Incontri disastrosi

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È grazie alle domeniche alla tana che capisco di non aver ancora visto il peggio della mia famiglia.
Sono passate due settimane da quando zio Percy ha detto agli altri del matrimonio con Oliver e tutti qui sono in totale visibilio.
Sono sicura che si emozionerebbero molto di più per un mio improbabile matrimonio conoscendoli, ma l'unione tra lo zio gay apatico e il suo compagno solare e sportivo per ora li impegna totalmente, così tanto che si sono dimenticati di chiedermi com'è andata la visita dal ginecologo e il sesso del bambino.
Offesa? Neanche un po'. Mi sto godendo la tranquillità di non essere al centro dell'attenzione per una volta.
Inoltre, da quando Olivia gira per casa facendosi aiutare con i preparativi del matrimonio (un matrimonio assolutamente affrettato secondo mia nonna), mi sono finalmente liberata di Fred e del suo essere ficcanaso, perché è troppo imbarazzato per la presenza della ragazza per farsi vedere in giro.
Ammetto che quando ho scoperto che la wedding planner di zio Percy non era altro che l'ex di Fred, ho riso parecchio... magari non proprio sul momento, perché ho creduto che mio zio se la stesse facendo con lei, ma poi ho perso almeno un polmone nel tentativo di riprendermi da quella sorpresa. Inutile dire che Fred non l'ha presa esattamente così bene e come ho detto anche prima, non si fa vedere molto in giro ormai, però quel codardo mi lascia sempre Harriet per "farti compagnia ovviamente"

"Rose, puoi venire un attimo?" mia madre mi chiama dalla cucina e mi alzo prendendo Harriet in braccio per portarla con me.
"Serve aiuto?" domando una volta arrivata lì.
Il tavolo della cucina è stato occupato da Molly, Lucy, Dominique, Lily, Roxanne e Florence e io onestamente non so perché stiano facendo comunella, ma la cosa mi fa paura.
"Mi hanno detto che non esci più" afferma seria mia madre, incrociando le braccia al petto in maniera estremamente minacciosa "non sto avendo molto tempo" alzo le spalle cercando di discolparmi. Ad essere sincera potrei uscire, ma non ne ho voglia.
"Devi prendere aria, ti fa bene, sei ancora una ragazza e devi fare le tue esperienze" continua poi iniziando a sbattere ritmicamente il piede per terra.
"Cosa dovrei fare?" guardo mia madre e poi le mie cugine che mi sorridono con fare angelico, vedo Dominique alzarsi e venire da me.
"Ho parlato con un mio amico, ci ha tenuto dei posti liberi in un locale nella Londra babbana, vieni con noi, dai" mi prega mia cugina.
"Ho promesso a Fred di badare a Harriet" non mi va di uscire e soprattutto di acchittarmi se fuori ci sono 5 gradi.
"Non è un problema" esclama Roxanne venendo a prendersi la bambina "C'è Liv"
"Cosa c'entra Liv?" domando incredula
"Si è offerta di fare da baby sitter ad Harriet, così può rimanere qui un altro po' a controllare come va l'organizzazione" spiega Roxanne mentre fa il solletico ad Harriet che se la ride. Io me la rido molto meno invece e scommetto che Fred se la riderà anche meno di me.

Quando ho accettato di venire al locale non pensavo che mi sarei dovuta preoccupare di tutta questa gente appiccicata a me come delle cozze surgelate. Onestamente non mi sono mai piaciuti i luoghi affollati, ma ora più che mai rimpiango il tappeto ed Harriet che mi costringe a giocare con i lego. Ogni tanto mi scappa un colpo di tosse, a causa del nervosismo che sto provando ad essere totalmente circondata e ad ogni spasmo sento il bambino scalciare; quindi, come se non bastasse, potrei rimettere tranquillamente il panino mangiato un'ora fa che è in piena digestione.

Intravedo Dom che balla su un tavolo e Lily che ridacchia mentre sorseggia il suo drink e si gode lo spettacolo. Ho perso di vista Flo e Roxanne, probabilmente sono andate a fumare fuori. Lucy e Molly d'altro canto staranno facendo un rito satanico nel bagno, per mandare una qualche macumba a uno dei ragazzi presenti che allunga troppo le mani.
Con questa musica alta non riesco a sentire nemmeno i miei pensieri ed è gravissimo, perché c'è sempre qualcosa che mi frulla per la testa.
A dirla tutta la testa sta iniziando a battere come se dentro ci fosse un piccolo gnomo che sta scavando una galleria. Inizio a vedere male la gente intorno a me e prima di potermi chiedere se è necessaria una visita oculistica, sono già stesa a terra con gli arti doloranti.
I secondi successivi mi sembrano un'eternità, sento le dita delle mani fremere e la gente intorno a me farsi sempre più sfocata, fino a diventare un ammasso di colori e macchie.
"Chiamate un medico!" Sento gridare, ma è già troppo tardi, perché le orecchie iniziano a fischiarmi e non sento più nulla.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 26 ⏰

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