4.Mary

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6 settembre 1983

Il momento in cui Mary aveva capito di essere innamorata di Emmeline era ben impresso nella sua memoria. Si erano ritagliate un pomeriggio tutto loro per andare a fare un giro nella campagna fuori Londra. La città stava diventando sempre più invivibile per via del caldo e dell'odore maleodorante del Tamigi. Le due avevano deciso di prendere la macchina di Mary e andare alla ricerca di pace e tranquillità nella campagna inglese. O per lo meno questo era il loro piano originale. A metà strada, nel bel mezzo del nulla, la macchina di Mary aveva smesso di andare. La ragazza si era dimenticata di fare benzina ed ora il serbatoio era vuoto. Mortificata Mary si era voltata verso Emmeline per comunicarle della sua dimenticanza, si sentiva una completa idiota per non aver controllato di avere carburante a sufficienza. Ma Emmeline accanto a lei non sembrava scocciata dalla cosa, anzi.

«Indietro c'era una stazione di rifornimento. Cosa facciamo, spingiamo o andiamo a piedi?» Emmeline aveva già la soluzione pronta, gli occhiali da sole ben calati per schermarsi dai raggi solari che filtravano dalle fronde delle piante che costeggiavano la strada. Non aveva proposto di usare la magia ma un metodo babbano.

«Tu cosa vorresti fare?» chiedere a Emmeline le sembrava il minimo, alla fine era colpa sua se erano finite in quel casino.

«Non ho mai spinto una macchina. Se tu sei con me potrei farci un pensierino» Emmeline, che nel frattempo era uscita dalla macchina, si era già avvicinata al bagagliaio. Con sguardo critico stava valutando la grandezza del veicolo e l'eventuale sforzo che le sarebbe servito per smuoverlo.

«Fidati non è un'esperienza così tanto elettrizzante. Poco più avanti c'è una piccola piazzola di sosta. Portiamo lì la macchina e poi torniamo a piedi al distributore e prendiamo una tanica di benzina» Mary stava controllando la mappa stradale che suo padre le aveva regalato quando aveva preso la patente. Si trovavano su Guildford Road, non sembravano esserci altre macchine in vista e nel silenzio della strada si sentiva il rumore del fiume locale scorrere placido nel proprio letto.

«Va bene Mary. Spiegami cosa devo fare»

Alla fine le due erano riuscite nella loro impresa. Certo non era l'appuntamento che Mary si era immaginata ma con Emmeline era tutto semplice. Avevano chiacchierato tutto il tempo, distraendosi dallo sforzo fisico di spingere una vecchia carretta per duecento metri sull'asfalto caldo. Ignorando il sudore che scorreva lungo le loro schiene e imperlava le loro fronti mentre ripercorrevano a ritroso la strada fino alla stazione di servizio e poi il dolore alle braccia mentre si passavano a turno la tanica piena e maleodorante di carburante che si erano fatte riempire da un ragazzino che non doveva avere più di sedici anni. E nonostante tutto, Mary si era divertita, Emmeline l'ascoltava davvero. Le faceva domande, cercava di guardarla negli occhi mentre Mary le raccontava di quella volta in cui lei e Ava erano scappate di casa per andare all'inaugurazione di una gelateria che aveva promesso gelato gratis per tutti, o almeno così diceva il volantino che Mary aveva trovato affisso al lampione davanti a casa.

Mary si era resa conto, mentre stava guidando di nuovo verso Londra, che se mai sarebbe dovuto accadere di nuovo qualcosa del genere, avrebbe voluto avere di nuovo Emmeline insieme a lei. In realtà non riusciva a non pensare a un evento grande o piccolo che non avrebbe voluto passare insieme alla ragazza. Voleva andare a fare la spesa insieme a Emmeline, discutere su quale pizza ordinare per cena, organizzare una festa di compleanno a sorpresa per lei.

Era successo una sola volta che Mary immaginasse tutte queste cose. Certo, dopo Lily, Mary si era gettata a capofitto in primo appuntamento dopo primo appuntamento. Durante il suo sesto anno aveva baciato quasi tutti i ragazzi di Hogwarts e anche delle ragazze. Tutte queste sue attività le erano valse la nomea di "ragazza facile" ma a Mary non interessava più di tanto. I ragazzi erano tutti così noiosi e uguali, erano interessati solo a quello che esisteva sotto l'orlo della sua gonna mentre lei voleva conoscere chi aveva davanti. Baciarsi era divertente, molto divertente a volte, ma a Mary interessava togliersi Lily dalla testa e per farlo aveva bisogno di conoscere davvero chi aveva davanti.

If We Survived The Great War|| Remus Lupin & Mary MacDonaldDove le storie prendono vita. Scoprilo ora