Il mio riflesso

Loris

22 Dicembre.

Da piccola amavo il Natale.
L'atmosfera che si respira durante questo periodo è la più particolare,la più meravigliosa.
Camminare per le vie della città e poter passare dal vedere decorazioni di Natale al vedere la spensieratezza delle persone in cerca di regali per le persone a loro care...
Durante le vacanze natalizie,la gente pensa solo all'immensa abbuffata che si faranno durante il pranzo del 25 Dicembre o a dove andranno per festeggiare il primo dell'anno.
Almeno una volta l'anno,c'è bisogno di quel periodo:
Quel periodo di gioia e di spensieratezza,dove l'unica cosa a cui riesci a pensare è stare davanti al fuoco con in mano una tazza di dolce cioccolata calda.
Quel periodo in cui non vedi l'ora di rivedere i tuoi cugini preferiti,per passare un pò di tempo assieme e aggiornarsi sulla vita dei tuoi famigliari.
C'è bisogno di speranza,almeno una volta l'anno.
Da bambina,il Natale per me era un periodo in cui potevo staccare la mente e passare delle giornate in famiglia.
Mia madre aveva sei sorelle e un fratello,eravamo sempre stati numerosi in famiglia.
Inutile dire che durante le festività,i nostri incontri di famiglia erano gli eventi più attesi di tutto l'anno per noi.
L'amore per il Natale l'avevo preso da mia madre.
Amava invitare tutti i parenti a casa nostra e festeggiare tutti assieme.
Amavo vederla felice e spensierata mentre lei e le sue amate sorelle la aiutavano a versare il cibo nei piatti di ogni presente,mentre ognuno parlava del più e del meno.
Amavo vederla con il suo meraviglioso sorriso stampato in faccia quando mio zio David la faceva ridere a crepapelle raccontando le sue vicende quotidiane o quando prendeva in giro Liam per una delle tante idiozie che faceva.

Mio padre invece,durante le festività,mostrava la sua seconda personalità:
Tutti ridevano alle sue battute e ai suoi scherzi,era considerato una delle persone più divertenti e educate in famiglia.
Trattava mia madre come se fosse il marito migliore al mondo e,agli occhi degli altri,la faceva stare bene.

Ma tornati a casa,iniziava nuovamente l'incubo.

Mio padre tornava l'uomo che era sempre.
L'uomo che era tutt'altro che il marito migliore al mondo.
Cercavo di non badare agli insulti che rivolgeva verso tutta la famiglia,ma odiavo quando succedeva.

Come poteva dire così,quando la sera stessa rideva e scherzava con quelle persone?
Amavo le feste Natalizie solo quando l'intera famiglia era unita.
Quando le feste finivano,tornava il buio.

Salutai l'insegnante e uscii dall'aula contenta di potermi riposare per ben due settimane.
Tutti attendevano con ansia le vacanze di Natale,e tutti erano felici al pensiero delle festività e della pausa dallo studio.
Al suono della campanella,tutti esultarono felici per l'inizio delle vacanze e uscirono dall'istituto con dei sorrisoni stampati in viso.

Raggiunsi il cortile della scuola e cercai Liam con lo sguardo.
Lo chiamai al telefono,ma quest'ultimo squillò senza ricevere risposta. Rimasi confusa nel non vedere la sua macchina nel solito parcheggio. Pensai che fosse uscito prima da scuola. Decisi di avvicinarmi alle altre auto per vedere se avesse parcheggiato in un posto diverso,ma nulla.

«Diana!»

Avrei potuto riconoscere quella voce tra altre mille.
Mi girai nella speranza di aver sentito bene,cercando tra la folla quella persona.

«Sono qui!»
Volsi lo sguardo alla mia destra,
e notai,appoggiato alla sua macchina,Loris.
La persona che più desideravo di vedere.
La persona che mi aveva accompagnato per tutta la mia vita in ogni singolo momento della mia vita,che fosse un momento triste o uno da ricordare con nostalgia e serenità.

Corsi verso mio fratello e lo abbracciai più forte che potessi.
Il suo profumo invase le mie narici e nel giro di pochi secondi,migliaia di ricordi invasero la mia mente.
Mi godetti le sue braccia che mi strinsero forte a se e non potei fare altro che sorridere.
Sorrisi perché ero felice,perché mi era mancato da morire e in quel momento fui la persona più felice del mondo.