Perché mi interessa capirlo? Insomma, lo conosco da neanche un giorno e mi interessa il motivo del suo cambio di personalità?! Mi cambio e mi metto sul letto, poi prendo il cuscino e lo stringo forte a me, per quanto possa sembrare strano penso che il mio cuscino sia il mio migliore amico! Rido al pensiero che ho fatto. Mi alzo di scatto dal letto, mettendomi a sedere. DOVEVO CHIAMARE DEMON! Me lo sono completamente dimenticata!
Prendo il telefono e lo chiamo, non risponde ma poco dopo sento un corvo picchiettare sul vetro della finestra. Mi dirigo verso essa per aprirla e così faccio, subito il corvo entra e assume le sembianze di mio fratello.
D: "eilà Dodo, ti sono mancato?"
Sfoggia il suo solito ghigno e mi fa l'occhiolino, al che mi metto a ridere.
L: "ma è ovvio, Orsacchiotto"
Ghigno divertita dopo la mia affermazione.
D: "si sì, va bene. Ma ora mi dici perché mi hai chiamato?"
L: "ho un dubbio e voglio il tuo sincero parere"
D: "dimmi pure, madame"
L: "non so se spegnere i miei sentimenti oppure no. Insomma, voglio staccare dalla realtà e non rischiare di perdere la testa per qualcuno che non mi farebbe altro che male, voglio smettere di farmi tanti complessi su ciò che mi succede intorno e voglio godermi giorno per giorno quella che è la mia eterna esistenza. Dall'altra parte però credo che spegnere i miei sentimenti mi farebbe tornare la cattiva figa delle classiche storie dei romanzi"
D: "guardami... segui il tuo cuore"
È stranamente serio.
L: "sei serio... non ti sarai innamorato di qualcuna spero!"
D: "no! Non sono innamorato... credo"
Sussurra l'ultima parola, credendo che io non possa sentirlo.
L: "sono un vampiro, Damon. Ti ho sentito!"
D: "poco importa comunque... la ragazza è già di un altro"
L: "da quando questo ti ferma?"
D: "da quando l'altro è Stefan"
Rimango a bocca aperta, anzi che dico aperta, spalancata!
L: "CHE COSA?! AAH, QUINDI È PER LEI CHE NON È VENUTO NEMMENO A CHIEDERCI COME STIAMO, È PER LEI CHE NON SI FA SENTIRE DA TUTTO IL GIORNO!"
Damon annuisce silenziosamente.
L: "grazie Damon. Ora ho capito cosa devo fare"
Lo abbraccio e lui ricambia.
L: "vedrai... tutto si sistemerà"
Si stacca dall'abbraccio e fa un cenno con capo, in segno di saluto. Lo saluto con la mano mentre si trasforma in un corvo e vola fuori dalla finestra, percorrendo la strada che porta verso casa. Mio fratello preferisce una ragazza normale, una ragazza qualunque, alle sue sorelle?! Bene! Ma che non si aspetti un trattamento migliore da una delle due! Mi ristendo sul letto e mi addormento quasi subito.
Il giorno seguente
Vengo svegliata dal frastuono provocato dalla sveglia, che già di per sé è ad alto volume, figuratevi per un vampiro che la sente triplicata. Maledico la sveglia e mi alzo. Missione di oggi: informare mia sorella che da qui a poco metterò un freno ai miei sentimenti, senza spegnere la mia umanità, almeno ci provo... per il momento. Mi alzo dal letto e mi dirigo in bagno, per lavarmi e cercare magari di svegliarmi un po'. Una volta fatto ciò ritorno in stanza e la prima cosa che vedo è la divisa appoggiata sulla scrivania, ovviamente ieri non c'era. Credo che mi sarei accorta se qualcuno fosse entrato nella mia camera questa notte perciò non penso che sia accaduto. Indosso la divisa e prendo la borsa con i libri, successivamente esco dalla mia camera e mi dirigo nella sala grande per "fare colazione". Scendo in sala comune e vedo che ci sono davvero molti studenti seduti sui divanetti, mi sembra logico che io non ne conosca il motivo, non che mi interessi più di tanto ma la mia curiosità alle volte non ha limiti. Mi avvicino ad uno di loro per chiedergli cosa stia succedendo.
L: "che succede?"
X: "ei bellissima... niente di che, non ci sono lezioni oggi"
L: "e perché?"
X: "non ce l'hanno detto"
Annuisco e me ne vado ma lui mi prende per un polso.
X: "non si ringrazia?"
Alzo gli occhi al cielo e gli tolgo la mano dalla mia, per poi riprendere nuovamente a camminare. Sono davvero così scontati e banali i ragazzi qui?! Un po'di originalità non gli farebbe male! Dicono tutti le stesse cose, che noia! Vado verso la Sala Grande ed entro. Mi dirigo verso il tavolo grifondoro e chiamo Rebecca, per parlarle della storia dei sentimenti.
L: "Rebecca vieni un attimo con me, per favore"
R: "certo, che succede?"
L: "non qui"
La porto in un aula e chiuda la porta, pronunciando "muffilato" e agitando la bacchetta.
R: "da quando sei brava negli incantesimi?"
L: "oh, l'ho visto fare a Tom un paio di volte. Andrò dritta al punto..."
Sospiro.
L: "voglio spegnere i miei sentimenti. Perciò non ti aspettare dimostrazioni di affetto o cose del genere"
Mia sorella rimane un secondo interdetta, a riflettere su cosa dire.
R: "perché? Perché hai paura di innamorarti? SE È PER QUESTO SEI PROPRIO UNA STUPIDA LUDOVICA!"
Mi urla contro, cerco di mantenere la calma perché comunque è mia sorella e non le farò del male solo perché perdo la calma quando mi urlano contro.
L: "è per Stefan..."
R: "cosa centra Stefan adesso?"
Faccio un respiro profondo e poi le spiego tutto.
R: "ha trovato una ragazza, e quindi? È finalmente felice perché mai dovresti spegnere i tuoi sentimenti per lui?"
L: "ma non capisci?! Lui preferisce stare con una sconosciuta piuttosto che stare con le sue sorelle! Ieri ci siamo domandate del perché non fosse venuto a trovarci... il motivo ora mi è chiaro. Mette l'amore prima della famiglia e io questo non glielo potrò mai perdonare! NON FARÒ IL SUO STESSO ERRORE!"
R:"perché mai dovresti fare il suo errore?"
L: "non si sa mai nella vita, tutto può succedere..."
R: "hai preso la tua decisione ormai e non credo di potertela far cambiare... perciò forza! SPEGNI I TUOI SENTIMENTI E DIVENTA IL MOSTRO CHE ERI!"
"Diventa il mostro che eri" "Diventa il mostro che eri" "Diventa il mostro che eri" "Diventa il mostro che eri"
Questa frase rimbomba nella mia testa come un promemoria... come ha potuto dire una cosa del genere? Una lacrima solca la mia guancia ed io la lascio scorrere. Chiudo gli occhi e mi concentro per non riuscire a provare nuovi sentimenti, quando li riapro non sento più il dolore di poco fa... sorpasso mia sorella asciugandomi la lacrima e vado verso la sala comune della mia casa. Entrando trovo le stesse persone che c'erano prima più i Riddle, Malfoy e gli altri... c'è anche Theodore Nott. Qualcuno mi prende per il polso perciò decido di girarmi per capire chi sia. Il ragazzo di prima.
X: "abbiamo un conto in sospeso noi due"
L: "ah sì? Non ne ho memoria"
X: "che fai? Cerchi di confondermi parlando bene?!"
Si mette a ridere.
L: "lasciami, mi stai irritando e non piace essere nervosa di mattina"
X: "prima ringraziami"
L: "ho.detto.lasciami!"
X: "che fai, mi minacci?"
Ritorna a ridere con i suoi amici. Che urto quando mi ridono in faccia! Bene, lo ha voluto lui! Gli prendo la mano, spostandola dal mio polso, e la stringo così tanto da spezzargli le ossa. Lui urla dal dolore e prende a massaggiarsi la mano.
L: "temo che servirà a ben poco"
Faccio una risata malvagia.
X: "MI HAI ROTTO LA MANO!"
L: "oh, come siamo intuitivi"
Mi giro e me ne vado, riprendendo nuovamente a ridere malignamente. Vado verso i miei amici e mi siedo con loro su un divanetto.
T: "gli hai rotto una mano?"
L: "può darsi"
Dr: "perché?"
L: "mi irritava da stamattina e non la smetteva di prendermi per il polso e pretendere che lo ringraziassi, perciò gli ho rotto la mano. Non credo che prenderà per il polso qualcun altro prossimamente"
Ghigno divertita.
M: "perché voleva essere ringraziato?"
L: "ah adesso hai deciso che mi parli?!"
M: "sì, qualche problema?"
Mi alzo ma vengo tenuta giù da Draco, che mi mette una mano sulla spalla.
Dr: "che ti succede? Nei tuoi occhi non vedo nemmeno un pizzico di speranza, amore, odio o compassione..."
Già, forse è perché non ce li ho.
M: "che vuol dire che non ce li hai?"
L: "finiscila i leggermi la mente! E poi significa che li ho spenti, ho spento i miei sentimenti. Con permesso, devo sbrigare una cosa"
Mi alzo dal divano e mi dirigo verso la mia stanza, una volta entrata mi trasformo in un corvo dalle sfumature rossastre sulle piume e volo fuori dalla finestra con una sola meta: Mystic Falls.
1 ora più tardi
Sono finalmente arrivata nella mia città natale, non vedo l'ora di presentarmi senza alcun preavviso davanti alla porta di Villa Salvatore, una così bella sorpresa come potrebbe mai non essere gradita?!
"Noto una punta di sarcasmo, Ludovica, come mai lo usi anche nella tua mente?"
"Oh be', è semplice. Io faccio colazione con sangue e sarcasmo appena mi sveglio, la mia dieta non segue alcuna variazione, oltre ad un po' di verbena nel mezzo."
"Metafora banale ma hai reso l'idea."
"Grazie, come sei gentile oggi, coscienza!"
"Non credi di essere pazza? Stai facendo un intero dialogo nella tua mente con la tua coscienza!"
"Nah, non sono pazza. Magari sono diversa dalle comuni ragazze quindicenni, ma d'altronde io non sono una quindicenne, dico bene?!"
"Dici bene. Adesso smetti di parlare con me e suona al campanello siccome siamo arrivate, genio!"