Alle otto avevo un importante colloquio di lavoro, quindi avevo deciso di svegliarmi alle sei in modo da poter organizzarmi con calma.
Dopo essermi lavata, vestita, truccata e profumata a dovere presi la borsa ed uscii di casa con passo lento: avevo ancora molto tempo.
In metropolitana indossai le mie cuffiette ed ascoltai la musica che inevitabilmente mi portò a ripensare agli avvenimenti della sera prima, ricordandomi così anche di dover prendere una decisione entro mezzogiorno.
Mi domandai come avessi potuto lasciarmi manipolare in quel modo dal loro sconforto, avrei dovuto dire loro fin da subito che non mi sarei lasciata coinvolgere, ma io non ero fatta così.
La mia empatia era sempre stata adorate da tutti come qualità, ma io ho sempre pensato che in realtà alla gente piacesse perché a loro conveniva conoscere qualcuno che si sarebbe messo nei guai pur di salvarli, per me quella non era mai stata un bene, anzi mi avevano solo portato a compiere azioni pericolose o a prendere decisioni sbagliate.
Arrivai alla mia fermata e decisi di fare un salto al bar della stazione non avendo fatto colazione a casa.
Mentre bevevo il mio cappuccino risposi al messaggio di Lewis che mi augurava buona fortuna e postai su instagram una foto che avevo scattato all'alba.
...
Una volta entrata nell'edificio venni accompagnata in un grande ufficio spazioso e molto illuminato.
"Buongiorno signorina Sara Parker, si accomodi pure, piacere"
"Piacere mio, signor Burton" dissi sfoggiando il tono più affabile che possedevo.
Aprii la borsa e ne estrassi il mio album fotografico per mostrarglielo, lui lo osservò a lungo soffermandosi principalmente sugli scatti più recenti e poi mi guardò.
"Signorina Parker, sapevo fosse una fotografa molto contesa ma devo dire che sono sorpreso del suo talento, credo che lei più di qualsiasi altro meriti di collaborare con il mio artista"
"La ringrazio, veramente"
"Bene, la settimana prossima si terrà la prima mostra nella nostra città, durerà sette giorni e la settimana dopo si svolgerà nella città di Meridian, è distante da qua, ma la mia agenzia si occuperà di pagarle le spese del viaggio e dell'alloggio, accetta?"
Firmai il contratto ed uscii ringraziando, era un lavoro molto ambito e ben retribuito, la mia carriera andava a gonfie vele.
Chiamai subito Lewis e gli chiesi di incontrarci al Mc Donald's per pranzo promettendo che avrei offerto io per festeggiare il mio nuovo contratto; non appena ci incontrammo mi corse incontro e urlando si complimentò con me attirando l'attenzione di molte persone.
Mentre mangiavamo i nostri panini Lewis mi raccontò di quanto David si impegnasse nella loro relazione e di quanto si amassero, così quando arrivò una notifica sul mio cellulare mi domandò se non fosse la mia anima gemella ed io ridendo sbirciai lo schermo del cellulare.
"11.59"
Mi scusai con Lewis ed andai al bagno.
"Scusami, stavo pranzando"
In realtà non ero ancora pronta a prendere una decisione, non ci avevo riflettuto abbastanza, ma d'altro canto non avrei avuto il coraggio di chiedere altro tempo, così mi presi solamente due minuti in più in quel bagno lercio.
"Ti aiuterò a trovare Hannah"
"Ottimo."
"Comunque non avevi scelta."
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Key
FanfictionTutti hanno bisogno di qualcuno al loro fianco. Tutti meritano una seconda possibilità. Tutti chi? Dove si ferma il limite? Quando è troppo? TU SEI LA CHIAVE Questa è una fanfiction su Duskwood, è un riadattamento personale, non seguirò perfettame...