Capitolo 34: Scambio di persone.

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ODD DELLA ROBBIA

Era da poco passata l'ora di pranzo, saranno state circa le due, quando il biondino Odd si alzò e andò a guardare Mary dalla finestrella della stanza. Erano ore ormai che non si svegliava; dormiva, era questo ciò che avevano detto i medici, e lui lo diceva solo per autoconvincersi che non era morta.

Il fatto che la ragazza più importante della sua vita fosse lontana da lui, in una dimensione con identità sconosciuta, per lui era come non respirare.

Era sempre stato un dongiovanni, un ragazzo che amava uscire con le ragazze e lasciarle qualche settimana dopo, forse perché non era il genere di persona che amava le relazioni impegnative, ma semplicemente quelle dove ci si divertiva.

Mary era stata la seconda vera ragazza che aveva amato. Certo, la prima era stata Sam. Quella ragazza l'aveva colpito fin dal primo momento: era una dura, che non piangeva mai, sopportava. Amava il rock, proprio come lui, e soprattutto amava divertirsi coi ragazzi: era quel genere di persona che faceva proprio a caso di Odd.

Ma sapeva bene, lui, che non sarebbe potuta durare, visto che lei alloggiava e studiava in un altro collegio. In compenso, nell'anno che separò le due relazioni, ebbe altre otto fidanzate, o meglio "spasimanti". Appena tutta la scuola aveva scoperto chi era, nessuna voleva più uscire con lui. Fortunatamente per lui, arrivò Mary a salvarlo. Lui l'aveva vista subito, l'aveva notata immediatamente e sapeva che l'avrebbe conquistata con pochi passi.

Ed effettivamente fu così: Mary cadde ai suoi piedi in poco tempo, quasi come se Odd avesse schioccato le dita.

Ora a Odd mancavano quei momenti, mancava tutto quello che aveva vissuto con lei. La amava davvero tanto, voleva stare con lei per sempre, voleva renderla felice anche quando già lo era.

Posò una mano sul vetro e mentre una lacrima gli rigava il viso, chiuse gli occhi e singhiozzò. Perché c'è lei su quel lettino? Perché è toccato proprio a lei?

Entrò nella stanza senza fare rumore, poi si sedette al fianco della sua ragazza. Non aveva mai pianto, Odd; lui era un tipo forte. La prima volta era stata forse quando Aelita era arrivata sulla terra o quando la ragazzina dai capelli rosa era morta su Lyoko. In fondo, era come se ormai lo fosse, sua cugina.

-Ehi, Mary, come stai? Sai, non è molto piacevole vederti su questo lettino però... beh, ci farò l'abitudine, non so ancora per quanto tempo ti vedrò qua-, esclamò lui.

Ad un tratto, Odd sentì la porta aprirsi e si voltò: era la professoressa Hertz e Peter Montgomery, i genitori di Mary. Si alzò velocemente e si asciugò le lacrime, cercando di non far vedere ciò che era appena successo.

-Mi scusi-, mormorò.

-Non c'è problema, Odd, puoi restare quanto vuoi-, rispose il padre di Mary.

La professoressa lo guardava male; lo fissava con aria torva, come se non gli andasse a genio il fatto che lui fosse al fianco della figlia. Beh, d'altrondenon era mai stata una novità che la Hertz non approvava la relazione fra Mary e Odd, ma loro se n'erano sempre fregati del suo commento.

-Vorrei tanto capire perché non sei a scuola-, esclamò d'un tratto.

-Nemmeno lei è a scuola, professoressa-, la rimbeccò Odd.

-Io ho il permesso, caro! Mia figlia è in coma ed è per colpa vostra, per colpa dei vostri giochetti! E sto parlando anche con te, Peter! Se Mary non avesse scoperto un bel niente di questo grande casino, ora non sarebbe là, su quel cazzo di lettino!-.

Odd non aveva mai sentito la professoressa dire parolacce. Lui si era sempre trattenuto, a scuola. Cercava di non dirle, di non far capire agli altri che le diceva spesso, ma quando era incazzato non si tratteneva più.

La ragazza che gridava contro il suo destino ||Code Lyoko||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora