington!» esclamò arrabbiato il metallaro mentre si sfilava le cuffie dalla testa «potevi uccidermi! lo sai questo?» chiese mentre si massaggiava la nuca.

«scusa, è che cantavi veramente troppo forte, mi sorprende che le pareti non siano ancora crollate» disse Steve non riuscendo a trattenere le risate
«sei un coglione» mormorò serio rilanciandogli il cuscino addosso con una faccia offesa.
«eddai, non vorrai tenermi il muso.. stavo solo scherzando Munson» disse alzandosi dal letto per poi avvicinarsi al riccio che aveva girato totalmente la testa per non guardarlo.
«hey..» sussurrò il ragazzo dai capelli perfetti mettendogli due dita sotto al mento per fargli girare la testa verso di lui.
Eddie lo guardò dall'alto al basso, poi afferrò un lembo della giacca che Steve indossava, o per meglio dire la sua giacca.
«indossi la mia giacca» disse con tono quasi sorpreso «non l'avevo notato prima.. ti sta bene, incredibilmente bene» continuò mentre lo fissava.
«beh, a dire il vero pensavo di ridartela.. si insomma, è tua dopo tutto» mormorò sedendosi accanto a lui.
«non sparare cazzate principessa, ormai è tua» ribadì il metallaro «certo, era la mia preferita ma sta meglio a te che a me quindi..» sorrise, e grazie a quel sorriso spuntarono le fossette che bastavano a mandare Steve totalmente in estasi.
«beh grazie, almeno credo» rispose il liscio guardandolo, poi spostò lo sguardo sull'orologio che portava al polso «merda! è veramente tardissimo! Robin mi ucciderà se non arrivo al lavoro entro i prossimi 30 minuti!» esclamò alzandosi dal letto lasciando Eddie sorpreso e... triste? sì, decisamente, Steve se ne stava andando e dopo quel tempo passato insieme.
«beh, allora è meglio se vai, non voglio certo che la Buckley se la prenda con te per colpa mia» disse incrociando le braccia al petto.
«sì, decisamente.. beh, allora ci vediamo Munson, magari passo domani per sapere come stai» propose il liscio mentre prendeva lo zaino dalla sedia.
«sì, sarebbe un'ottima idea Harrington.. a domani allora» rispose il riccio
«a domani Eddie» lo salutò sorridendo, poi uscì dalla stanza.

Dopo tutto quel tempo passato insieme a Steve, Eddie giunse a una conclusione: si era preso una dannatissima cotta per quel ragazzo perfetto, era dannatamente cotto di lui, ma non da quel pomeriggio passato insieme, già da molto prima... però decise solo ora di accettarlo.

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SPAZIO AUTRICE
TAN TAN TAAAAN!! rivelazione!
Eddie ha ammesso di essere cotto di Steve, lo ammetterà anche lui? chi lo sa,
chi lo sa.

questo capitolo mi ha chiesto molto impegno, spero davvero che vi piaccia <3

(conteggio parole: 1404)

scusatemi se ieri non ho pubblicato ma ho avuto qualche problemino tecnico

tornerò molto presto, promesso <3

~Sere

𝐓𝐡𝐢𝐬 𝐬𝐢𝐝𝐞 𝐨𝐟 𝐩𝐚𝐫𝐚𝐝𝐢𝐬𝐞 || 𝐒𝐭𝐞𝐝𝐝𝐢𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora