E' sera ormai.
Tra i fiori si spengono
rintocchi di campana.
(Matsuo Basho).Estranea si posava quella piuma nel limpido rivo di un cielo sadico nell'inasprire i cuori dei vili.
Suppungo che la mia vista avesse cessato di scindere la realtà dal sogno, poiché non vi era altro modo per me di considerarti: debole eppure salda in un universo abituato a distorcersi senza concedersi il tempo di stabilizzarsi.
Capii troppo tardi che, non essendo mai riuscito a incontrare i tuoi occhi, li avrei dovuti lambire nel riserbo della loro fugacità, ma la rifrazione restituitami non giungeva minimamente a blandirne l'abisso inintelleggibile, dove l'informe ragione di movenze efferate abitavano un piano distante dal mio.
E al che imperlavo il silenzio con sorrisi rubati al caso, mi accorgevo sempre di più dell'accondiscendenza con cui i tuoi palmi vezzeggiavano l'aria, dolce in gola, il corpo a molleggiare sulle gambe d'innanzi al travasare del tepore primaverile.Già allora anelavi di liberarti della tua pelle.
Dal trampolino
vola il corpo nel vuoto,
forza nuda
che oscura
un attimo di tempo.
(Kimihiko Takano).I limiti del tuo corpo tentavano di retificare un desiderio che all'anima non bastava più proiettare nella tacita malinconia che covavi nella solitudine dei tuoi pensieri.
Cosa, della tua vita, ti ha deluso?
Come ti ha ferita?Una domanda destinata a sprofondare nel solco creatosi.
Probabilmente non è mai esistito qualcosa di abbastanza volitivo o meraviglioso da ancorarti a terra o che fosse altrettanto penetrante da spingerti ad accettare un surrogato altisonante di quel muto vibrare che si discinde fra le pieghe di una volta incantata.
Vivevi il tuo corpo come una gabbia di cui hai tollerato le insidiose spigolosità, sfilaccianti un'unica sembianza sgualcita, sobbarcata da brumose stagioni, e soltanto per ciò il tuo tempo rallentava, appesantendosi, con la levità della tua voce a non opporsi dall'assomigliare a un rantolo sordo, al che mi pareva che l'accecanza del sole oltrepassasse il pallore delle tue gote rinvigorendone una recondita trasparenza, giocando fra le preziose filigrane di capelli roridi dello stesso miele con il quale sapevi riempirmi la mente.
Sui tetti soli
splende il silenzio
un'ambulanza.
(Luigi Oldani).Eri davvero candida come una piuma, lo eri già da molto prima che ti spogliassi dell'immoto annichilire dei corpi, con il tuo oscillare, un piccolo canto che si sollevava al calare delle luci, appena poco dopo l'esaurirsi dei segreti che dondolavano il sonno.
Ed è stata la tua corale semplicità a non consentirmi di difenderti dal sibillino tessere strettosi attorno alla tua gola quando hai scelto di spiccare il volo da quel terrazzo.
STAI LEGGENDO
Dentro l'Anima.
General FictionDentro l'Anima è un titolo che non rivendica alcuna pretesa, dentro cui sono nate storie come"Hands", "Fracture" e "Love Hotel": è semplicemente una raccolta di shot e storie natein periodi diversi che hanno a lungo patito la mia indecisione. Un pr...