4 «Be without us» (J.)

24.6K 795 631
                                    

"Ogni giorno andiamo all'inferno, un passo alla volta" Charles Baudelaire

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"Ogni giorno andiamo all'inferno,
un passo alla volta"
Charles Baudelaire

Social ▪️- potete trovarmi qui.
Ig: hellen_ligios_autrice
Tik Tok: hellen_wings

🔞 🔞🔞
Attenzione: questo capitolo contiene scene di violenza. Per tanto, chiunque volesse saltarlo è libero di farlo.

 Per tanto, chiunque volesse saltarlo è libero di farlo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

🔸
  JACKSON 

Ho fatto il mio primo furto a dieci anni.
E ho rischiato di beccarmi una pallottola in fronte quello stesso giorno.
Ero entrato con Dave e Colin un ragazzo di etnia zingara finito nella nostra stessa casa-famiglia, in un drug store che faceva angolo in una strada deserta, a pochi chilometri dalla Route66. Avevamo deciso di rubare l'incasso della giornata per poterci comprare dei petardi, roba da sgranocchiare e figurine. Ci sentivamo potenti, forse perché il signore dietro al bancone aveva l'aria innocua, o forse perché Colin aveva la pistola di suo padre con sé, anche se non l'aveva mai utilizzata prima.
Non avevamo calcolato che il commesso avrebbe tirato fuori insieme ai soldi, un fucile, e che avrebbe iniziato a spararci contro.

Me l'ero fatta sotto quel giorno.
Avevo le gambe e il cuore che tremavano, la gola secca e se chiudevo gli occhi, riuscivo ancora a sentire il rumore dei proiettili fendere l'aria alle mie spalle.
Eppure... mi sono sentito elettrizzato.

La paura non mi fermò.
Non mi aveva mai fermato a dire il vero.
Anzi.
È stato lo stimolo incontrollabile che mi ha permesso di sopravvivere a tutto questo.

Il desiderio di vendetta, di rivalsa, la rabbia cieca che mi impediva di ragionare in maniera lucida.
Un corollario di sentimenti che hanno innalzato una fortezza attorno alla mia anima, trasformandola in un regno impossibile da valicare. Da scalfire.

Il timore reverenziale per la morte, non mi ha mai impedito di comportarmi o fare cose che avrebbero messo in pericolo la mia vita.
Forse perché ero immaturo, o abbastanza folle da sentirmi invincibile.
Anche la prima volta che sono stato rinchiuso, continuavo a mettermi nei casini e a fregarmene delle conseguenze delle mie azioni.

CI VOLEVAMO NOI 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora