Ore 11.25, in un piccolo bar non lontano dal molo.
L'odore forte di caffè riempiva la saletta, mentre sui tavolini ancora riposavano le tazzine ormai vuote, abbandonate dai clienti della mattina.
In prima pagina anche il giornale di zona parlava del caso a cui i due stavano lavorando. Qualcuno doveva aver abbandonato quel povero giornale, che si mostrava quasi a voler rivendicare la propria importanza rispetto a quel proprietario così disattento, spiccando sulla piccola tovaglia verde che a mala pena riusciva a ricoprire l'intero tavolino.
Se non ci fossero state un paio di finestre, probabilmente, il legno che rivestiva le pareti avrebbe reso l'intero locale così scuro da far sembrare, anche in una mattinata soleggiata come quella, di essere nel pieno della notte...
Se a questo ci si aggiunge poi, anche la quiete di quel piccolo locale così poco frequentato, agli occhi di Shiori sarebbe stato come prendere un caffè in paradiso...
Appunto "sarebbe stato come", ipoteticamente parlando,vista la presenza di un minuscolo elemento di disturbo alto giusto 1 metro e 81 dai folti capelli castani, seduto al bancone proprio accanto a lei.
«Sono così dispiaciuto, una bella fanciulla come lei costretta a casa per colpa di questa situazione.» quando Dazai aveva detto di "saper fare di meglio" non pensava certo significasse "fare gli occhi dolci alle passanti".
«Beh, ma se volesse andare a bere qualcosa insieme una di queste sere, sfiderei qualsiasi malfattore per uscire con un gentiluomo come lei.»
«Ne sono lusingato. Ma non penso sia fattibile vista la situazione ...»
Shiori, oramai, osservava più il suo caffè che il collega, che le sembrava più interessato a flirtare con la giovane, che a raccogliere informazioni.
«Se fossi in lei non direi certe cose tanto alla leggera...»li interruppe la profonda voce del barista: «Soprattutto dopo questa mattina...»
I due detective si lanciarono un'occhiata prima di rivolgersi all'unisono all'uomo dietro al bancone:«Cos'é successo?»
«Questa mattina è stato ritrovato un cadavere nel fiume con la mandibola fratturata...Pover'uomo...» sentire la voce di un uomo così imponente, tremare, avrebbe fatto raggelare il sangue nelle vene a chiunque, ma non di certo ai due ragazzi seduti al bancone, che finalmente sembravano aver trovato le informazioni che cercavano.
«Era l'alba quando un pescatore è entrato nel bar disperato. Non avevo mai visto un uomo così bianco in viso... Ha detto che c'era un cadavere nella sua rete. All'inizio pensavo stesse delirando, ma poi ha iniziato a descrivere la scena e poco dopo è arrivata la polizia. Da alcuni agenti ho sentito dire che l'uomo non era ferito, ma il pescatore aveva chiaramente detto che il suo volto era irriconoscibile...»
«Irriconoscibile? Lo conosceva?»domandò il castano.
«Lo conoscevamo tutti in paese, era il proprietario di un piccolo orfanotrofio... Non avrei mai immaginato che avesse a che fare con la Port Mafia.»
«La Port Mafia?»chiese a quel punto la ragazza.
«Incredibile vero? Anche in un paesino piccolo come il nostro... Secondo alcuni è stato giustiziato come traditore dalla Port Mafia, per quello la polizia non parla delle sue ferite.»
Approfittando della situazione, la ragazza seduta accanto a Dazai gli si avvicinò nuovamente, cercando di riportare a se l'attenzione del castano:«Se penso al rischio che ho corso l'altra sera... Se non fossi arrivata in quel negozio pochi istanti prima, avrebbero potuto aggredire anche me...»
Ignorando quanto accadeva accanto a sé, Shiori proseguì il suo discorso col barista:«Spero che i bambini non ne risentano, immagino che l'orfanotrofio sia nel panico...»
«Per fortuna il nostro paese non è così grande, stiamo facendo il possibile per aiutare, ognuno nel nostro piccolo.»
«C'é qualcosa che posso fare?»
In quella richiesta non c'era solo la necessità di scoprire l'indirizzo dell'orfanotrofio, ma qualcosa di più... Una genuina voglia di fare qualcosa, una motivazione prettamente personale che Dazai non aveva potuto fare a meno di notare.
«La ringrazio infinitamente, anche per il caffè. Buona giornata.»ottenuto l'indirizzo dell'orfanotrofio, Shiori si alzò osservando per un attimo il collega ancora preso dalla sua conversazione. I metodi di Dazai erano al quanto sui generis... Sfruttare il suo bel visino (parole dell'autrice, non di Shiori) per raccogliere informazioni non le sembrava particolarmente professionale, per quanto si fosse rivelato efficace.
«Comincio ad andare, se vuoi restare fa pure...» esclamó lanciando un'ultima occhiata al bancone.
«Ma come andate già via?»chiese la donna affermando la manica del cappotto marrone del ragazzo che si era già alzato.
«Già, il dovere chiama purtroppo.»rispose indicando Shiori.
«E per quell'aperitivo?»
«Mi dispiace ma avrei dovuto incontrarla prima, purtroppo non mi è possibile. Vede...»proseguí invitando la donna a lasciarlo andare:«Stiamo per sposarci.»con un gesto delicato afferrò la mano di Shiori, portandola in bella vista:«Non è vero, tesoro?» sotto lo sguardo incredulo della detective, le stampò un lento bacio sul dorso della mano.
Per un attimo la castana finì con l'incrociare lo sguardo del detective. Era un detective o un attore? In ogni caso, irritarla gli riusciva benissimo... E lui ne era anche compiaciuto!
"Perché non può lavorare come una persona normale?" non potè fare a meno di domandarsi lei per l'ennesima volta.
Aveva capito perfettamente cos'aveva in mente e sapeva perfettamente che avrebbe dovuto assecondarlo ma... Un cenno, un minimo di preavviso, e anche un po' di considerazione degli spazi personali altrui, sarebbero stati graditi... Si voltò verso l'uscita per poi alzare gli occhi al cielo con uno sguardo che sembrava dire "cosa ho fatto di male?", limitandosi a salutare cordialmente, i due rimasti nel bar, come se Dazai non esistesse:«Vi auguro una buona giornata...»
«Ah...»sospiró abbattuta la donna al bancone:«Perché i migliori sono sempre impegnati?»
«Povera ragazza... Spero non si comporti così anche dopo il matrimonio...»
Ma tralasciando il dispiacere della donna rimasta completamente ammaliata dal giovane detective, e la preoccupazione del barista per quello che non sembrava affatto un matrimonio florido, i due detective si erano già rimessi a lavoro.
«Ti hanno mai detto che non sei divertente?»borbotto il castano seguendola.
«Non mi pagano per essere divertente. Altrimenti lavorerei al circo...»
Il ragionamento di Shiori non faceva una piega, ma questo non fermò il lungo sospiro di protesta del castano.
«Almeno dimmi che sono stato bravo?»Dazai estrasse dalla tasca un bigliettino:«É l'indirizzo del negozio di una delle vittime.»
«Io ho quello dell'orfanotrofio.»continuò lei soddisfatta.
«Uno ad uno. Direi che è arrivato il momento di passare alla parte 2... Pronta tesoruccio?»
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Bungo Stray Dogs -Il Segnalibro dell'Agenzia
Fiksi Penggemar«...Mi ricordi una persona...» Le aveva detto d'improvviso l'uomo dai capelli rossi. Quella stessa sera, anche al ragazzino ricoperto di bende aveva confessato di aver conosciuto una ragazza singolare:«Se deciderai di smetterla con quella storia del...