Il Nome

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Non ne capisco ancora il motivo ma anche oggi mi è giunta voce che alcune persone desiderano conoscere questa terribile storia. Mi ripeto che probabilmente c'è qualcosa che la mia mente non è in grado di comprendere, forse quella strana eccitazione che spinge le persone a guardare giù da un dirupo o a fermarsi per strada per indagare su di un grave incidente.

Ora che ci penso lo capisco bene. Alle volte mi trovo in situazioni analoghe e devo ammettere che la curiosità prende il sopravvento...nonostante ciò, probabilmente quello che non riesco a comprendere in questa specifica situazione dipende dal fatto che ho perduto una persona cara a causa di questa vicenda, quindi comprendo il mio scetticismo. Lo stesso di chi ha visto cadere qualcuno da un dirupo o il corpo di un uomo dopo aver subìto un incidente mortale.

Come accennavo poche righe fa, sono in molti ormai a voler conoscere i dettagli di questo fenomeno.

Perciò, oggi ho deciso di raccontarvi tutto, per quanto possibile ovviamente: quindi a tutti coloro che sono in cerca di un brivido di terrore, vi invito a leggere quanto segue.

Sia ben chiaro, questo non è in alcun modo un racconto degli orrori o una lunga storia tetra che vede coinvolti dei personaggi distinti e ben definiti, niente affatto. Quello che racconterò è un insieme confuso di avvenimenti susseguitesi in brevissimi istanti, gli istanti che sembrano impercettibili ma che per chi li vive in prima persona sembrano non aver fine. Faccio questa premessa perché per saziare la vostra curiosità dovete avere ben chiaro che si tratta di eventi singolari e non di artificiose sequenze messe insieme dall'abile penna di uno scrittore.

Detto ciò, vi lascio alla vostra storia.

Proprio come per le leggende delle fatine dei denti o dei simpatici leprecani non si conosce come tutto abbia avuto inizio, quale sia stato il momento in cui queste cose, queste creature, abbiano preso vita, lo stesso vale per l'entità di cui mi accingo a trattare.

La prima testimonianza risale ad un impiegato di una grande catena di supermercati. Durante il suo turno serale gli era stato assegnato il compito, come spesso accadeva, di occuparsi della chiusura del locale, così anche quella sera, dopo che tutti i clienti e i dipendenti lasciarono il negozio, Philip terminò le varie mansioni prima di procedere con la chiusura. Il grande supermercato aveva però un problema strutturale che non era mai stato risolto: l'interruttore per le luci generali si trovava nella parte opposta all'uscita del supermercato, dove si trovano le casse, nel mezzo tra il reparto dei surgelati e l'angolo degli ortaggi.

Quando finalmente terminò il proprio lavoro andò ad abbassare gli interruttori generali, trattenendo la porta con il piede e poggiando la mano sui diversi interruttori. Spense una ad una le luci del locale che, nell'istante in cui venivano spente, emettevano un lieve boato risuonante tra i vari reparti, fino a giungere a quelli più vicini alla porta, dove Philip si trovava. Nulla di diverso dalle altre sere, se non che, dopo aver spento tutte le luci, Philip avvertì un altro suono, simile a quello delle luci, ma più tendente ad un tonfo. Così, l'impiegato si affacciò e vide che nell'angolo della frutta qualcosa era caduto a terra.
Ormai era pronto per uscire e preso dalla stanchezza pensò di non accendere la luce che corrispondeva a quello spazio, ma di andare a controllare e poi andare via, anche perché i frigoriferi sarebbero rimasti accesi e la debole luce si rifletteva ovunque, consentendo una sufficiente visibilità. Così, dopo aver chiuso la porta del magazzino, raggiunse il reparto ortofrutta. Il forte tonfo era stato causato da un melone che, chissà come, era caduto a terra aprendosi e schizzando la polpa sul pavimento appena ripulito. A questo punto Philip dovette tornare a prendere gli strumenti per pulire, non poteva rimandare, altrimenti il giorno seguente si sarebbero trovati invasi dalle formiche. Per prima cosa raccolse i pezzi di melone con l'intento di portarli alla pattumiera del magazzino. Quando però terminò di raccogliere tutti i residui più grandi, poco distante dal reparto nel quale si trovava, avvertì una presenza. Tra gli scaffali delle salse e della pasta scorse una sagoma immobile che sembrava guardare nella sua direzione. Philip cercò di mettere a fuoco socchiudendo gli occhi ma la luce era troppo debole e visto che quella cosa non sembrava muoversi pensò che si trattasse della silhouette di qualche scaffale sporgente. Così, dopo aver gettato i resti del frutto, prese dello Scottex e del detersivo e tornò nel supermercato. Questa volta decise di accendere le luci, ma solo dell'angolo ortofrutta. Ora poteva vedere più distintamente il corridoio nel quale prima credeva di aver visto qualcosa, ma non vi era nulla, così riprese la pulizia del pavimento senza problemi. Quando ebbe terminato tornò nel magazzino ma, prima di entrarvi, il suo sguardo venne attirato da qualcos'altro. Nella zona dei frigoriferi, nel punto meno illuminato, tornò a intravedere quella sagoma. Rispetto a prima il punto dal quale stava osservando era più vicino e raccontò di aver visto con certezza la sagoma di un corpo deforme, alto e magro, dalla postura immobile, che sembrava prendere dei profondi respiri. Colto dalla paura, decise di accendere la luce di quel reparto e quando vi tornò a guardare non vide nulla.

Il carro delle storie inquiete (Racconti Brevi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora