capitolo 5 - parte 1

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Siamo vive

Mi sono resa conto di aver scritto delle castronate nel capitolo precedente, scusate tanto, ho rimediato

Albedo's pov

Notai, in controluce, una leggera ma ai miei occhi considerevole contrazione dei muscoli del collo del maggiore dei fratelli Dalla Riva.

Kevin: sto mettendo in gran dubbio le sue affermazioni,
Confessò controvoglia il ragazzo.

Albedo: dammi pure del tu, sai,
Dissi per stuzzicarlo.

Sapevo che in un momento del genere non gliene sarebbe potuto importare di meno, ma purtroppo per lui mi era sempre piaciuto fare cose del genere.

Albedo: ad ogni modo.

Mi sporsi leggermente in avanti e poggiai i gomiti sul tavolo, per poi posizionare il dorso della mia mano sinistra sopra a quello della mano destra; per concludere, fissai il mio sguardo nelle sue iridi.

Albedo: neanche a me fa tanto piacere dover spiegare certe cose a delle persone che si ritrovano qui a testimoniare per puro senso del dovere contro un ipotetico assassino che la polizia sta lavorando per catturare, sai. Tuttavia, questo è un passaggio del procedimento che porta al risolvimento del caso, quindi ti prego di collaborare, ok? Sono cose che vanno fatte semplicemente perché la prassi lo richiede, e di solito i gradi superiori di questo ambito sono abbastanza intransigenti su queste cose, quindi ci troviamo costretti ad agire in questo modo.

Mi presi un secondo per riprendere fiato e per pensare a come formulare la parte successiva del discorso in tutta tranquillità, come se Kevin non mi stesse fissando con uno sguardo contrariato.

Albedo: dicevo. Proprio perché io necessito della tua testimonianza per portare avanti le indagini ci deve essere una sorta di patto tra noi due: tu mi devi dire tutto quello a cui hai assistito e quello che hai visto e sentito, ed io devo dare per scontato che quello che tu dica sia la verità, in modo da avere una base da cui partire.

Lasciai la conclusione sottintesa, ma potei ben vedere negli occhi del diretto interessato del discorso che il concetto gli era entrato in mente, seppur con una certa riluttanza.

Kevin: chiaro.

Annuii energicamente e raddrizzai la schiena mentre mi stampavo sulle labbra un sorrisetto di circostanza.

Albedo: adesso che hai le idee chiare, mi autorizzi a continuare?

Il ragazzo mi fece un cenno con la mano.

Albedo: una delle cose che apprezzo di più sono degli interrogati disposti a collaborare.

Recuperai il quaderno e la penna e, senza ulteriori indugi, procedetti con le domande dell'interrogatorio.

Albedo: dicevamo. Hai dubbi circa la morte di tua madre?

Vidi il suo sguardo perdersi nel vuoto, mentre era impegnato a pescare una risposta dalla marea dei suoi ricordi.

Kevin: a dir la verità no.

Il suo tono di voce si era fatto più ponderato, forse di proposito? Per non destare sospetti?

Che razza di impressione si è fatto di questo interrogatorio?

Albedo: quindi mi confermi che l'altro guidatore, schiantatosi a causa dello stato di ebbrezza in cui si trovava, è stato arrestato? Quanti anni?

Incrociò le gambe.

Kevin: eh, questo non me lo ricordo, è passato un po' di tempo.

Fa stesso.

nastro giallo - AlbedoxreaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora