La Passione Di Trevor

23 1 0
                                    

L'angolo tra Ferry st. e London road era l'ultima tratta dove il camion dei rifiuti terminava l'itinerario notturno. Quel luogo sembrava immobile, forse a causa dei negozi costretti alla chiusura dalla forte recessione del periodo. L'autunno era appena cominciato, le foglie secche restavano incollate al marciapiede per la pressante umidità. In strada non si vedevano passanti, erano accese solo le luci delle grandi palazzine. Oltre quei dettagli, il nulla.


Quando il furgone si fermò, Trevor indossò i guanti, lanciando una rapida occhiata verso il suo collega alla guida del veicolo. Fuori dal furgone si respirava aria fredda e, anche se non soffiava un filo di vento, si poteva percepire sul volto l'arrivo dell'inverno.


Nonostante il quartiere apparisse desolato, i secchi erano sempre pieni di qualcosa, raramente di rifiuti organici. Come se quella fosse la triste dimora per gli oggetti dimenticati. Trevor prese il primo secchio e lo svuotò nel retro del furgone. L'unico suono presente nella via proveniva dalla radio, una stazione di cronaca sportiva.


Svuotando i diversi secchi in alluminio, Trevor scrutava curioso nelle finestre dei palazzi: alcune persone guardavano la televisione, altri passavano per pochi istanti dietro le cornici, qualcuno invece vi era poggiato, dando le spalle alla strada, soffiando di tanto in tanto una nuvola di fumo. Altre finestre avevano solo la luce accesa.


-Diamoci una mossa, voglio andarmi a fare una birra, stasera offro io - la voce era quella di Greg, che per un momento sembrò riportare la realtà nella mentre di Trevor, ormai perso nel buio quadro del quartiere silente. Non rispose. Greg lo ripeteva ogni sera, dal primo giorno.


Dopo essersi risistemato i guanti proseguì con gli ultimi secchi, ne mancavano un paio. Quando però arrivò al successivo qualcosa sembrò incastrarsi al suo interno. Trevor diede due rapidi colpi sul fondo per liberare il contenuto ma non ci riuscì, così vi sbirciò dentro: si trattava di un treppiede metallico ancora aperto, sopra il quale si trovava il cilindro di un telescopio, così lo liberò e lo esaminò. Sembrava ancora intatto. Un'insolita curiosità si accese nella mente di Trevor. Non aveva mai visto attraverso uno strumento simile, così decise di non gettarlo. Prima però si guardò rapidamente attorno per essere certo che nessuno lo stesse osservando, nonostante sapesse che non ci fosse nulla di male poiché quell'oggetto ormai non aveva padrone.


Il suo sguardo passò rapido su una finestra vicina, debolmente illuminata. Lì, vicino la cornice, la silhouette di una persona sembrava lo stesse spiando. Così, colto da un insensato senso di colpa, gettò tutto nel retro del furgone e terminò il proprio lavoro.


Finalmente tornò nel furgone, fetido ma caldo. Greg gettò la sigaretta dal finestrino, lo richiuse e tolse il freno a mano, facendo avviare lentamente il pesante veicolo. Trevor tornò a scrutare la finestra nella quale vide la misteriosa figura, ma in quel momento si presentava buia e vuota.

Durante il tragitto per arrivare alla rimessa, Trevor si ritrovò senza alcun motivo apparente ad escogitare un piano per riprendersi il telescopio. Poteva semplicemente dire al suo collega che voleva tenerselo, ma per qualche motivo non voleva far sapere che voleva impossessarsi di quell'oggetto. Forse per il modo in cui si era sentito nell'essere osservato mentre prendeva qualcosa che non gli apparteneva.


-Mi sto pisciando sotto- disse Greg appena varcarono i cancelli della discarica. Immediatamente Trevor colse l'occasione, drizzandosi sul sedile - Vai, ci penso io a svuotare, ci vediamo dentro - disse entusiasta.
-No tranquillo, posso aspettare- rispose Greg -Non è un problema, così non mi arrugginisco, magari un giorno ti sfilerò il posto-. Greg si lasciò andare ad una sonora risata, poi una volta vicino al prefabbricato di ritrovo tirò il freno a mano, prese la giacca e scese dal furgone, lasciando il posto al suo collega. - Ci vediamo dentro allora- disse Greg tirandosi su i larghi pantaloni che gli erano finiti ben sotto la vita.

Il carro delle storie inquiete (Racconti Brevi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora